AFRICA - La fuga di cervelli frena lo sviluppo dell’Africa

mercoledì, 21 marzo 2007

Roma (Agenzia Fides)- Nel decennio scorso l’Africa ha perduto 20mila lavoratori qualificati all’anno e questa tendenza continua tuttora, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Si tratta della forma più grave di impoverimento del continente che ipoteca il futuro della nuove generazioni e frena lo sviluppo dei Paesi africani.
Paradossalmente l’Africa spende ogni anno 4 miliardi di dollari per assumere esperti stranieri per far fronte alla mancanza di personale qualificato. Il 35% degli aiuti allo sviluppo donati al continente sono quindi impiegati per pagare gli stipendi di esperti e cooperanti non africani.
Le cause dell’emigrazione di “cervelli” dall’Africa sono diverse: un mercato del lavoro stantio e poco sviluppato, la corruzione che, unita a forme di tribalismo e di nepotismo, porta ad assunzioni nel settore pubblico in base a criteri di “fedeltà” e vicinanza al governante di turno e non secondo criteri di merito, l’attrazione rappresentata dalle opulente società occidentali, le condizioni sociali, economiche e politiche del Paese di origine, che spingono lavoratori qualificati e non a cercare situazioni migliori. Su questo ultimo punto si ricordi l’esempio dello Zimbabwe, uno dei Paesi più avanzati dell’Africa, che a causa della crisi innescata dalla politica di distribuzione delle terre dei coloni europei, condotta con l’unico criterio di favorire i sostenitori del regime al potere, ha visto una fuga in massa dei lavoratori più qualificati, che hanno trovato una nuova vita in Sudafrica, Botswana, Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.
Per far fronte a questo fenomeno occorrono sforzi comuni, tra i Paesi di emigrazione e quelli di accoglienza. In primo luogo bisogna favorire il mantenimento dei contatti dei migranti con il loro Paese, soprattutto in vista della loro “partecipazione virtuale” allo sviluppo delle loro comunità di origine. Questo avviene attraverso le rimesse inviate a parenti e conoscenti: secondo dati del Fondo Monetario Internazionale ogni anno le rimesse degli emigranti africani ammontano a 17 miliardi di dollari (2 miliardi di dollari in più di quanto l’Africa riceve in investimenti diretti stranieri). Le rimesse degli emigrati devono però essere gestite per creare reali opportunità di sviluppo e di lavoro, in modo da fermare la fuga di cervelli. (L.M.) (Agenzia Fides 21/3/2007 righe 29 parole 365)


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