VATICANO - Cammino di preghiera per la Quaresima - L’atto di Dolore, di Fede, di Speranza e di Carità (II)

mercoledì, 14 marzo 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Quando erano ancora molto piccoli, la mamma, spesso accompagnata dal papà, portava i figli in chiesa per la Messa della domenica. Li portava in braccio anche per andare a ricevere Gesù durante la Santa Comunione. Imparavano così poco a poco a recitare il Rosario, ad amare Gesù, a credere in Gesù. Era la mamma che molto spesso spiegava loro cos’era il peccato: dispiacere a Gesù che ci ama tanto, e non fare ciò che ci chiede di fare; e quindi chiedergli perdono («rendi triste Gesù»); dirGli che lo amiamo abbracciando la Croce sulla quale è morto per salvarci dai peccati; dirGli che speriamo di vederLo in Cielo un giorno, con l’aiuto della sua grazia; chiederGli di aiutarci ad amare il prossimo, suo Padre e sua Madre, i suoi fratelli e le sue sorelle, i vicini, il prossimo, come se stessi, come Dio li ama e perché Dio li ama.
Era così che i bambini apprendevano a recitare tutti i giorni, tutte le sere prima di andare a dormire, gli Atti della vita cristiana; l’Atto di Fede, l’Atto di Speranza, l’Atto di Carità, l’Atto di Dolore. E poi il bambino si addormentava dopo aver detto con la Mamma: «buona sera Buon Gesù», «buona sera dolce Mamma del Cielo».
Dalla mia più tenera infanzia, non ho cambiato la formula della preghiera serale, quella che mi aveva insegnato mia madre: tre Ave Maria, il Ricordati, la preghiera a San Michele, gli Atti di Fede, di Speranza, di Carità e di Dolore, l’atto di adorazione insegnato ai bambini di Fatima, la preghiera all’Angelo Custode e la preghiera a San Giuseppe.
Chi si ricorda ancora di questi quattro Atti che esprimono la nostra fede, il nostro amore, la nostra speranza e la nostra richiesta di perdono? Gli adulti ricordano tutt’al più l’Atto di Dolore, ed hanno scordato gli altri tre Atti… i giovani dell’epoca attuale non sanno nemmeno che esistano…
È tempo di ridiventare come i bambini, anche se siamo diventati adulti, e desiderare il puro latte spirituale, affinché, grazie ad esso, crediamo nella salvezza (1ª Lettera di Pietro). Non c’è nessuna vergogna nel recitare ogni giorno questi Atti, che diventano allora un consistente nutrimento per la nostra fede di cristiani, di cristiani adulti, e di insegnarli ai nostri figli. Ne dipende la loro vita futura, la loro vita cristiana di domani, e la loro salvezza eterna.
Non c’è alcuna vergogna, essendo adulti, nel continuare a recitate le preghiere imparate durante tutta la prima infanzia.
A Fatima, Lucia, Giacinta e Francesco, 9anni, 7, anni, 6 anni, hanno imparato dalla bocca della Santa Vergine e dell’Angelo, due preghiere che riassumono i quattro Atti:
«Mio Dio credo, adoro, spero e amo Te, Ti chiedo perdono per coloro che non credono, che non adorano, che non sperano e non Ti amano».
«Oh Buon Gesù, perdona i nostri peccati, preservaci dal fuoco dell’Inferno, prendi in paradiso tutte le anime, specialmente quelle che hanno bisogno della Tua misericordia.» (Continua)
(J.M.) (Agenzia Fides 14/3/2007, righe 33, parole 494)


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