ASIA/SRI LANKA - Il conflitto impedisce l’istruzione di bambini e ragazzi, mentre si intensificano gli scontri

venerdì, 2 marzo 2007

Colombo (Agenzia Fides) - Migliaia di bambini nel Nord dello Sri Lanka non possono frequentare la scuola a causa della recrudescenza del conflitto che agita l’isola dell’Asia del Sud, come denunciano i volontari del Jesuit Refugees Service, presenti nella zona.
Mentre l’esercito srilankese sta conducendo un’offensiva nel nord del paese, contro le basi dei ribelli tamil, la popolazione civile continua a soffrire per le gravi conseguenze del conflitto: miseria, sfollamento, vita completamente destabilizzata.
Il JRS segnala che almeno il 7% della popolazione giovanile srilankese si trova da mesi impossibilitata a frequentare le lezioni, nelle scuole primarie, secondarie e nelle università.
Le carenze si fanno ancora più gravi nei campi profughi allestiti velocemente per venire incontro alle esigenze di sempre nuove masse di popolazione che continuano ad arrivare dalle zone dove gli scontri sono più violenti: mancano infatti cibo, acqua e medicine, cioè gli elementi di base per la sopravvivenza.
L’escalation della violenza ha riportato tristezza e disperazione in tanta parte della società srilankese che aveva ripreso a sperare dopo il cessate il fuoco siglato dalle parti nel 2002 e dopo le iniziative comuni di solidarietà fra cingalesi e tamil all’indomani dello tsunami.
I Vescovi srilankesi hanno ricordato le dolorose piaghe del conflitto anche nel messaggio diffuso per la Quaresima 2007, che i cristiani vivono “mentre il paese attraversa tempi di immensa difficoltà, drammatici e strazianti: un’esperienza di sofferenza che ricorda il Signore sulla Croce”. I Vescovi hanno invitato tutti i fedeli a pregare e a chiedere “al Signore in Croce i doni del perdono, della riconciliazione e della pace”. I cristiani dello Sri Lanka, hanno notato i Vescovi, sono chiamati ad alleviare le sofferenze dei loro concittadini e ad adoperarsi per eliminare odio, avidità, sfiducia, intolleranza e ingiustizia, vivendo un tempo di profonda conversione del cuore. (PA) (Agenzia Fides 2/3/2007 righe 25 parole 256)


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