ASIA/INDIA - La Chiesa impegnata a combattere la piaga sociale dei suicidi fra i contadini e fra i giovani

venerdì, 23 febbraio 2007

New Delhi (Agenzia Fides) - Un impegno a combattere il fenomeno dei suicidi che sta creando preoccupazioni nella società indiana: è quanto promosso dalla Chiesa cattolica che, in nome della sacralità della vita, ha messo in campo le sue energie pastorali, spirituali e di solidarietà per cercare di contenere quella che i sociologi hanno definito una “piaga sociale”. Due settori della società indiana toccati da questo allarmante fenomeno - che denota mancanza di fiducia nel futuro, disprezzo della vita, assenza di prospettive, disperazione e depressione - sono i contadini e i giovani.
Di recente la Caritas India ha lanciato un apposito programma intitolato “Salva i contadini, salva l’India” per cercare di arginare i suicidi degli agricoltori che si registrano soprattutto negli stati di Maharashrra e Gujarat, in India occidentale. Le motivazioni dietro l’estremo gesto sono soprattutto di natura economica: ridotti in miseria, incapaci di provvedere alle loro famiglia, sentendosi inutili e impotenti, molti contadini non trovano altra via di uscita che il suicidio.
Per questo, come ha affermato p. Varghese Mattamana, Direttore esecutivo della Caritas India, occorre “un approccio integrato allo sviluppo economico e sociale dei contadini, con la creazione di gruppi di micro-credito, e la concessione di sussidi in casi di disastri naturali”. La Caritas, ha detto il Direttore, avrà fra i punti di maggiore interesse nel 2007 proprio quello dell’aiuto ai contadini più poveri, per cercare di bloccare il fenomeno dei suicidi a catena, che ha gravi ripercussioni anche sulle famiglie. “Prevediamo interventi su larga scala, in diversi stati dell’Unione, operati sulla base dei risultati efficaci che abbiamo già ottenuto nello stato del Kerala (India meridionale), dove la piaga dei suicidi è stata fermata con successo”, assistendo oltre 250mila piccoli agricoltori, ha notato.
Ma il fenomeno tocca anche i giovani: secondo un recente sondaggio, il 50% degli allievi di scuola superiore in India ammette di aver pensato una o più volte al suicidio e più del 5% lo ha tentato almeno una volta. L’India detiene una percentuale di suicidio giovanile fra le più alte dell’Asia. Come informa l’Agenzia Ans, la “Prafulta Psychological Services”, organizzazione Salesiana, in collaborazione con la Società Psichiatrica di Bombay e la “Indian Psychiatric Society” hanno organizzato di recente a Bombay, un seminario dal titolo “Suicidio: la frontiera finale!”.
Un giovane, che si sta affacciando alla vita, decide di metterle fine perché si ritiene incapace di affrontare il dolore che la vita stessa richiede, hanno notato i presidi, gli educatori e i medici partecipanti al seminario. Il suicidio giovanile costituisce allora una delle sfide più importanti per i programmi di pastorale giovanile della Chiesa indiana, per condurre i giovani ad apprezzare la preziosità della vita, i doni di Dio, la bellezza delle relazioni umane. (PA) (Agenzia Fides 23/2/2007 righe 26 parole 267)


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