ASIA/CINA - La riconciliazione fra i cattolici e la formazione del clero sono state le principali preoccupazioni di Mons. Pietro Paolo Li Panshi, Vescovo di Kongmoon (Jiangmen), spentosi a 95 anni

mercoledì, 31 gennaio 2007

Zhongshan (Agenzia Fides) - Il 4 gennaio 2007 è deceduto Sua Ecc. Mons. Pietro Paolo Li Panshi, Vescovo di Kongmoon (Jiangmen), nella provincia di Guangdong (Cina Continentale), situata a 100 chilometri da Canton. Il Presule aveva 95 anni: era nato il 12 luglio 1911. Entrato nel 1922 nel seminario di Macao, fu ordinato sacerdote nel 1944. Dal 1949 in poi, per molti anni, Mons. Li si guadagnò da vivere coltivando una piantagione di banane ed allevando conigli, senza mai trascurare l’annuncio del Vangelo nell’ambiente di lavoro. Al termine della Rivoluzione Culturale (1966-1976) poté tornare al suo villaggio e lavorare come contadino. Soltanto nel 1981 gli fu permesso di riprendere il ministero pastorale nella città di Zhongshan. Fu consacrato Vescovo il 27 settembre 1981.
Una delle sue principali preoccupazioni di Pastore è sempre stata l’opera di riconciliazione fra i cattolici. Egli fu un uomo austero con se stesso, sempre affabile e ospitale con gli altri. I pochi risparmi della sua vita molto frugale erano devoluti alla formazione del clero, altro compito al quale il Presule dedicò le proprie premure in mezzo ad enormi difficoltà.
La diocesi di Jiangmen conta, attualmente, circa 20.000 cattolici, sparsi nelle città di Foshan, Jiangmen e Zhongshan, e nelle 20 contee della campagna. I sacerdoti, due anziani e sei giovani, per seguire pastoralmente le comunità dei cattolici devono parlare tre lingue, il cantonese, l’hacca e il mandarino, oltre a dialetti locali.
I funerali di Mons. Li Panshi sono stati celebrati da S.E. Mons. Giuseppe Liao Hongqing, Vescovo di Kaying (Meixian/Meizhou), insieme al Vicario Generale e a tutti i sacerdoti della Diocesi, alla presenza di un migliaio di cattolici e di non pochi rappresentanti delle Autorità civili. La salma è stata tumulata nel cimitero cattolico di Zhongshan. (S.L.) (Agenzia Fides 31/1/2007; righe 21, parole 293)


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