AFRICA/NIGER - L’ottimo raccolto di cereali del 2006 permette al Niger di superare la crisi alimentare. L’Angola intende potenziare il settore agricolo

sabato, 16 dicembre 2006

Niamey (Agenzia Fides)- Buone notizie sul fronte agricolo in Africa. Il Niger, che era stato colpito da una gravissima crisi alimentare (vedi Fides 21 settembre 2005), ha registrato quest’anno un raccolto record che ha permesso di ottenere un’eccedenza agricola di 457.237 tonnellate. Secondo le autorità locali l’eccellente risultato del 2006 è attribuibile alle abbondanti piogge e alla scarsa incidenza dei parassiti, come le locuste.
Nel 2005, a fronte di un’eccedenza agricola di 21mila tonnellate di cereali, circa 2 milioni di persone si trovarono ad affrontare una gravissima penuria alimentare a causa delle siccità e delle locuste che avevano colpito diverse zone del Paese, alcune delle quali scarsamente collegate e difficilmente raggiungibili.
Per soccorrere le popolazioni in difficoltà, il governo, le istituzioni umanitarie internazionali e organizzazioni non governative (tra le quali diverse cattoliche) avevano organizzato la distribuzione di aiuti alimentari sufficienti a sfamare almeno 3 milioni d persone.
Secondo la rete di prevenzione delle crisi alimentari, quest’anno i Paesi dell’Africa occidentale e del Sahel hanno avuto un buon raccolto, sui 15 milioni di tonnellate di cereali.
L’autosufficienza alimentare rimane un obiettivo prioritario dei governi africani. L’Angola, che ai tempi della colonizzazione portoghese aveva una fiorente agricoltura, ha deciso di potenziare il settore agricolo che è stato devastato da 27 anni di guerra civile. Vaste aree rurali dell’Angola sono ancora infestate da mine e da altri ordigni inesplosi (Unexploded Ordnance UXO, secondo il gergo tecnico), rendendo impossibile la ripresa della coltivazione di un territorio altrimenti molto fertile.
Il governo di Luanda ha deciso di stanziare, nel 2007, 163 milioni di dollari per rilanciare la produzione agricola e creare nel settore primario 200mila nuovi posti di lavoro. Attualmente il settore agricolo rappresenta appena l’8,6% del Prodotto Interno Lordo angolano, contro il 57% del settore petrolifero. L’Angola, infatti, è il secondo produttore di petrolio africano e dal 1° gennaio diverrà membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC).
Il nuovo programma governativo per rinvigorire l’agricoltura nazionale deriva anche dal minore raccolto cerealicolo di quest’anno rispetto a quello del 2005: 626mila tonnellate contro 881mila. La causa dello scarso rendimento di quest’anno deriva dalle piogge insufficienti che hanno riguardato 10 province angolane, ma soprattutto dalla mancanza di infrastrutture e dalle presenze di ordigni esplosivi in alcuni dei terreni più fertili del Paese. Finora sono state sminate più di 4mila aree in tutta l’Angola. (L.M.) (Agenzia Fides 16/12/2006 righe 36 parole 414)


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