AMERICA/COSTARICA - “Proclamare Dio nel mondo attuale è una sfida enorme che non possiamo né vogliamo evitare” affermano i Vescovi del Costa Rica in un Messaggio per l'inizio dell'Anno liturgico

mercoledì, 29 novembre 2006

San José (Agenzia Fides) - I Vescovi della Conferenza Episcopale del Costa Rica (CECOR), hanno indirizzato un Messaggio a tutti i fedeli per l'inizio del nuovo Anno liturgico, che ha per titolo "Affinché i popoli abbiano vita in Lui". Lo scopo è di "offrire alcune riflessioni ed orientamenti che permettano una maggiore apertura alla grazia abbondante che il Signore continuerà a riversare particolarmente in questo anno liturgico", contrassegnato dalla celebrazione della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, dal 13 al 31 maggio in Brasile.
Considerando questo grande avvenimento, i Vescovi ringraziano per il grande sforzo realizzato in tutte le diocesi del paese in questo tempo di preparazione. "Proclamare Dio nel mondo attuale è una sfida enorme che non possiamo né vogliamo evitare" affermano i Vescovi. In questo senso intendono contribuire al lavoro di evangelizzazione fornendo "alcuni orientamenti che, favorendo una maggiore coscienza e approfondimento nella nostra condizione di discepoli e missionari di Gesù Cristo, possano rendere più vigorosa quella testimonianza evangelizzatrice che oggi ci si richiede". Esprimono quindi il desiderio che la proposta della V Conferenza "affinché i nostri popoli abbiano vita in Lui" si trasformi in un principio che guidi e illumini tutta l'azione pastorale durante l'anno 2007.
I Vescovi analizzano tre aree importanti nella vita della Chiesa: profetica, liturgica e sociale. Rispetto all'area profetica i Vescovi propongono di dare maggiore impulso alla pastorale biblica e di incrementare l'uso della Sacra Scrittura; di rinnovare il cammino di iniziazione cristiana; di rivitalizzare i cammini di catechesi; di essere più coscienti dell'importanza della formazione di tutti gli operatori laici e per questo chiedono ai sacerdoti di consacrare buona parte del loro tempo a questo importante lavoro. Inoltre i Vescovi annunciano l'elaborazione di un testo di sostegno sull'identità del cattolico.
Riguardo all'area liturgica, considerata "uno dei principali mezzi di evangelizzazione su cui conta la Chiesa”, i Vescovi lanciano un appello a Pastori e laici, per “favorire celebrazioni nelle quali si possa vivere più intensamente il Mistero Cristiano”. I Vescovi manifestano anche il desiderio che "la celebrazione della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano sia sostenuta dalla preghiera di tutti i fedeli", lanciando varie proposte tra le quali: includere nelle Sante Messe un'intenzione su questo tema nella preghiera universale dei fedeli; realizzare Ore di Adorazione per questa intenzione principale, celebrare il Rosario dell'Aurora durante tutti i sabati del mese di maggio, nel quale avrà luogo la Conferenza, promuovere qualche celebrazione mariana all’inizio e alla conclusione della Conferenza Generale.
Per quanto riguarda l'area sociale, i Vescovi constatano le numerose sfide alla Chiesa, che costituiscono un'urgenza alla quale dare risposta. “Non possiamo essere tranquilli finché ci sono i nostri fratelli che non hanno il necessario per vivere - continua il Messaggio -. Per questo motivo è necessario risvegliare una nuova immaginazione e creatività al momento di esercitare la nostra carità; in maniera tale che i poveri trovino nella Chiesa la loro casa". Ricordano ai laici la loro responsabilità di essere agenti di trasformazione nelle realtà temporali dell'economia, della politica e della cultura. I Vescovi non dimenticano le famiglie, che “si sentono minacciate da pratiche ed ideologie che attentano alla loro natura e costituzione", e per questo chiedono ai Pastori di lavorare "a favore di quel piccolo nucleo sociale nel quale, da diverse prospettive, deve investirsi il meglio delle nostre risorse pastorali".
I Vescovi concludono il messaggio ricordando la loro responsabilità di offrire un annuncio chiaro del vero volto di Gesù Cristo come risposta al secolarismo e all'incredulità di tanti oggigiorno. (RG) (Agenzia Fides 29/11/2006; righe 44, parole 581)


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