AFRICA/MADAGASCAR - Oltre al generale Randrianafidisoa anche 7 ufficiali ricercati per il pronunciamento militare della settimana scorsa. Timori per il rispetto della libertà di stampa

martedì, 21 novembre 2006

Antananarivo (Agenzia Fides)- Dopo la sparatoria di sabato mattina, 18 novembre, la calma è ritornata nella Base Aeronavale di Ivato, secondo quanto riferiscono all’Agenzia Fides fonti locali. Il Generale Randrianafidisoa è riuscito a prendere la fuga insieme con i suoi uomini. Attualmente è ricercato. Secondo alcune dichiarazioni rilasciate ad una Radio Internazionale, il suo gesto è stato solo un avvertimento. Il governo ha rilasciato anche un comunicato ufficiale, firmato dal Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, in cui denuncia l'operato di alcune fazioni politiche nella disinformazione e nel turbare l'opinione pubblica, con lo scopo di impedire a qualsiasi costo le prossime elezioni presidenziali, previste il 3 dicembre. Il comunicato conferma che dei volantini sulla possibile presa del potere da parte del generale Randriafidisoa sono circolati nella capitale, prima del pronunciamento militare.
Secondo un portavoce governativo, oltre al generale Randrianafisosono sono ricercati altri 7 ufficiali con l’accusa di “attentato alla sicurezza dello Stato, ammutinamento, presa di ostaggi e uccisione di un militare”.
Venerdì 17 novembre, dopo un tentativo fallito di installarsi nel Ministero della Difesa Nazionale, il generale Randrianafisoa è riuscito ad entrare nella Base aeronavale di Ivato, impadronendosi di armi e munizioni e prendendo in ostaggi alcuni responsabili della base. Vi sono state in seguito delle sparatorie (nella prima mattina di sabato 18 novembre) e un militare di guardia è stato ucciso.
Il Presidente della Repubblica, Marc Ravalomana, è rientrato nella capitale sabato sera. E il giorno dopo, domenica 19 novembre, durante il discorso ai suoi sostenitori di Antananarivo, non ha esitato a commentare l'accaduto condannando l'operato del Generale Randriafidisoa e mettendo in guardia anche i media nazionali e internazionali, in particolare le televisioni e radio private, di verificare con cura le notizie prima di diffonderle.
La dichiarazione del Presidente Marc Ravalomana ha scatenato le critiche degli operatori media nazionali ed internazionali (stampa, televisioni e radio), che si sono riuniti lunedì mattina 20 novembre, ed hanno creato una Cellula di Crisi per la Difesa della libertà di stampa. La Cellula di Crisi ha previsto delle “giornate morte” (martedì 21 e mercoledì 22 novembre), per protestare contro la dichiarazione del Presidente. (L.M.) (Agenzia Fides 21/11/2006 righe 33 parole 383)


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