AFRICA/GHANA - “Abbiamo fatto progressi enormi ma dobbiamo affrontare i mali che affliggono la società” dicono i Vescovi alla vigilia dei 50 anni di indipendenza del Paese

mercoledì, 15 novembre 2006

Accra (Agenzia Fides)- “Ricordiamo con gioia che siamo alla vigilia del 50esimo anniversario dell’Indipendenza del Paese” affermano i Vescovi del Ghana nel comunicato finale della loro Assemblea Plenaria che si è tenuta a Nsuta, nalla diocesi di Jasikan, dal 4 al 10 novembre.
Facendo riferimento al Giubileo dell’Antico Testamento, nel loro messaggio, pervenuto all’Agenzia Fides, i Vescovi ricordano che “il Giubileo d’oro era considerato l’anno di grazia del Signore” ed è quindi un’occasione per tracciare un bilancio della situazione della nazione e ringraziare Dio “per i magnifici risultati ottenuti negli ultimi 50 anni”.
Tra questi, i Vescovi ricordano, vi sono “l’essenziale buona volontà dimostrata da tutti i governi, passati e presenti, nel loro tentativo di ottenere il meglio per tutti i ghaniani. Vogliamo lodare anche la pazienza con la quale i ghaniani hanno sopportato le difficoltà e le alcune violazioni dei diritti umani con grande coraggio e magnanimità. È questo spirito di pazienza, tolleranza, perdono che ha contribuito a trasformare il Ghana un oasi di pace relativa nella sotto regione”.
I Vescovi elogiano i risultati ottenuti nel settore delle infrastrutture, in particolare quelle dei trasporti e dell’elettrificazione rurale, e la capacità di mantenere la propria identità culturale. Dal punto di vista sociale , si mette in rilievo i contrasti passati a livello interetnico e all’interno delle stesse etnie, “ma in gran parte non abbiamo permesso a queste contese di degenerare in interminabili e aspri conflitti. Apprezziamo l’armonia interetnica derivante dalla facile mobilità sociale e dai matrimoni interetnici”. La stessa partecipazione del Ghana alla Coppa del Mondo in Germania ha contribuito, secondo i Vescovi, a “unire le varie componenti della nostra società multietnica”.
La Chiesa cattolica ha contribuito alla crescita del Paese formando un gran numero di persone, molte delle quali in possesso di qualifiche personali importanti per la nazione: capi religiosi, insegnanti, medici, avvocati, ingegneri, infermieri/e, architetti, scienziati, banchieri, artigiani.
I rappresentanti della Chiesa locale si dicono soddisfatti anche della relazione inter-religiose: “dal punto di vista religioso siamo un popolo tollerante: non abbiamo mai fatto esperienza di quel genere di conflitto tra cristiani e musulmani del quale si sente spesso parlare in altri Paesi. In effetti, in Ghana esiste un profondo senso dell’amicizia reciproca”.
Accanto a questi risultati positivi, i Vescovi mettono in guardia la popolazione sui mali che si stanno diffondendo nel Paese: rapine a mano armata, furti ed omicidi; guida indisciplinata che mette a rischio la vita di chi circola nelle strade; immoralità nella condotta sessuale con la diffusione della prostituzione, dell’adulterio, della violenza sessuale anche nei confronti dei bambini; corruzione sia nel settore pubblico sia in quello privato, diffusione delle sette e di pratiche legate all’occulto. Di fronte a questa situazione i Vescovi invocano un riscatto morale al quale sono chiamati tutti, specie coloro che hanno responsabilità di comando ad ogni livello, ma anche a lottare contro la povertà che ancora affligge la maggioranza della popolazione. Un progresso economico che si può raggiungere in primo luogo con l’educazione che gioca “un ruolo vitale nello sviluppo nazionale” e per la quale la Chiesa intende continuare a offrire il suo indispensabile contributo. (L.M.) (Agenzia Fides 15/11/2006 righe 44 parole 540)


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