ASIA/PAKISTAN - Ripresa dei colloqui fra India e Pakistan: le speranze della società civile e delle organizzazioni cristiane per un riavvicinamento fra i due paesi

mercoledì, 15 novembre 2006

Islamabad (Agenzia Fides) - E’ stata accolta con favore e con ottimismo nella società civile, nella Chiesa e nelle altre organizzazioni religiose in Pakistan, la notizia della ripresa dei colloqui fra India e Pakistan. I due grandi paesi del subcontinente indiano hanno iniziato nuovamente negoziati di alto livello, con l’incontro fra il Segretario agli esteri pakistano, Riaz Mohammad Khan, ed il ministro degli esteri indiano, Shivshankar Menon, riuniti a New Delhi.
Al centro dei colloqui, argomenti come la lotta al terrorismo e la ricerca di strategie comuni per combatterlo, soprattutto nella travagliata area di confine del Kashmir, contesa fra i due stati e per decenni oggetto di conflitto.
I negoziati fra India e Pakistan erano stati avviati sotto i migliori auspici nel 2004, ma si erano bruscamente interrotti nel 2006 in seguito agli attentati registratisi in India nel luglio scorso (le esplosioni a Bombay causarono 186 morti) in cui il governo indiano aveva denunciato il coinvolgimento dei servizi segreti pakistani. Uno dei nodi importanti nella discussione sul terrorismo è la situazione e l’attività del gruppo radicale islamico “Lashkar-e-taiba”, presente in Kashmir, che Delhi considera legato al Pakistan.
Oltre alla questione del terrorismo, vi sono in agenda anche i problemi territoriali del Kashmir e del ghiacciaio di Siachen, temi sui quali il negoziato finora non ha prodotto risultati concreti, ma ha permesso l'avvio l'apertura di nuove linee di comunicazione alla frontiera fra i due paesi.
Le organizzazioni della società civile in Pakistan, comitati ed enti cristiani hanno elogiato la ripresa del dialogo ed espresso l’auspicio che i negoziati possano portare una fase stabile di pacificazione fra i due paesi e i due popoli. (PA) (Agenzia Fides 15/11/2006 righe 26 parole 262)


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