AMERICA/MESSICO - I Vescovi messicani hanno aperto l’Assemblea Plenaria durante la quale definiranno una nuova struttura della Conferenza Episcopale e sceglieranno i nuovi dirigenti degli organismi

martedì, 14 novembre 2006

Città del Messico (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopale Messicana (CEM) ha iniziato ieri, 13 novembre, i lavori della sua 82° Assemblea Plenaria che si protrarrà fino al 17 novembre. Con questa Assemblea, secondo quanto ha spiegato Mons. José G. Martín Rábago, Vescovo di León e Presidente della CEM, all'apertura dell'Assemblea, "culminano i lavori di un triennio durante il quale ci si è proposto di rivedere ed aggiornare le strutture interne della nostra Conferenza". Durante questi giorni infatti i Vescovi messicani completeranno il disegno di una nuova struttura della CEM, valuteranno il lavoro realizzato dalle Commissioni Episcopali e sceglieranno i nuovi dirigenti degli organismi della CEM. "Sarà un momento - ha spiegato il Presidente della CEM - condotto dalla luce dello Spirito. Rimanga lontana da noi ogni aspirazione ad occupare incarichi, ad avere ambizioni di potere, prestigio o affanno di dominio. Le cariche tra noi sono solo di servizio, suppongono molto amore, generosa abnegazione e luminosa testimonianza". A partire da questo momento, comincerà a funzionare la nuova struttura che si è venuto definendo negli ultimi tre anni.
Mons. José G. Martín nelle sue parole di apertura dei lavori ha ricordato la recente canonizzazione di Mons. Rafael Guizar e Valencia: "ora l'abbiamo come Santo Patrono, il suo esempio sia una chiamata fortificante nel nostro cammino di Pastori". Ha manifestato anche la sua comunione fraterna con i fratelli di Oaxaca che vivono situazioni di tensione e di dolore. "Davanti alla complessità degli avvenimenti e alla rarefazione del clima tra i settori sociali - ha affermto - noi Vescovi vogliamo alzare la voce per proclamare che c'è speranza di raggiungere la pace, che abbiamo fiducia nell'amore di Dio che abita in ogni persona".
L'Arcivescovo di Oaxaca, Mons. José Luis Chávez Botello, ha appena pubblicato un comunicato nel quale ribadisce la posizione della Chiesa davanti al conflitto che sta vivendo la città, ricordando che la sua missione “non è il campo politico né sociale, il suo campo è quello religioso, che ha come orizzonte il Regno di Dio, e da lì, secondo i principi, criteri ed atteggiamenti evangelici, influenza la trasformazione e l’umanizzazione delle persone e delle società". Perciò "la Chiesa di Oaxaca, nei momenti più critici di questo conflitto, è stata solidale offrendo il servizio umanitario secondo le sue possibilità a quanti erano feriti, avevano necessità di un riparo o di cibo, senza escludere nessuno". (RG) (Agenzia Fides 14/11/2006; righe 27, parole 398)


Condividi: