EUROPA/INGHILTERRA - 80 mila donne muoiono ogni anno durante il parto nei paesi poveri. Anche in questo Nord e Sud del pianeta si diversificano

lunedì, 30 ottobre 2006

Roma (Agenzia Fides) - La salute materna rappresenta uno dei problemi sanitari più studiati negli ultimi anni. La sua inclusione all’interno degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, gli scarsi progressi raggiunti e le grandi disuguaglianze esistenti hanno posto il parto cesareo in grande evidenza.
Proprio questa pratica rappresenta uno degli squilibri più allarmanti nel mondo. Nei paesi poveri alla maggior parte delle donne non viene praticato, e questa mancanza comporta ogni anno la perdita di 80.000 vite, il 16% del totale delle morti materne. Tuttavia, le classi e i paesi più ricchi soffrono le conseguenze di un uso eccessivo di questa pratica.
Stabilire un numero fisso ottimale di parti cesarei è un problema molto controverso. In generale, la raccomandazione dell’OMS segnala un limite superiore al 15% e un minimo del 1% per evitare un gran numero di morti materne. Purtroppo non sempre queste percentuali vengono rispettate.
Due studi pubblicati nella rivista medica inglese “The Lancet” hanno analizzato la situazione nei paesi in via di sviluppo, dove l’accesso al cesareo varia all’interno degli stessi paesi.
Sono 27 i paesi sotto la soglia minima di povertà. L’Africa Subsahariana, l’America latina, i Caraibi e le regioni del sud e sudest asiatico sono le zone più povere del pianeta. Dei 42 paesi presi in considerazione, solo 15 avevano una percentuale media accettabile di cesarei (5%). Le differenze tra classi ricche e povere sono quindi notevoli.
In Sudafrica, il 30% delle donne più ricche partoriscono con il cesareo, mentre tra le meno abbienti ne usufruisce solo il 9%.
La pratica indiscriminata e non necessaria non è esente da rischi. Sono circa un milione e mezzo i cesarei non necessari praticati ogni anno solo in America latina, e responsabili di 100 morti materne, 40.000 casi di malattie respiratorie del neonato e un aumento delle nascite premature e della mortalità neonatale.
Mentre per alcune madri la scelta del cesareo è diventata una norma, in Ciad, Etiopia e Pakistan nessun parto tra i più urgenti riceve questo tipo di assistenza, e in cinque paesi tra i più poveri ne usufruiscono solo il 5%. (AP) (30/10/2006 Agenzia Fides; Righe:32; Parole:369)


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