VATICANO - AVE MARIA a cura di don Luciano Alimandi - “Ad Jesum per Mariam”

mercoledì, 26 luglio 2006

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - “Cerca, o uomo, di capire il piano di Dio e riconosci che è un piano di sapienza e di misericordia. Volendo irrigare l’aia con la celeste rugiada, prima l’ha versata tutta sul vello: volendo redimere il genere umano, depositò in Maria il prezzo intero del riscatto… Cerchiamo, quindi, di capire meglio con quanto devoto affetto vuole Dio che sia da noi onorata Maria, nella quale ha messo la pienezza di ogni bene…Veneriamo, dunque, Maria con tutte le fibre del nostro cuore, con tutti gli affetti e desideri dell’anima nostra, perché tale è la volontà di Colui che ha disposto che ogni cosa ci venga per mezzo di Maria. Sì, certo, è sua volontà, ma è anche interesse nostro.” Il grande San Bernardo di Chiaravalle, autentico cantore delle grandezze e delle bellezze della vocazione universale della Vergine Maria, ci ha lasciato anche in questo suo brano, appena citato, una chiarissima indicazione sull’importanza della devozione mariana nella vita di ciascuna persona che si apre al progetto di amore di Dio.
La venerazione mariana, infatti, non è una invenzione della Chiesa, ma si trova nel cuore della Rivelazione, consegnata a noi dallo stesso Cristo Signore che, scegliendo Maria come sua Madre, ha disposto che fosse anche la nostra: “Ecco tua Madre” (Gv 19, 27). Questa non è certo una maternità imposta, ma semplicemente è donata da Lui a noi. Ecco perché San Bernardo ci invita a “cercare di capire meglio” questa volontà celeste: che Maria venga tanto amata! Non a caso il grande devoto di Maria ci ha richiamato l’evangelica verità con queste parole: “Dio volendo redimere il genere umano, depositò in Maria il prezzo del riscatto”.
Questa elementare e fondamentale verità facilita l’accoglienza e l’approfondimento di una vera relazione filiale con la Vergine Madre, che può essere espressa in tantissimi modi, ma che viene maggiormente vissuta quando cerchiamo di imitarne le sue virtù. Imitare la Vergine Maria nella sua adorazione a Dio, nella sua intercessione, nella sua umile accettazione della volontà divina, nel suo silenzio pieno di bontà, nella sua misericordia per il mondo, nel suo tenero e sollecito sguardo su ogni miseria umana….
Imitare la Madonna è una scuola che dura tutta la vita e la Chiesa, con in testa i suoi Santi, ce lo raccomanda vivamente, perché nessuno meglio e più di Lei ha glorificato il Signore, nessuno meglio e più di Lei Lo ha accolto e Lo donato al mondo. Come potremmo diventare veramente “adoratori in spirito e verità” (Gv 4, 23) senza metterci a questa scuola?
Un altro grande cantore di Maria, profondo conoscitore delle sue virtù, Sant’Ambrogio, ha così esclamato: “l’anima di Maria sia in ciascuno per glorificare il Signore: lo spirito di Maria sia in ciascuno per rallegrarsi in Dio”. Quando pensiamo alla Vergine, quando ricorriamo alla sua intercessione, quando preghiamo con il rosario, quando parliamo di Lei o a Lei ci consacriamo, noi entriamo nel suo Cuore, nella sua anima e respiriamo questo suo spirito, che ci eleva e ci pacifica come solo questa Madre sa fare, affinché la grazia del Figlio suo Gesù possa trovare in noi il minor ostacolo possibile.
Quanto è vero che la devozione mariana autentica, sempre e ovunque, ci fa trovare più facilmente Gesù! Con la presenza di Maria nella nostra vita si rinnova continuamente il miracolo di Cana: il vino più buono è donato, perché Lei, vedendo l’indigenza dell’umanità, lo ha chiesto al Figlio (cfr. Gv 2, 1-11). Quella, infatti, non era semplicemente la richiesta di una persona qualunque, non era la domanda di uno degli Apostoli, che erano anch’essi lì presenti, o di un invitato alle nozze; era la supplica a Cristo fatta direttamente da sua Madre! Questo ha cambiato tutto! Proprio il Figlio ha voluto che fosse così, che quel miracolo, cioè, come innumerevoli altri nel corso dei secoli, accadesse per desiderio della Madre: ottenuto da Lei. Non è allora un motto esagerato e di altri tempi, quello che dice “ad Jesum per Mariam”. E’ sempre attuale e va ripetuto e vissuto anche ai nostri giorni; e perché no, anche iniziando e concludendo la giornata! (Agenzia Fides 26/7/2006 - Righe 45, Parole 685)


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