Yogyakarta (Agenzia Fides) - Da cento anni la chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Ganjuran, a sud di Yogyakarta, sull'isola indonesiana di Giava, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati dai fedeli che si recano pregare e chiedere grazie, affidando la vita al Sacro Cuore di Gesù. Nella festa del 7 giugno quel luogo, dal background culturale e dalla storia davvero unica, si prepara ad accogliere migliaia di pellegrini che giungono non solo dall'isola di Giava, ma anche da altre isole indonesiane. Accanto a loro anche fedeli musulmani vengono a far visita al santuario. P. Fransiskus Purwanto, dell'Università Sanata Dharma a Yogyakarta ricorda che la devozione del Sacro Cuore è stata introdotta dai missionari e si diffuse rapidamente, accolta con simpatia dalla comunità locale giavanese e anche dai fedeli musulmani. La devozione al Sacro Cuore è essenzialmente spirituale, ma si esprime anche attraverso l'impegno sociale nell'aiutare i più bisognosi e i più poveri della società, osserva.
La Chiesa-santuario di Ganjuran, avviata nel 1924 e consacrata nel 1930 da Gerard Marie Franciscus van Velsen, Arcivescovo di Giacarta, si presenta come un tempio che ha nelle fattezze architettoniche, strutturali, artistiche e culturali - come nelle figure e statue di Cristo e dei santi - il tipico stile giavanese: il tempio di Ganjuran è una combinazione di stile "mataram" e strutture "majapahit". P. Soegijopranata, parroco locale divenuto poi il primo Vescovo indigeno indonesiano nel 1941, avviò qui la pratica della processione del Santissimo Sacramento in segno di omaggio al Sacro Cuore di Gesù.
Ganjuran è luogo dove i fedeli vengono a chiedere guarigione dalle malattie e sono tantissime le testimonianze di pellegrini che raccontano di essere stati guariti dopo essersi bagnati con l'acqua della fonte che proviene da sotto il tempio. La gente si ferma anche a pregare il Rosario nel santuario, con la grotta mariana, eretto accanto alla chiesa l'11 febbraio 1929, nella data e mese delle apparizioni della Madonna di Lourdes. Qui la devozione a Maria si intreccia con quella al Sacro Cuore, qui si seguono le usanze giavanesi di salire le scale a piedi nudi quando si offrono incenso e fiori a Maria.
La chiesa di Ganjuran fu costruita nel 1924 su iniziativa di un cattolico olandese, proprietario di una piantagione di zucchero, il dottor Julius Schmutzer. L'uomo e la sua famiglia furono attivamente impegnati nel tentativo di creare una connessione feconda tra il cristianesimo e le culture indigene. Il loro concetto artistico ricercava una sintesi mistica opposta al colonialismo, e questo approccio incontrava l'ostilità nell'amministrazione coloniale olandese: "Il cattolicesimo può e deve assorbire in sé ogni cultura con la quale entra in contatto, purificandola e impregnandola di vita divina; non deve prendere parte agli atti vandalici dell'egemonia del mondo occidentale che riduce tutto a un minimo comune denominatore mondano", scrivevano.
Con questa concezione culturale e artistica, venne edificata la chiesa. Le colonne e il soffitto riflettono o colori giavanesi, mentre gli angeli ai lati dell'altare sono creati in stile wayang, termine locale usato per descrivere il design del teatro delle marionette giavanesi. Anche le immagini e le statue di Gesù Cristo e di Maria sono raffigurate con parvenze dei reali giavanesi, mentre nei bassorilievi della Via Crucis, in chiesa, Gesù , i soldati romani e Ponzio Pilato sono tutti raffigurati con abiti e accessori tradizionali giavanesi.
La comunità parrocchiale e gli abitanti della città considerano la chiesa come parte integrante della loro identità religiosa e culturale. Dopo il grave danneggiamento causata dal terremoto del 2006, la chiesa è stata rapidamente restaurata sempre secondo lo stile originari.
Un sacerdote diocesano a cui si deve molto, negli ultimi anni, è stato p. Gregorius Utomo (1929-2020) che ha prestato servizio per anni a Ganjuran e ha potenziato la pratica dei pellegrinaggi, introducendovi una serie di attività culturali e sociali. P. Utomo ha organizzato progetti di sviluppo sociale per aiutare i poveri e promosso la celebrazioni della "Giornata mondiale dell'alimentazione" nella Chiesa indonesiana, iniziata nell'ottobre 1990 quando la chiesa parrocchiale di Ganjuran ha ospitato un seminario per gli agricoltori in tutta l'Asia, in occasione della Giornata. Quel seminario elaborò la "Dichiarazione di Ganjuran", che incoraggiava gli agricoltori a impegnarsi in un’agricoltura sostenibile, biologica, economicamente equa e bilanciata, culturalmente adatta ai territori, socialmente giusta. Pioniere della protezione della "casa comune" esortava e aiutava gli agricoltori a piantare riso biologico locale utilizzando compost invece di fertilizzanti chimici.
(PA) (Agenzia Fides 06/06/2024)