ASIA/TERRA SANTA - Lara e tutti gli altri. Le giovani vite sacrificate nello scempio della Striscia di Gaza

venerdì, 26 aprile 2024 giovani   medio oriente   guerre   chiese locali  

di padre Ibrahim Faltas ofm*
Gerusalemme (Agenzia Fides) - È doveroso ricordare con dolore e rispetto ogni vita umana persa a causa della violenza delle guerre. Sono perdite che si sarebbero potute evitare. Ma l'umanità cerca la possibilità di fare la guerra e non cerca la pace possibile.
Fra le tante vittime innocenti colpisce la morte evitabile di Lara al-Sayegh, una ragazza di 18 anni rifugiata insieme ad altri 650 cristiani nelle parrocchie di Gaza dal 7 ottobre. Dopo la perdita del padre, deceduto il 21 dicembre scorso per la mancanza di cure vitali, da sette mesi Lara continuava a condividere con la madre e gli altri il rifugio nella Chiesa e negli spazi della parrocchia. Insieme alla madre si era messa in cammino per raggiungere l'Egitto ed è morta a causa del caldo, di un colpo di sole. Così è stato detto. La madre è in coma per lo stesso motivo e per il dolore immenso.
Lara, come tanti innocenti, aveva già sofferto dolore e privazioni, ha cercato una vita dignitosa, ha subito l'inganno di chi senza scrupoli le assicurava la speranza della libertà ed è stata sepolta nel luogo dove ha incontrato la morte. Sono in costante contatto con il vice parroco della chiesa cattolica di Gaza, padre Youssef, e percepisco ogni giorno la sua sofferenza di pastore di una comunità così devastata dal dolore.
A Gaza da sette mesi si soffre la guerra che causa morte, distruzione, paura. Si muore per le bombe, sotto gli edifici crollati, per la fame, per la sete, per il freddo, per il caldo.
A Gaza manca tutto e soprattutto manca la possibilità di ricevere aiuto di ogni genere. Sento la disponibilità di chi vorrebbe dare sollievo ed è impedito. Tanti uomini e tante donne di buona volontà vorrebbero aiutare in ambito sanitario ma non vengono concessi permessi a bambini bisognosi di cure immediate e necessarie.
Mi è stata segnalata la possibilità di accogliere a Modena tre bambini affetti da una malattia rara, l'epidermolisi bollosa, la cosiddetta “sindrome dei bambini farfalla”. La malattia rende la loro pelle tanto fragile da infettarsi e riempirsi di piaghe al minimo sfregamento, e può essere alleviata solo con la continua applicazione di bende cremose. Le loro sofferenze stanno aumentando con l'arrivo del caldo e con la mancanza di cure specifiche. Questi bambini sono già a Rafah ma non è facile farli uscire da Gaza per raggiungere l'Italia. Sto incontrando molte difficoltà ma prego e confido nell'aiuto di Dio e di tanti uomini e donne artefici di pace.
L'umanità ha affrontato nei tempi passati e recenti pandemie, malattie, catastrofi ambientali, creando e scambiando solidarietà.
Le guerre, volute da pochi, invece distruggono e spargono violenza e odio con la complicità di una umanità muta, sorda e cieca ai bisogni essenziali e vitali del prossimo.
Papa Francesco chiede la pace giusta per l'umanità ferita. La chiede per tutti, senza distinzione.
Chiede di rifiutare la guerra per sempre, chiede di abolire ogni violenza di sopraffazione. Chiede negoziati veri, costruttivi, solidi e risolutori per una pace definitiva. Chiede la dignità per due popoli che hanno sofferto e soffrono. Chiede di dare valore e rispetto alla vita umana, difendendola e assicurando giustizia sociale, garantendo i diritti più essenziali, soprattutto ai deboli e agli indifesi.
La morte di Lara e quella di altre giovani vite addolora ed è difficile da comprendere. Non ci sono motivi o giustificazioni per tutte le morti violente ed evitabili. Chiediamo perdono a Dio Onnipotente, nella speranza che l'umanità dimentichi il male della guerra. (Agenzia Fides 26/4/2024)
* Vicario della Custodia di Terra Santa


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