ASIA/CINA “Pastore stimato”. Il Vescovo Shen Bin a Shanghai, ragioni e implicazioni di una nomina

sabato, 15 luglio 2023 chiese locali   vescovi   missione  

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di Gianni Valente
Shanghai (Agenzia Fides) - Oggi Papa Francesco ha nominato Vescovo di Shanghai, in Cina continentale, il Vescovo Giuseppe Shen Bin, trasferendolo dalla Diocesi di Haimen, provincia di Jiangsu.Una nomina che ha una rilevanza singolare, se si tiene conto della storia e della condizione della Chiesa cattolica nella Repubblica popolare cinese e dei recenti sviluppi nelle relazioni tra Santa Sede e rappresentanti del governo cinese.
Lo scorso 4 aprile (vedi Fides 4/4/2023), su disposizione delle autorità politiche cinesi, il Vescovo Shen Bin era stato insediato alla guida della diocesi di Shanghai, senza che la Santa Sede fosse stata coinvolta nel suo trasferimento dalla diocesi di Haimen. Nel pomeriggio (ora italiana) dello stesso martedì 4 aprile, il Direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, in una comunicazione ai giornalisti, aveva ha riferito soltanto che “la Santa Sede era stata informata pochi giorni fa della decisione delle autorità cinesi” di trasferire il Vescovo, e quella stessa mattina aveva “appreso dai media dell’avvenuto insediamento”.
Nell’intervista del Cardinale Parolin diffusa da VaticanNews contestualmente alla pubblicazione della nomina (intervista rilanciata anche dall’Agenzia Fides e pubblicata su l’Osservatore Romano), il Segretario di Stato di Sua Santità, tra le altre cose, definisce il Vescovo Shen Bin «Pastore stimato». Il Cardinale Parolin spiega che dopo il trasferimento di Shen Bin dalla diocesi di Haimen a quella di Shanghai, si è avuto modo di «valutare attentamente sia la situazione pastorale della Diocesi di Shanghai, che è riconosciuta dalla Santa Sede e che da troppo tempo era senza Vescovo, sia l’opportunità» di trasferire in quella sede il Vescovo che prima guidava con mandato pontificio la diocesi di Haimen.

Giuseppe Shen Bin è nato nel 1970 nella città di Qi Dong in una famiglia di lunga tradizione cattolica. Ha compiuto gli studi di filosofia a Shanghai, nel Seminario di Sheshan, e quelli di teologia nel Seminario Nazionale di Pechino. Ordinato sacerdote il 1° ottobre del 1996, è stato parroco e poi anche Vicario Generale a Haimen fino al 2008. Dopo la morte del Vescovo Yu Chengcai, Shen ha retto la Diocesi come Amministratore diocesano. Poi, il 21 aprile 2010, è stato ordinato Vescovo di Haimen con il mandato pontificio e il riconoscimento delle autorità politiche.
Shen Bin viene indicato come un vescovo valorizzato anche dagli apparati del governo cinese. Ad agosto 2022 l’ultima Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi lo ha eletto Presidente dell’organismo denominato “Collegio dei Vescovi cattolici cinesi”. A marzo, Shen Bin è stato uno dei tre vescovi cooptati nella squadra di 11 rappresentanti cattolici che hanno preso parte al XIV Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese.

Il Vescovo Shen Bin ha partecipato a due meeting internazionali per la pace organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio a Münster e Osnabrück (settembre 2017) e a Bologna (ottobre 2018).

Nell’ottobre 2017, in un’intervista rilasciata alla testata online Varican Insider (e che rimane al momento l’intervista più ampia al nuovo Vescovo di Shanghai pubblicata su un organo di stampa non cinese), Shen Bin ricordava che « Venti anni fa non potevamo pregare pubblicamente per il Papa. Non potevamo citare la comunione con il Papa in nessun testo, in nessuna formula. Ora in ogni messa preghiamo per Papa Francesco. E ricantiamo addirittura gli inni per il Papa, quelli che fuori dalla Cina non si usano più». Nella stessa intervista, l’allora Vescovo di Haimen rimarcava come «Da tanto tempo abbiamo compreso che in Cina, per portare avanti le cose, conviene e a volte bisogna distinguere tra le questioni ecclesiali, di fede, e questioni economiche e amministrative, che di per sè non toccano il deposito della fede». Nella stessa intervista, Shen Bin aggiungeva: «Noi siamo i tralci attaccati alla vite. Siamo le membra unite al capo, di cui parlano Gesù e San Paolo. Nessuno di noi ha mai pensato di separarsi o distinguersi dalla Chiesa universale, o di seguire strade diverse da quella su cui cammina la Chiesa universale».
Riguardo ai rapporti con il potere politico cinese, Shen Bin sottolineava allora che «Il Vangelo non ci chiede di assumere il ruolo di antagonisti delle autorità costituite. E Gesù dice che dobbiamo essere astuti come serpenti e semplici come colombe». E riguardo alle lacerazioni interne alla comunità ecclesiale cinese e ai rapporti con i cattolici delle comunità cosiddette clandestine ripeteva che «Siamo tutti fratelli, nell’unica Chiesa. Ci sono problemi e ferite, ma non c’è una rottura della fraternità».
Il Cardinale Parolin, nella già citata intervista diffusa da VaticaNews, rimarca che Papa Francesco, nominando Shen Bin alla guida della diocesi di Shanghai, ha voluto «sanare l’irregolarità canonica creatasi a Shanghai, in vista del maggior bene della Diocesi e del fruttuoso esercizio del ministero pastorale del Vescovo. L’intenzione del Santo Padre» ha aggiunto il Cardinale Segretario di Stato «è fondamentalmente pastorale e permetterà a Mons. Shen Bin di operare con maggior serenità per promuovere l’evangelizzazione e favorire la comunione ecclesiale».

Da quando, lo scorso aprile, ha cominciato a operare come Vescovo a Shanghai, il Vescovo Shen Bin, tra le altre cose, ha guidato il pellegrinaggio di migliaia di cattolici della diocesi di Shanghai al Santuario della Madonna Aiuto dei cristiani di Sheshan, il 17 maggio (vedi Fides 19/5/2023). In quell’occasione, il Vescovo hanno recitato il Rosario e anche la preghiera a Nostra Signore di Sheshan composta nel 2007 da Papa Benedetto XVI.
Domenica 2 luglio, il Vescovo Giuseppe Shen Bin ha presieduto a Shanghai la solenne celebrazione liturgica durante la quale sono stati amministrati a 34 catecumeni i primi sacramenti (Battesimo, Cresima e Santa Eucaristia). Alla liturgia hanno preso parte almeno 2mila fedeli. Il Vescovo Shen Bin, che ha presieduto la concelebrazione, durante l’omelia ha incoraggiato i nuovi battezzati a seguire docilmente la volontà del Signore, che allieta la vita dei suoi: “Siate una benedizione per tutti coloro che vi circondano”, ha detto il Vescovo Giuseppe, esortando tutti a “seguire l'esempio di Cristo andando verso il mondo, accettando gli altri, essendo luce e sale della vita e vivendo il comandamento di Gesù Cristo di amarsi gli uni gli altri, nella preghiera” (Agenzia Fides 15/7/2023).


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