Kampala (Agenzia Fides) - Quarantuno seminaristi del Seminario minore di Lachor (nord Uganda) sono stati rapiti dalla guerriglia del Lord’s Resistance Army (LRA). Il fatto è avvenuto nella notte tra sabato 10 e domenica 11 maggio. “Era circa mezzanotte quando i ribelli hanno attaccato il seminario - racconta all’Agenzia Fides padre Guido Oliana, Superiore provinciale dei Comboniani in Uganda -. Le forze governative hanno opposto resistenza e si è scatenata una sparatoria che è durata circa due ore. Nel corso della battaglia è stato ucciso un ragazzo del luogo, che dormiva nel seminario per cercare riparo dai ribelli. Purtroppo ha trovato la morte proprio nel luogo dove si sentiva al sicuro.”
“L’esercito poteva forse fare di più” aggiunge p. Guido “comunque grazie al suo intervento la maggior parte dei ragazzi, un centinaio, è riuscito a scappare, anche se quarantuno di loro sono stati catturati. Si tratta di ragazzi del primo e secondo anno delle scuole superiori, che sono stati legati l’uno all’altro, secondo la procedura che esegue l’LRA quando rapisce bambini e adolescenti.”
Mons. John Baptist Odama, Arcivescovo di Gulu, nella cui Arcidiocesi è situato il Seminario di Lachor, ha detto all’Agenzia Fides che “il momento è delicato. Chiedo la preghiera di tutti, perché la situazione si risolva per il meglio”. L’Arcivescovo dice che vi sono alcuni contatti con i rapitori: “Speriamo che i ragazzi siano presto liberati”.
Ai primi di marzo l’LRA aveva dichiarato una tregua che però non è mai entrata in vigore. Formato in gran parte dell’etnia Acholi, l’LRA combatte dal 1986 contro l’attuale presidente Yoweri Museveni che ha preso il potere nel 1986 rovesciando una giunta militare formata in gran parte da ufficiali Acholi. Gli ex militari di questa etnia rifugiatisi in Sudan hanno dato vita a diversi movimenti di guerriglia tra cui l’LRA.
Oltre alla componente etnica, l’LRA è caratterizzato da una ideologia basata sul sincretismo religioso, mischiando elementi del cristianesimo e dell’islamismo con quelli delle religioni tradizionali africane. Per questo motivo i capi religiosi delle zona sono attivamente impegnati nel trattare con i leader della guerriglia per giungere alla pace. (L.M.) (Agenzia Fides 12/5/2003 righe 33 parole 377)