Nairobi (Agenzia Fides)- Le pesanti piogge che dalla fine di aprile stanno colpendo il Kenya non si fermano. “La situazione più grave si trova ora nel distretto di Baringo nel nord del Kenya” dicono i redattori dell’Agenzia cattolica di notizie CISA a Nairobi. “Questa regione era da tempo colpita dalla siccità che aveva provocato una grave carestia. La situazione quindi era già grave dal punto di vista umanitario, quando sono arrivate le alluvioni. Le piogge stanno provocando danni enormi ad un sistema agricolo già duramene provato dalla siccità” aggiungono le fonti dell’Agenzia Fides.
Nel distretto di Baringo le piogge che ancora colpiscono la regione hanno provocato almeno due morti, la completa distruzione delle colture e la morte della maggior parte degli animali da allevamento.
Il governo keniano ha mobilitato le forze armate per soccorrere la popolazione, mentre giungono nel paese i primi aiuti delle Nazioni Unite. Le operazioni di soccorso sono ostacolate dalle condizioni meteorologiche che continuano a rimanere pessime. “Per questo motivo” dicono i redattori della CISA “non è ancora possibile avere una stima esatta delle vittime e dei senzatetto”. Un primo rapporto redatto dalle Nazioni Unite afferma che nelle regioni più colpite, il Kenya occidentale e lungo le rive del fiume Tana, vi sono almeno 20mila sfollati che hanno perso la propria abitazione.
Particolarmente difficile è la situazione nei campi profughi nel nord-ovest del paese, dove hanno trovato rifugio migliaia di persone provenienti dai paesi vicini del Kenya, che si trovano in guerra, soprattutto Somalia e Burundi.
Anche le regioni meridionali dell’Etiopia hanno subito danni per le piogge che imperversano nell’area e vivono la stessa tragedia del Kenya: la fine di un lungo periodo di siccità è stata caratterizzata da gravissime inondazioni. Secondo fonti ufficiali del governo etiopico vi sono almeno 40 morti. Circa 96mila persone sono state costrette ad abbandonare le loro case nella zona di confine con la Somalia, dopo che il fiume Shebelle ha rotto gli argini. (L.M.) (Agenzia Fides 9/5/2003 righe 30 parole 342)