ASIA/FILIPPINE - Chiese aperte agli sfollati: parrocchie e strutture attive per l'intervento preventivo

giovedì, 25 settembre 2025 disastri naturali   solidarietà   sfollati  

Diocese of Legazpi

Legazpi city (Agenzia Fides) - Mentre a livello nazionale infuria la polemica ed è forte la tempesta politica legata ai "progetti fantasma", destinati a prevenire l'impatto dei disastri climatici - finanziati e mai realizzati a causa della corruzione - è la Chiesa cattolica nelle Filippine a supplire alle carenze pubbliche, ponendo le sue strutture a servizio della gente più vulnerabile. Così, mentre la parte centro orientale dell'arcipelago viene investita dalla violenta tempesta tropicale "Opong" (nota a livello internazionale come "Bualoi"), che si va intensificando, portando piogge torrenziali e venti poderosi, le chiese nelle diocesi di Legazpi e Sorsogon (entrambe nel Sud dell'isola di Luzon) hanno aperto strutture parrocchiali, cappelle, sale e scuole come rifugi temporanei per gli sfollati, anche a livello preventivo. Su indicazione dei Vescovi, tutte le strutture ecclesiastiche si sono messe a disposizione, mentre sono stati attivati appositi "comitati parrocchiali di risposta alle catastrofi", in coordinamento con le Commissioni diocesane per l'azione sociale.
Già centinaia di famiglie si sono trasferite nelle strutture cattoliche, mentre sul sagrato delle chiese e nelle scuole, i volontari hanno sistemato sacchi di sabbia a protezione. I catechisti, intanto, stanno svolgendo anche una preziosa opera di sensibilizzazione e informazione, appurando che le famiglie più povere possano essere avvisate  e possano lasciare le loro abitazioni, deboli e facilmente esposte alla furia del tifone, per trasferirsi temporaneamente  in edifici di cemento dove i volontari cattolici si prenderanno cura dei loro bisogno materiali, morali e spirituali.
"Preghiamo gli uni per gli altri mentre affrontiamo questo tifone", ha detto ai fedeli  il Vescovo di Legazpi, Joel Baylon, mentre il territorio si prepara all'impatto della tempesta. In tutte le chiese della diocesi è stata lanciata una "Oratio Imperata" per la liberazione dalla calamità, che viene recitata da tutte le comunità con fede intensa.
"Padre Onnipotente - recita l'orazione - eleviamo i nostri cuori a te in segno di gratitudine per le meraviglie del creato di cui facciamo parte. Riconosciamo i nostri peccati contro di te e il resto del creato. Non siamo stati buoni custodi della natura".  "Ora - prosegue il testo - raccogliamo i frutti dei nostri abusi e della nostra indifferenza. Il riscaldamento globale è alle porte. Tifoni, inondazioni, eruzioni vulcaniche e altre calamità naturali si verificano in numero e intensità crescenti". La preghiera così conclude: "Ci rivolgiamo a te, nostro Padre amorevole, e imploriamo perdono per i nostri peccati. Chiediamo che noi, i nostri cari e i nostri beni duramente guadagnati siamo risparmiati dalla minaccia delle calamità, naturali e provocate dall'uomo. Ti imploriamo di ispirarci tutti a diventare amministratori responsabili del tuo creato e vicini generosi verso chi è nel bisogno. Nostra Madre della salvezza, prega per noi".
(PA) (Agenzia Fides  25/9/2025)


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