Kinshasa (Agenzia Fides)- “La situazione rimane fluida ma vi sono segni di speranza, in particolare il fatto che la comunità internazionale sembra più vigile e attenta a verificare le affermazioni delle diverse parti presenti in questa zona del Congo”. Così commenta all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale contattata a Bukavu, capoluogo del Sud Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), la situazione dell’area dove persistono tensioni militari. Continua infatti l’avanzata dell’esercito regolare congolese nella zona di Minova (circa 120 km a nord di Bukavu) che sta cercando di cacciare i ribelli guidati dal generale Laurent Nkunda. La milizia filogovernativa Mai Mai ha affermato di aver conquistato la principale base dei ribelli della zona, ma non vi sono al momento conferme indipendenti. Le fonti di Fides affermano che “le comunicazioni con l’area interessata dai combattimenti sono molto difficili perché le strade sono bloccate”.
“Anche il confine con il Burundi rimane bloccato dopo il massacro di un centinaio di profughi congolesi rifugiatisi nel campo di Gatumba, in Burundi (vedi Fides 3 settembre 2004)” aggiungono le fonti di Fides. Un gruppo di guerriglia burundese, le FLN (Forze di Liberazione Nazionale), si è assunto la responsabilità del massacro e organi d’inchiesta internazionali l’hanno confermata. “Questo massacro è un crimine orribile che va di certo punito. Siamo però preoccupati della possibile strumentalizzazione di questo delitto da parte della fazione estremista dei Banyamulenge, intenzionati a frenare il processo di pace congolese” dicono le nostre fonti. I Banyamulenge sono Tutsi di origine rwandese che da decenni sono insediati nel nord e sud Kivu. La maggior parte delle persone massacrate a Gatumba sono Banyamulenge, così come sono appartenenti a questa etnia i ribelli guidati dal generale Nkunda e dal colonnello Mutebusi che avevano conquistato Bukavu per alcuni giorni all’inizio di giugno (vedi Fides 4 e 5 giugno 2004). Nkunda e Mutebusi sono ex appartenenti al RCD (Unione Congolese per la Democrazia) il principale gruppo di guerriglia dell’est Congo, che ha firmato gli accordi di pace e partecipa al governo di unità nazionale “Elementi estremisti dell’RCD stanno cercando di bloccare gli accordi di pace paventando un presunto genocidio nei confronti dei Banyamulenge. Queste affermazioni sono state smentite dalla comunità internazionale, in primo luogo le Nazioni Unite” ricordano le fonti di Fides. “La situazione è quindi ancora delicata ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal ruolo della comunità internazionale che finora è riuscita a bloccare gli estremisti”. (L.M.) (Agenzia Fides 13/9/2004 righe 35 parole 427)