Bujumbura (Agenzia Fides)- “Abbiamo lanciato un forte segnale di pace” dice all’Agenzia Fides don Salvatore Niciteretse, sacerdote burundese, commentando la conclusione delle manifestazioni per la pace promesse nel mese di aprile dall’Azione Cattolica del Burundi. “Abbiamo avuto un buon riscontro anche da parte delle autorità. Diversi parlamentari e il ministro dello sport hanno partecipato alla marcia della pace organizzata nella capitale, Bujumbura, domenica 25 aprile” dice don Salvatore. “Vogliamo continuare a pregare per la pace nel mese di maggio con l’aiuto di Maria, nostra Madre”.
Il Burundi sta faticosamente uscendo da più di 11 anni di guerra civile che ha provato almeno 300mila morti. Nella seconda metà di aprile, le Forze Nazionali di Liberazione (FNL) avevano annunciato di aver fermato le ostilità e di essere pronta ad avviare trattative con il governo. Il FNL è l’ultimo gruppo di guerriglia burundese a non aver firmato un accordo di pace con il governo. L’anno scorso, le Forze per la Difesa della Democrazia (FDD), il principale gruppo di guerriglia del Burundi, avevano firmato un accordo di pacificazione con il governo di unità nazionale. Il trattato prevedeva la cessazione immediata delle ostilità tra l’esercito e le forze del FDD. I ribelli ottenevano la vicepresidenza della Repubblica, quattro ministeri, il 40% dei posti degli ufficiali dell’esercito e il 35% di quelli della gendarmeria.
Grazie alle intese di pace, è iniziata la smobilitazione dei bambini-soldato, reclutati da tutte le fazioni belligeranti. Secondo la direttrice del programma di smobilitazione nazionale, Desirée Gatoto, dall’inizio di gennaio ad oggi, sono stati smobilitati 964 bambini soldato. Sia l’esercito regolare, sia una milizia governativa, chiamata i Giovani Guardiani della Pace, che di due gruppi di guerriglia, FNL e FDD, hanno impiegato bambini soldato. Secondo Desirée Gatoto, in Burundi vi sono 3mila bambini soldato, dei quali solo 964 sono stati smobilitati. Le FDD, pur avendo firmato l’accordo di pace con il governo, non hanno finora disarmato i propri giovani combattenti. La signora Gatoto sostiene anzi che diversi gruppi armati continuano a reclutare combattenti e molti di questi hanno meno di 17 anni.
Le famiglie dei bambini soldato smobilitati ricevono 20mila franchi burundesi (20 dollari) al mese e i ragazzi hanno la possibilità di seguire corsi professionali. (L.M.) (Agenzia Fides 3/5/2004, righe 33 parole 389)