Fides News - Italianhttps://www.fides.org/Le notizie dell'Agenzia FidesitI contenuti del sito sono pubblicati con Licenza Creative Commons.ASIA/INDIA - Annunciate le elezioni generali; un gesuita: "Ripartire dalla Costituzione"https://www.fides.org/it/news/74836-ASIA_INDIA_Annunciate_le_elezioni_generali_un_gesuita_Ripartire_dalla_Costituzionehttps://www.fides.org/it/news/74836-ASIA_INDIA_Annunciate_le_elezioni_generali_un_gesuita_Ripartire_dalla_CostituzioneNew Delhi - La Commissione elettorale dell'India ha annunciato che le elezioni generali della più grande democrazia del mondo si svolgeranno a partire dal prossimo 19 aprile, nell’arco di 7 giornate di voto, in un periodo di 6 settimane. Le date previste per il voto, nei diversi stati della Federazione, sono: 19 e 26 aprile; 7, 13, 20 e 25 maggio; 1 giugno. Il conteggio dei voti sarà reso noto a partire dal 4 giugno. I circa 968 milioni di indiani con diritto al voto sceglieranno la composizione della prossima Camera bassa del Parlamento e, di conseguenza, determineranno la composizione di una maggioranza di governo. I seggi in palio sono 543, i partiti partecipanti, nel complesso, 2.400. <br />"I cittadini indiani sono consapevoli che questo è un momento di svolta per il Paese e che l’esito delle elezioni determinerà sicuramente il futuro, in particolare l’impegno della nazione nel rispetto della sua Costituzione e il futuro della nostra democrazia", commenta il gesuita Cedric Prakash sj, editorialista e scrittore. <br />"In gioco ci sono le tradizioni pluralistiche e l'etica democratica dell'India. Bisogna rivalutare l'articolo 19 della Costituzione , l’articolo 21 , l’articolo 25 , e tutti i diritti fondamentali dei cittadini", nota. "Oggi sono penalizzati i poveri e i vulnerabili, gli emarginati e le minoranze, gli esclusi e gli sfruttati, gli Adivasi, i Dalit; i piccoli agricoltori e i lavoratori migranti; donne e bambini; le persone diversamente abili; difensori dei diritti umani, giornalisti e tutti coloro che promuovono l’idea di un’India democratica, pluralistica e laica", afferma il religioso.<br />Il gesuita vede "una grave mancanza di volontà politica per affrontare le questioni scottanti del sistema-paese come: la politica educativa nazionale, il Citizenship Amendment Act, le leggi anti-conversione, le leggi sull'agricoltura che predica "un popolo, una cultura, una religione", ed è contraria al pluralismo.<br />Il 26 novembre 1949 il popolo indiano - ricorda il gesuita - "approvò una Costituzione visionaria e innovativa". P. Prakash cita, in conclusione, il discorso di Bhimrao Ramji Ambedkar, politico, filosofo e giurista indiano, alla vigilia dell'entrata in vigore della Costituzione: “Se desideriamo mantenere la democrazia non solo nella forma ma anche nei fatti - disse Ambedkar - cosa dobbiamo fare? La prima cosa è attenerci ai metodi costituzionali per raggiungere i nostri obiettivi sociali ed economici, non può esserci giustificazione per metodi incostituzionali. La seconda cosa è non mettere le nostre libertà nelle mani di un solo grande uomo, o affidargli un potere che gli consenta di sovvertire le istituzioni. La terza cosa è non accontentarci della mera democrazia politica. Dobbiamo rendere la nostra democrazia politica anche una democrazia sociale”.<br /> Mon, 18 Mar 2024 10:20:56 +0100ASIA/FILIPPINE - "Nihil obstat" al processo per riconoscere la santità dell'adolescente filippina Niña Ruiz-Abahttps://www.fides.org/it/news/74830-ASIA_FILIPPINE_Nihil_obstat_al_processo_per_riconoscere_la_santita_dell_adolescente_filippina_Nina_Ruiz_Abahttps://www.fides.org/it/news/74830-ASIA_FILIPPINE_Nihil_obstat_al_processo_per_riconoscere_la_santita_dell_adolescente_filippina_Nina_Ruiz_AbaLaoag - La Santa Sede ha concesso il "nihil obstat" per la apertura del processo di beatificazione di un'adolescente filippina, Niña Ruiz-Abad che, d'ora in poi, sarà definita "Serva di Dio". La notizia è stata diffusa tramite una lettera circolare che letta in tutte le chiese della regione di Ilocos Norte, generando grande gioia tra i fedeli. "Rallegratevi!", ha scritto il Vescovo di Laoag, Renato Mayugba, che aveva già ricevuto il pieno sostegno della Conferenza episcopale cattolica delle Filippine durante l'assemblea di luglio del 2023. La diocesi di Laoag, da cui la ragazza proveniva, avvierà un'inchiesta locale sulla reputazione di santità e sulle virtù eroiche di Nina, ha riferito il Vescovo di Laoag, autorità competente per avviare la fase diocesana della causa di beatificazione che, ha annunciato, si aprirà ufficialmente il 7 aprile, Domenica della Divina Misericordia, nella cattedrale di St William a Laoag, con la prima sessione del tribunale diocesano appositamente convocato. <br />Niña Ruiz-Abad è nata 31 ottobre 1979 al Capitol Medical Center di Quezon City da una coppia di avvocati, ma suo padre è morto quando lei aveva solo tre anni. E' cresciuta a Quezon City, insieme a sua sorella Mary Anne. Ha frequentato il Child Study Center dell'Università delle Filippine a Quezon City e poi la Holy Angels Montessori School nella stessa città. Sua madre, una devota della Divina Misericordia, per il lavoro al Dipartimento di Giustizia, si trasferì con le figlie a Sarrat nell'aprile 1988. <br />Niña frequenta la scuola media superiore dell'Università statale Mariano Marcos a Laoag. E’ profondamente devota all'Eucaristia e, già in tenera età, si dedica alla distribuzione di rosari, Bibbie, libri di preghiere, immagini sacre nel suo quartiere e nella scuola. Una fede incrollabile la animava, nonostante iniziasse ad avvertire le fatiche della malattia cardiaca. Quando padre Danny Pajarillaga, un prete cattolico, incontrò Niña per la prima volta nel 1993, si accorse subito che era una bambina unica, spiritualmente "speciale". Si distingueva tra i suoi compagni per la sua fervente fede nell'Eucaristia e per il tempo trascorso pregare. Da vera discepola missionaria "era una testimonianza ambulante di pietà e religione, era sempre vestita di bianco e con un rosario al collo", ricorda chi l'ha conosciuta. <br />La bambina ha ricevuto una diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica all'età di 10 anni e ha vissuto tre anni di malattia sempre con la gioia e con una profonda fede. "La vita di Niña è stata una vita di preghiera, fatta di adorazione e di una relazione intima con Dio, con Gesù, con lo Spirito Santo e con la Beata Vergine Maria”, ha detto il Vescovo Mayugba. La ragazza è sepolta in un cimitero pubblico a Sarrat e la sua tomba è meta di pellegrinaggi. "Oggi bambini e ragazzi sono ispirati dalla vita di Niña Ruiz-Abad a vivere una vita radicata nella preghiera. La sua storia continua a toccare il cuore di molte persone. Niña è stata un esempio di come con Dio si possano superare gli ostacoli", ha scritto la Conferenza Episcopale delle Filippine.<br /> <br />Sat, 16 Mar 2024 17:11:06 +0100AFRICA/CENTRAFRICA - La nuova guerra fredda passa attraverso i mercenarihttps://www.fides.org/it/news/74826-AFRICA_CENTRAFRICA_La_nuova_guerra_fredda_passa_attraverso_i_mercenarihttps://www.fides.org/it/news/74826-AFRICA_CENTRAFRICA_La_nuova_guerra_fredda_passa_attraverso_i_mercenariBangui – La Repubblica Centrafricana “paradiso dei mercenari”? Il Paese è da tempo teatro dell’intervento di diverse società militari private almeno dal marzo 2003 quando François Bozizé prende il potere con un golpe appoggiato dalla Francia contro il Presidente Ange-Félix Patassé. Parigi, che dal 1998 non aveva più truppe nel Paese, invia il generale Jean-Pierre Pérez, ufficiale della Legione Straniera, come consigliere militare del nuovo uomo forte. Il generale Pérez conosce bene il Paese per avere comandato gli Eléments Français d'Assistance Opérationnelle , un contingente de 1.200 uomini stanziati in Centrafrica dal 1981 al 1998.<br />Nel 2012 la coalizione di ribelli Seleka minaccia il potere di Bozizé. Abbondonato dall’alleato ciadiano, che ritira le sue truppe che lo proteggevano, questi richiede l’aiuto di Pérez, nel frattempo ritiratosi dal servizio attivo, divenuto presidente della società privata di sicurezza EHC, registrata nel Delaware, noto paradiso fiscale degli Stati Uniti. Ad affiancare Pérez, la EHC incarica un altro militare francese in congedo, Francis Fauchart, un ex appartenente ai commando della Marina francese, e già a capo della guardia presidenziale di Omar Bongo, l’allora Presidente del Gabon. In un comunicato la società francese afferma che con “l'arrivo alla presidenza del gruppo del generale Jean-Pierre PEREZ , l'EHC intende posizionarsi risolutamente nelle nicchie dell'assistenza operativa e strategica agli eserciti statali. Infatti, constatando che sempre più Stati, per diverse ragioni, hanno difficoltà a risolvere i propri problemi di difesa e sicurezza interna, il Gruppo EHC intende fornire loro diverse tipologie di servizi di assistenza operativa.<br />Tra questi servizi segnaliamo:<br />- l'istituzione di consulenti per la “difesa della sicurezza” presso le autorità militari di alto livello e i dirigenti delle unità militari da combattimento;<br />- riqualificazione tattica e tecnica delle unità prima del loro impegno operativo;<br />- l'istituzione di esperti destinati a fornire supporto strategico alle truppe combattenti;<br />- assistenza e consulenza su programmi di outsourcing di alcune funzioni di difesa e sicurezza interna”.<br />Con la presa del potere della Seleka, il nuovo Presidente Michel Djotodia chiama il figlio dell’ex Presidente francese François Mitterrand, Jean-Christophe che fa appello a Jérôme Gomboc dirigente della società di sicurezza privata Roussel G-Sécurité, anch’essa registrata nel Delaware. A seguito della pressioni di Parigi Djotodia è costretto a dimettersi e la nuova Presidente Catherine Samba-Panza si avvale per la propria sicurezza della società Gallice registrata in Irlanda. Gallice è stata fondata da tre ex appartenenti al “servizio azione” della Direzione Generale per la Sicurezza Esterna , i servizi d’intelligence per l’estero di Parigi, e da Frédéric Gallois, ex comandante del reparto d’intervento speciale antiterrorismo della Gendarmeria francese .<br />Nelle elezioni del 2016 viene eletto un nuovo Presidente Faustin-Archange Touadéra che manterrà il contratto con la Gallice. Nel frattempo era fallita la missione Sangaris a guida francese che insieme ad una forza di stabilizzazione africana a guida ciadiana doveva aiutare le autorità di Bangui a riprendere il controllo del territorio in mano a diversi gruppi armati. Sia i militari francesi sia quelli ciadiani sono stati accusati di violenze contro i civili, facendo venire loro meno il sostegno della popolazione centrafricana.<br />La nuova Presidenza cerca allora di rimettere in sesto le proprie forze armate ma per far questo deve chiedere al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di porre fine all’embargo sulle armi decretato allo scoppio della guerra civile. Paradossalmente è su suggerimento francese che Bangui si rivolge a Mosca perché appoggi al Consiglio di Sicurezza dell’ONU la revoca dell’embargo per permettere di armare i soldati regolari centrafricani. Con l’appoggio russo l’embargo viene levato. Mosca inoltre si impegna a fornire armi alle truppe centrafricane. Ma insieme alle prime forniture militari sbarcano a Bangui i mercenari della Wagner. Preceduti dall’arrivo nel marzo 2018 di Valery Zakharov, incaricato di guidare e consigliare la guardia presidenziale, i primi “contractors” russi arrivano nel luglio dello stesso anno. <br />Da allora il Centrafrica è diventato una base importante per la Wagner, che dopo la morte del suo fondatore, è stata ribattezzata Afrikansky Korpus. Centinaia di istruttori russi sono presenti nel Paese ufficialmente per istruire i militari centrafricani e dare sostegno alle FACA. Accanto a queste attività ufficiali la compagnia militare privata russa gestisce una serie di attività economiche in primis lo sfruttamento di miniere d’oro. Le autorità centrafricane hanno inoltre espresso l’intenzione di concedere una base a Mosca capace di ospitare 10.000 soldati russi che avrebbero il compito di addestrare e istruire i militari locali<br />Ma il governo di Bangui pare essere intenzionato a creare un contrappeso alla presenza di mercenari russi appoggiandosi a un contingente militare ruandese e sembra agli uomini della statunitense Bancroft Global Development, la cui presenza è stata indirettamente confermata dall’ambasciatrice statunitense a Bangui. <br />La Bancroft creata nel 1999 con il nome Landmine Clearance International,si è poi specializzata nello sminamento, e nello sminamento opera tuttora come ONG .<br />Nel luglio 2023 la Bancroft, che è in parte finanziato dal Dipartimento di Stato americano ma dichiara di essere indipendente, ha affermato di aver concordato un quadro per discutere la potenziale cooperazione con il governo centrafricano, ma non ha fornito alcun dettaglio.<br />La società, attiva in Somalia da oltre un decennio, ha dichiarato che il suo obiettivo principale nella Repubblica centrafricana è quello di controllare e proteggere le concessioni minerarie nelle aree in cui operano gruppi armati per permettere di condividere i benefici con la popolazione locale e lo Stato. La Bancroft ha tra i suoi dirigenti un ex mercenario francese, legato all’estrema destra d’Oltralpe, e a Bon Dénard il più famoso dei mercenari francesi. <br />Sat, 16 Mar 2024 10:28:01 +0100VATICANO - Papa Francesco: Solo l’incontro reale con Gesù libera dalla tentazione di “fare della fede una teoria”https://www.fides.org/it/news/74835-VATICANO_Papa_Francesco_Solo_l_incontro_reale_con_Gesu_libera_dalla_tentazione_di_fare_della_fede_una_teoriahttps://www.fides.org/it/news/74835-VATICANO_Papa_Francesco_Solo_l_incontro_reale_con_Gesu_libera_dalla_tentazione_di_fare_della_fede_una_teoriaCittà del Vaticano –La fede in Cristo risorto, per essere trasmessa, richiede “un’esperienza significativa vissuta in famiglia e nella comunità cristiana come incontro con Gesù Cristo che cambia la vita”. Lo ha ripetuto oggi Papa Francesco, nel discorso rivolto a Superiori, Membri e Consultori del Dicastero per l’evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali - riuniti in Vaticano per celebrare la loro assemblea plenaria. Senza l’incontro con Gesù, “reale ed esistenziale” ha aggiunto il Vescovo di Roma “si sarà sempre sottoposti alla tentazione di fare della fede una teoria e non una testimonianza di vita”.<br />Nel discorso rivolto ai membri della Sezione per le questioni fondamentali del Dicastero per l’Evangelizzazione, Papa Francesco ha preso le mosse da un realistico riconoscimento della “condizione in cui versano diverse Chiese locali dove il secolarismo dei decenni passati ha creato enormi difficoltà: dalla perdita del senso di appartenenza alla comunità cristiana, all’indifferenza per quanto concerne la fede e i suoi contenuti. Sono problemi seri” ha riconosciuto il Pontefice, eppure anche quello attuale è un “tempo favorevole” per “comprendere quale risposta efficace siamo chiamati a dare alle giovani generazioni perché possano recuperare il senso della vita”, in un’epoca segnata dalla “nuova cultura digitale, che presenta tanti aspetti interessanti per il progresso dell’umanità” ma “porta con sé anche una visione dell’uomo che appare problematica se riferita all’esigenza di verità che alberga in ogni persona, unita all’esigenza di libertà nei rapporti interpersonali e sociali”.<br />La grande questione da affrontare – ha proseguito il Successore di Pietro – è quella di ”comprendere come superare la rottura che si è determinata nella trasmissione della fede”. Papa Francesco ha ringraziato i partecipanti alla plenaria per il servizio reso “nel campo della catechesi”, ricordando che “in questa missione, un ruolo specifico è affidato a coloro che hanno ricevuto e riceveranno il ministero di Catechista, per essere rafforzati nel loro impegno al servizio dell’evangelizzazione”. Il Papa ha incoraggiato anche a “trovare le forme perché il Catechismo della Chiesa Cattolica possa continuare ad essere conosciuto, studiato, valorizzato, così che se ne traggano le risposte alle nuove esigenze che si manifestano con il passare dei decenni”.<br />Papa Francesco ha anche ricordato che la spiritualità della misericordia” è “contenuto fondamentale nell’opera di evangelizzazione”, ricordando che “a misericordia di Dio non viene mai meno e noi siamo chiamati a testimoniarla e a farla, per così dire, circolare nelle vene del corpo della Chiesa”. In questo orizzonte, il Pontefice ha fatto riferimento alla “pastorale dei Santuari”, che “richiede di essere impregnata di misericordia, perché quanti giungono in quei luoghi vi possano trovare delle oasi di pace e serenità”. <br />Nel suo intervento, Papa Francesco ha richiamato anche la “preparazione al Giubileo Ordinario del prossimo anno. Sarà un Giubileo in cui dovrà emergere la forza della speranza. Tra qualche settimana” ha rivelato il Pontefice “renderò pubblica la Lettera Apostolica per la sua indizione ufficiale: auspico che quelle pagine possano aiutare molti a riflettere e soprattutto a vivere concretamente la speranza. Questa virtù teologale” ha proseguito il Vescovo di Roma, richiamando una frase del poeta Francese Charles Péguy “è stata vista poeticamente come la ‘sorella più piccola’ in mezzo alle altre due, fede e carità, ma senza la quale queste due non vanno avanti, non esprimono al meglio sé stesse”. A conclusione del suo discorso, il Pontefice ha anche ricordato che “questo anno che precede il Giubileo è dedicato alla preghiera. Abbiamo bisogno di riscoprire la preghiera come esperienza di stare alla presenza del Signore, di sentirci compresi, accolti e amati da Lui. Come ci ha insegnato Gesù, non si tratta di moltiplicare le nostre parole quanto, piuttosto, di dare spazio al silenzio per ascoltare la sua Parola e accoglierla nella nostra vita. Incominciamo noi, fratelli e sorelle” ha esortato il Vescovo di Roma “a pregare di più, a pregare meglio, alla scuola di Maria e dei santi e delle sante”. <br />Fri, 15 Mar 2024 13:35:21 +0100AFRICA/SUD SUDAN - “Situazione disastrosa; il Sud Sudan necessita di un intervento urgente”: appello del Vescovo di Tombura Yambiohttps://www.fides.org/it/news/74834-AFRICA_SUD_SUDAN_Situazione_disastrosa_il_Sud_Sudan_necessita_di_un_intervento_urgente_appello_del_Vescovo_di_Tombura_Yambiohttps://www.fides.org/it/news/74834-AFRICA_SUD_SUDAN_Situazione_disastrosa_il_Sud_Sudan_necessita_di_un_intervento_urgente_appello_del_Vescovo_di_Tombura_Yambio<br />Juba Fame, inondazioni, siccità e crescente insicurezza, un'economia fragile e prossima al collasso. Sono questi i fattori che stanno creando fortissime sofferenze alla popolazione del Sud Sudan, afferma Eduardo Hiiboro Kussala, vescovo di Tombura Yambio.<br />“Il nostro popolo continua a subire gli effetti delle complesse emergenze che ancora si verificano in molte parti del Paese, comprese quelle zone che prima erano pacifiche” afferma Mons, Kussala in una dichiarazione. “Di conseguenza, il numero di sfollati interni che vivono in condizioni deplorevoli e muoiono di fame è aumentato enormemente in tutto il Paese, e i più colpiti sono donne, bambini, anziani e persone con disabilità”, sottolinea Mons. Kussala.<br /> “Coloro che vivono ancora nelle loro fattorie si trovano ad affrontare la fame poiché la maggior parte di loro ha dovuto, ironicamente, abbandonare le proprie fonti di sostentamento nel tentativo di salvare la propria vita. La maggior parte dei bambini in età scolare ha dovuto abbandonarla a causa dell'insicurezza e della paura di essere reclutati con la forza per prestare servizio come soldati nei conflitti” continua Mons. Kussala.<br />“Non si tratta più del Paese e della sua leadership, ma del popolo del Sud Sudan che sta lentamente morendo. Se non sarà protetto da queste calamità, temiamo che la nostra gente non sopravvivrà, soprattutto perché la maggioranza della popolazione è costituita da giovani indifesi che non hanno alcuna fonte di reddito, mentre la maggior parte del restante sono anziani. La situazione è disastrosa e necessita quindi di un intervento urgente" conclude.<br />Nel suo ultimo rapporto presentato il 1° marzo la Commissione ONU per i diritti umani in Sud Sudan ha affermato che violenze, e impunità radicata continuano a rovinare la vita di una popolazione estremamente vulnerabile, avvertendo che la già terribile situazione umanitaria nel Paese peggiorerà ulteriormente. Le elezioni previste a dicembre, le prime dall’indipendenza dal Sudan nel 2011, dovrebbero rappresentare una pietra miliare negli sforzi volti a garantire una pace duratura dopo la fine della guerra civile scoppiata dal 2013, uccidendo circa 400.000 persone. Nel 2018 è stato raggiunto un accordo di pace, ma l’attuazione è stata lenta e la violenza persiste in alcune parti del Paese. <br />Fri, 15 Mar 2024 11:58:24 +0100ASIA/PAKISTAN - Nell'anniversario della morte, si è chiusa la fase diocesana della Causa di beatificazione del giovane Akah Bashirhttps://www.fides.org/it/news/74833-ASIA_PAKISTAN_Nell_anniversario_della_morte_si_e_chiusa_la_fase_diocesana_della_Causa_di_beatificazione_del_giovane_Akah_Bashirhttps://www.fides.org/it/news/74833-ASIA_PAKISTAN_Nell_anniversario_della_morte_si_e_chiusa_la_fase_diocesana_della_Causa_di_beatificazione_del_giovane_Akah_BashirLahore - Il sacrificio di Akash Bashir è un esempio che porta frutto nella Chiesa in Pakistan: con una solenne messa di ringraziamento celebrata questa mattina, 15 marzo, nella cattedrale di Lahore, gremita da oltre 500 fedeli, si è conclusa la fase diocesana della Causa di beatificazione di Akash Bashir, il giovane pakistano ventenne che il 15 marzo 2015 a Lahore si è immolato per fermare un terrorista che voleva compiere una strage nella Chiesa di San Giovanni, nel quartiere di Youhanabad, a Lahore. “Morirò, ma non ti lascerò entrare in chiesa”, furono le sue ultime parole quando, abbracciato l'attentatore che portava una cintura esplosiva, è deceduto con lui nell'esplosione.<br />Oggi l'intera comunità ecclesiale di Lahore si è stretta nel ricordo del giovane e l'Arcivescovo di Lahore, Sebastian Shaw - a conclusione dell'inchiesta diocesana per il riconoscimento del martirio - ha consegnato nelle mani nel Nunzio Apostolico in Pakistan, l'Arcivescovo Germano Penemote, presente alla celebrazione, la documentazione raccolta e vagliata dal tribunale diocesano che lavorato negli ultimi due anni, nella fase diocesana del processo canonico, apertasi il 15 marzo 2022, per cui Akash è diventato il primo "Servo di Dio" nella storia della Chiesa del Pakistan. <br />L'Arcivescovo Shaw ha ricordato il sacrificio del giovane, ha ringraziato la sua famiglia e la comunità dei fedeli che continuano a sostenere e a pregare per il buon esito della causa, notando con gioia "il dono ricevuto da Dio per tutta la Chiesa locale". Basta ricordare che, solo nella Chiesa di san Giovanni, luogo del martirio di Akash, si celebrano più di 800 battesimi l'anno e molti giovani pakistani hanno cominciato a frequentare la messa e a porsi a servizio della comunità parrocchiale.<br />Il giovane frequentava il Don Bosco Technical and Youth Center, fondato nel 1999 dai religiosi Salesiani a Lahore per accogliere studenti spesso respinti dalle scuole tradizionali, che ricevono un'istruzione tecnica e una formazione professionale. Il Salesiano pakistano p. Noble Lal, SDB, oggi Rettore dell'istituto, presente alla messa, racconta a Fides: "È' stata una celebrazione molto sentita e partecipata con intensità spirituale da sacerdoti, religiosi e laici della nostra comunità. La storia e la scelta di fede di Akash sono molto importanti per la nostra Chiesa. In una frazione di secondo il giovane ha scelto di donare la sua vita. Ha vissuto il suo 'qui e ora' con Dio, nella profonda fede in Lui. Akash rappresenta una potente fonte di ispirazione per i nostri giovani . Siamo immensamente felici di questo primo passo. Ora tutta la documentazione passa al Dicastero per le Cause dei santi in Vaticano. Speriamo che Akash possa essere proclamato martire entro il 2024 o per l'anno giubilare del 2025. Noi continuiamo a pregare: ogni mercoledì al Centro salesiano celebriamo messa in memoria di Akash, cui partecipano, ogni settimana, oltre 150 giovani tra i nostri studenti, sempre molto motivati. La sua memoria è viva e i giovani ricevono dalla sua esperienza un impulso interiore a coltivare e approfondire la fede in Gesù nella loro vita".<br /> Fri, 15 Mar 2024 10:49:46 +0100AMERICA/HAITI - “Con le dimissioni del premier haitiano su pressioni delle violenze delle gang si è creato un pericoloso precedente”https://www.fides.org/it/news/74832-AMERICA_HAITI_Con_le_dimissioni_del_premier_haitiano_su_pressioni_delle_violenze_delle_gang_si_e_creato_un_pericoloso_precedentehttps://www.fides.org/it/news/74832-AMERICA_HAITI_Con_le_dimissioni_del_premier_haitiano_su_pressioni_delle_violenze_delle_gang_si_e_creato_un_pericoloso_precedente<br />Port-au-Prince – “Le dimissioni del premier hanno reso evidente che il progetto dei gruppi armati di prendere il potere ad Haiti ha funzionato” dice all’Agenzia Fides suor Marcella Catozza della Fraternità Francescana Missionaria di Busto Arsizio, che da 20 anni opera ad Haiti nell’orfanotrofio kay Pè Giuss, nella baraccopoli di Warf Jeremie<br />Il Primo Ministro Ariel Henry, è stato costretto a dimettersi dopo che le gang haitiane gli hanno impedito di rientrare in patria. Le sue dimissioni erano una delle richieste presentate dalle oltre 300 bande armate capitanate da Jimmy Chérizier, detto "Barbecue" .<br />“Tutto il mondo ha chiesto al Primo Ministro di dimettersi e quindi la violenza ha purtroppo funzionato” sottolinea suor Marcella nell’intervista concessa a Fides.<br /><br />Qual è la situazione ad Haiti ora?<br />La realtà nel Paese non è assolutamente cambiata rispetto agli ultimi giorni: ancora violenze come dimostra l’uccisione di 6 poliziotti, scuole, ospedali e università assaltati, nelle strade continua il terrore, la gente ha paura, non si trovano i generi di prima necessità, manca l’acqua, manca tutto. Per ora siamo in una fase di stallo. Il Premier si è dimesso ed ora è stata avanzata la proposta di istituire un consiglio transitorio presidenziale composto da sette personalità, che però finora le gang non vogliono riconoscere. Quindi Haiti sta vivendo in una sorta di limbo.<br /><br />C’è il timore che il “modello” haitiano possa essere imitato in altri Paesi della regione?<br /><br />Sicuramente il timore è fondato proprio perché le gang haitiane hanno ottenuto quello che volevano. Ed ora chiunque può cercare di ottenere quello che vuole con le stesse modalità. È reale il rischio che vi siano episodi di violenza così estrema come quelli avvenuti ad Haiti nell’ultimo anno in altri Paesi caraibici. Gli americani hanno avviato un’operazione di blocco delle acque di fronte alla Florida temendo un esodo di massa con un arrivo massiccio di profughi, e magari mischiati a loro elementi delle bande criminali. <br /><br />Il Paese che più teme conseguenze per il caos ad Haiti è la Repubblica Domenicana…<br /><br />Sì ed è per questo che il Presidente domenicano ha dichiarato persona non grata il Primo Ministro haitiano Henry, negando il permesso all’atterraggio del suo aereo nella Repubblica Domenicana. Però anche questo atteggiamento è stato un assist alle gang haitiane che con una violenza estrema hanno imposto le dimissioni di Ariel Henry.<br /><br />Quello che ancora non si capisce è se ci sia un disegno politico in tutto questo.<br /><br />È difficile al momento capire chi possa esserci dietro alle azioni delle gang. Posso dire che per l’esperienza che ho di 20 anni in Haiti penso che ci sia sotto un disegno, anche per il silenzio di Jimmy Chérizier “Barbecue” , dopo le dimissioni di Ariel Henry: sembra quasi che stia aspettando ordini da qualcuno per fare il passo successivo. Forse questo qualcuno sta aspettando la pubblicazione della rosa dei sette nomi del consiglio transitorio presidenziale. <br />Credo di sicuro che ci sia qualcuno dietro alle gang, anche perché le armi che ho visto usare sono modernissime. Questi criminali anno i droni, non è che hanno solo il machete, hanno anche quello, ma hanno soprattutto fucili e mitragliatrici. Noi abbiamo una di queste gang stanziata accanto a casa nostra e vediamo arrivare casse di armi nuove; le sentiamo provare. Arrivano ciclicamente casse di armi che poi loro provano, per cui abbiamo imparato a distinguere quando vi sono spari di uno scontro a fuoco o quando sono prove di armi appena arrivate. Questo avviene non dico quotidianamente ma di sicuro settimanalmente. Oltre alle armi continuano ad arrivare quelli che loro chiamano i “nuovi soldati”, ragazzi reclutati dalla strada, presi per fame. In alcuni casi ho visti fare nella nostra zona, da parte dei banditi il “porta a porta”: entrano nelle abitazioni e portano via gli adolescenti delle famiglie. Per cui a giugno e luglio abbiamo cercato di spostare altrove i maschi adolescenti ospitati nel nostro complesso perché erano a rischio di essere reclutati a forza nelle bande. Queste ultime ad Haiti sono le uniche strutture in grado di dare da mangiare. La generazione cresciuta negli ultimi 20 anni ha vissuto il “boom economico” posto terremoto con l’arrivo in massa di ONG che hanno portato soldi e aiuti umanitari, offrendo un benessere relativo costruito però sul nulla. Quindi ora i giovani sono facile preda delle bande criminali che ti offrono un piatto di riso e un’arma che “ti dà potere”. In questo modo reclutano decine e decine di ragazzi. Addirittura la banda che domina la nostra zona obbliga tutti i ragazzi dai 16 anni in su a fare due anni “di servizio militare” nelle loro file. <br />Fri, 15 Mar 2024 10:21:51 +0100ASIA/VIETNAM - Viceministro vietnamita: “Il governo sarebbe felice di accogliere Papa Francesco”. Il Rappresentante pontificio Zalewski racconta la sua missionehttps://www.fides.org/it/news/74831-ASIA_VIETNAM_Viceministro_vietnamita_Il_governo_sarebbe_felice_di_accogliere_Papa_Francesco_Il_Rappresentante_pontificio_Zalewski_racconta_la_sua_missionehttps://www.fides.org/it/news/74831-ASIA_VIETNAM_Viceministro_vietnamita_Il_governo_sarebbe_felice_di_accogliere_Papa_Francesco_Il_Rappresentante_pontificio_Zalewski_racconta_la_sua_missioneHanoi – Il viceministro degli Interni Vu Chien Thang ha affermato che il Vietnam e la Santa Sede si rispettano reciprocamente e mantengono rapporti amichevoli, dicendosi fiducioso sul fatto che le relazioni tra il Vaticano e il Vietnam si svilupperanno ulteriormente, riporta il giornale online "Dang Cong San Vietnam" , organo di informazione ufficiale del Partito. Secondo il viceministro Thang, ex capo del Comitato governativo per gli Affari religiosi, questi rapporti "creeranno condizioni favorevoli affinché la Chiesa locale possa integrarsi con la Chiesa universale", mentre "i sette milioni di cattolici vietnamiti, con la loro presenza e opera, danno il loro contributo positivo al miglioramento delle relazioni con il Vaticano". In quest'ottica, ha aggiunto, sarà possibile una visita del Papa nel Paese. "Il governo del Vietnam sarebbe felice di accogliere Papa Francesco", ha detto Thang, ricordando che il cammino di reciproco avvicinamento ha portato alla nomina dell’Arcivescovo Marek Zalewski come primo rappresentante pontificio residente in Vietnam, lo scorso dicembre.<br />Proprio l’Arcivescovo polacco Marek Zalewski, primo rappresentante residente della Santa Sede ad Hanoi, ha rilasciato una intervista a P. Giuseppe Ta Minh Quy, sacerdote dell'Arcidiocesi di Hanoi, trasmessa e diffusa sui canali media della Conferenza Episcopale del Vietnam. L’Arcivescovo Zalewski nel 2018 era stato scelto come Nunzio Apostolico a Singapore e rappresentante non residente in Vietnam. "La prima sensazione che ho provato alla nomina del Papa – ha dichiarato – è stata la gioia per essere stato nominato rappresentante pontificio residente in Vietnam. Negli ultimi cinque anni ho viaggiato da Singapore al Vietnam. Ora ho una residenza e un ufficio a Hanoi . Questo mi dà anche speranza per un futuro migliore: sono qui per lavorare con i Vescovi cattolici per il bene della Chiesa in Vietnam". <br />“Penso che la mia nomina possa solo migliorare relazioni che sono già buone: abbiamo iniziato quasi 12 anni fa ad avere contatti frequenti. Nel 2010 è stata istituita una Commissione congiunta tra la Santa Sede e il governo del Vietnam. Il primo rappresentante pontificio per il Paese è stato mons. Leopoldo Girelli nel 2011, e io sono il suo successore. Ora, il mio titolo è cambiato in residente. Le nostre relazioni saranno ancora più forti, migliori e più affidabili sia per la Chiesa che per il governo", ha sottolineato.<br />L’Arcivescovo Zalewski ci tiene a esprimere "gratitudine al governo del Vietnam per la sua apertura e tolleranza”. “Abbiamo raggiunto – rimarca – un livello di buone relazioni che anche dieci anni fa era impensabile. Si tratta di un enorme risultato, che possiamo definire storico. Questo è stato possibile perché ci siamo impegnati a essere tolleranti, a comprenderci gli altri, e mentre i fedeli vietnamiti si sono impegnati a essere 'buoni cittadini e buoni cattolici'. Questo è possibile se, con buona volontà, seguiamo il Vangelo e, allo stesso tempo, rispettiamo la legge civile”. <br />“Le relazioni sono migliorate e – ha specificato – in futuro, spero, miglioreranno ancora. La mia speranza, non solo personale, ma anche della Santa Sede, è che un giorno si possano avere piene relazioni diplomatiche con il Vietnam”. L’Arcivescovo si dice "grato ai vescovi vietnamiti per la collaborazione e la comprensione offertami. Devo organizzare molte cose ma, con l'aiuto di Dio, dei Vescovi e del governo, tutto sarà possibile".<br />Sulla sua missione nella nazione, il rappresentante pontificio ha detto che “è molto importante per la vita della Chiesa vietnamita. Negli ultimi cinque anni sono stato 36 volte in Vietnam, escludendo gli anni della pandemia. Ho visitato quasi tutte le diocesi e la mia impressione è sempre stata positiva sulla Chiesa in Vietnam. E' una comunità giovane, entusiasta, fedele al Vangelo, e spero che i cattolici continuino a essere veri discepoli di Gesù Cristo, fedeli ai suoi comandamenti, nonostante le sfide e le tentazioni” <br />Ribadendo il suo “grazie” al governo, alla Conferenza episcopale e a tutti i cattolici vietnamiti, per l'accoglienza ricevuta, l'Arcivescovo Zalewski ha voluto lasciare un messaggio ai fedeli: "Cercate di essere buoni cattolici, fedeli al Vangelo di Gesù Cristo. Siate gioiosi perché, se siamo gioiosi, la gente ci seguirà. E' molto importante che esprimiamo la nostra fede in azioni concrete, nelle opere di carità, nella cura del prossimo, non solo con le parole. Vorrei augurare a tutti voi un felice e benedetto nuovo anno lunare. Alle vostre famiglie, a tutte le comunità cattoliche dico: Dio onnipotente vi benedica e benedica il Vietnam”.<br /> <br />Fri, 15 Mar 2024 10:02:03 +0100ASIA/IRAQ - Abolita quota di seggi riservati alle minoranze nella Regione autonoma del Kurdistan. Partiti di cristiani fanno appello al Presidente Abdul Latif Rashidhttps://www.fides.org/it/news/74829-ASIA_IRAQ_Abolita_quota_di_seggi_riservati_alle_minoranze_nella_Regione_autonoma_del_Kurdistan_Partiti_di_cristiani_fanno_appello_al_Presidente_Abdul_Latif_Rashidhttps://www.fides.org/it/news/74829-ASIA_IRAQ_Abolita_quota_di_seggi_riservati_alle_minoranze_nella_Regione_autonoma_del_Kurdistan_Partiti_di_cristiani_fanno_appello_al_Presidente_Abdul_Latif_RashidBaghdad – Le sigle e organizzazioni partitiche minoritarie che rivendicano la rappresentanza politica delle comunità cristiane presenti in Iraq continuano la loro mobilitazione contro la decisione della Suprema corte federale irachena di annullare la quota di seggi riservati a deputati appartenenti a comunità minoritarie etnico-religiose nel Parlamento della Regione autonoma del Kurdistan iracheno. In tale contesto, una delegazione di rappresentanti e militanti politici appartenenti alle comunità cristiane autoctone è stata ricevuta martedì 12 marzo a Baghdad dal Presidente iracheno Abdul Latif Rashid . Durante l’incontro, avvenuto presso il Palazzo presidenziale al Salam – riferiscono le fonti ufficiali della Presidenza irachena – il Capo di Stato ha riconosciuto l’importanza delle comunità cristiane autoctone come “parte integrante della diversità interdipendente propria della identità multiculturale del Paese”. <br />La delegazione di politici cristiani era guidata da Yaqoub Korkis Yaqu, Segretario generale del Movimento Democratico Assiro, e Romeo Hakkari del Partito democratico “Bet-Nahrain”.<br />Il pronunciamento della Corte suprema al centro delle rimostranze delle sigle politiche animate da rappresentanti cristiani ha abolito la quota di 11 seggi parlamentari riservati alle comunità etniche e religiose minoritarie nel Parlamento della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, dove le elezioni parlamentari dovrebbero tenersi il prossimo 10 giugno. Secondo i politici cristiani, tale disposizione è lesiva dei diritti politici delle comunità di fede minoritarie garantiti dalla Costituzione. <br />Lunedì 11 marzo, i capi di altre sigle politiche rappresentati da Jinan Jabbar, del Partito Nazionale Caldeo, avevano annunciato l’intenzione di boicottare le elezioni in programma nella Regione autonoma del Kurdistan in segno di protesta contro la contestata disposizione della Corte suprema federale. Sabato 9 marzo, in una intervista alla testata curda multimediale Rudaw anche il Cardinale Louis Raphael Sako, Patriarca della Chiesa caldea, ha dichiarato che la disposizione di eliminare i seggi riservati ai gruppi etnici e religiosi minoritari è “incostituzionale”, esprimendo preoccupazione per interferenze e pressioni che condizionano i processi decisionali della Corte suprema. <br />Thu, 14 Mar 2024 14:11:02 +0100AFRICA/SUDAFRICA - Ucciso un sacerdote zambiano in Sudafricahttps://www.fides.org/it/news/74828-AFRICA_SUDAFRICA_Ucciso_un_sacerdote_zambiano_in_Sudafricahttps://www.fides.org/it/news/74828-AFRICA_SUDAFRICA_Ucciso_un_sacerdote_zambiano_in_SudafricaJohannesburg – Ucciso ieri, 13 marzo, un sacerdote di origine zambiana in Sudafrica. Padre William Banda, della Società di San Patrizio per le missioni estere è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre si preparava a celebrare la Santa Messa nella cattedrale di Tzaneen. <br />Secondo le testimonianze raccolte, poco intorno alle 7.45 del mattino del 13 marzo, P. Banda stava conducendo la preghiera che precede la messa delle 8. I fedeli presenti hanno visto entrare nella chiesa una persona mai vista prima, un africano molto ben vestito, che si è diretto subito verso il sacerdote, sedendosi accanto a lui.<br />Quando p. Banda ha terminato la recita del rosario si è diretto alla sacrestia per prepararsi a celebrare la messa mattutina. Lo sconosciuto si è affiancato al sacerdote scortandolo nella sacrestia. Mentre il sacerdote stava per entrarvi l’assassinio ha estratto una pistola dalla tasca ed ha sparato a p. Banda alla nuca. <br />L’assassinio si è diretto verso l’uscita della chiesa ma una volta arrivato sulla soglia della porta ha fatto dietrofront si è avvicinato al corpo del sacerdote sparando un secondo colpo alla testa. Una volta uscito dalla chiesa, i testimoni riferiscono che l’omicida è balzato su un’automobile che lo aspettava, per poi fuggire a tutta velocità<br />L’omicidio del sacerdote cattolico segue quello di tre monaci ortodossi il giorno prima, 12 marzo, nel monastero di St. Mark and St. Bishop Samuel the Confessor, a Cullinan, a circa 30 km a est di Pretoria, <br />In un comunicato, la Chiesa copta ortodossa afferma che i monaci uccisi a colpi di arma bianca sono p. Takla El-Samouili, Vicario diocesano; Fr. Youstos Ava-Markos; e p. Mina Ava-Markostre. <br />Thu, 14 Mar 2024 11:51:38 +0100ASIA/FILIPPINE - Il tempo di Ramadan, tempo per approfondire la "spiritualità della vita in dialogo"https://www.fides.org/it/news/74827-ASIA_FILIPPINE_Il_tempo_di_Ramadan_tempo_per_approfondire_la_spiritualita_della_vita_in_dialogohttps://www.fides.org/it/news/74827-ASIA_FILIPPINE_Il_tempo_di_Ramadan_tempo_per_approfondire_la_spiritualita_della_vita_in_dialogoZamboanga City - "Il tempo annuale del Ramadan del 2024, il mese sacro per i fedeli musulmani, coincide con la celebrazione del 40° anniversario del Movimento per il dialogo 'Silsilah'. La spiritualità di 'Silsilah' è la 'spiritualità della vita in dialogo'. Pertanto, in Silsilah quest'anno desideriamo condividere un messaggio spirituale d'amore con la umma musulmana e con tutta l'umanità. L’amore cresce se c’è una spiritualità di dialogo più profondo con Dio, noi stessi, gli altri e la creazione. Questo è ciò che chiamiamo spiritualità della vita in dialogo. Questa è la spiritualità che condividiamo con i fedeli musulmani nella nostra comunità interreligiosa di Silsilah": lo dice all'Agenzia Fides il missionario PIME p. Sebastiano d'Ambra, presentando il messaggio che il movimento per il dialogo islamo-cristiano "Silsilah", da lui fondato e presente nelle Filippine meridionali, ha diffuso in occasione del mese sacro alla comunità islamica. <br />"Il movimento per il dialogo Silsilah accoglie il mese del Ramadan come una forma e una feconda occasione di solidarietà con la comunità musulmana nelle Filippine e nel mondo", rileva il missionario. E aggiunge, citando il messaggi diffuso: "Noi cristiani - che viviamo un tempo simile di riflessione per rientrare in noi stessi, la Quaresima - entriamo in empatia con i fedeli musulmani. Il digiuno, la preghiera e gli atti di carità sono i punti fondamentali della spiritualità del Ramadan, ammirati da persone di diverse religioni. Questa pratica guida la umma musulmana verso la ‘grande jihad’ che non è affatto la 'guerra santa', ma è bensì la lotta per la purificazione del cuore".<br />Dice il messaggio di Silsilah: "Il concetto di dialogo come espressione di amore è ciò che cerchiamo di vivere e condividere in tanti modi e vediamo che lo spirito del Ramadan è un viaggio in questa direzione. Quindi, mentre tutte le religioni hanno modi specifici per digiunare, pregare e compiere atti di carità, dobbiamo essere uniti nel punto centrale della spiritualità, che è l’amore".<br />"In un momento storico critico, caratterizzato da calamità, cambiamenti climatici e segni di guerra mondiale, dobbiamo essere uniti nello spirito del mese di Ramadan per riflettere su cosa possiamo fare insieme per essere promotori dell’amore in tutti gli aspetti", si legge nel testo.<br />"Crediamo profondamente che la cultura del dialogo - prosegue - sia la via verso la pace e che la vera pace sia alimentata dall’amore. Il mondo di oggi deve essere unito per superare i tanti eventi drammatici della storia, primo fra tutti l’allarmante realtà del cambiamento climatico. Siamo invitati a riflettere su cosa possiamo fare per promuovere un autentico dialogo con il Creato", <br />Nel periodo del Ramadan, conclude p. D'Ambra, "siamo tutti invitati a riflettere sull’urgenza di un impegno comune per tutelare la Madre Terra, la nostra 'casa comune', e a compiere oggi scelte e opere di pace, in una missione da compiere insieme, un missione di digiuno dal nostro egoismo, per rimettere al centro della vita l'amore verso Dio, l'amore verso il prossimo, l'amore verso la Creazione".<br /> <br />Thu, 14 Mar 2024 11:02:36 +0100AFRICA/MAROCCO - Nomina della nuova direttrice delle Pontificie Opere Missionarie, la Rev.da Suor Maria Viader Alberichhttps://www.fides.org/it/news/74825-AFRICA_MAROCCO_Nomina_della_nuova_direttrice_delle_Pontificie_Opere_Missionarie_la_Rev_da_Suor_Maria_Viader_Alberichhttps://www.fides.org/it/news/74825-AFRICA_MAROCCO_Nomina_della_nuova_direttrice_delle_Pontificie_Opere_Missionarie_la_Rev_da_Suor_Maria_Viader_AlberichCittà del Vaticano - Il Cardinale Luis Antonio G.Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, in data 16 gennaio 2024, ha nominato Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie del Marocco per un quinquennio la Rev.da Suor Maria Viader Alberich, RJM. Suor Maria Viader Alberich, spagnola, 58 anni di età e 35 di professione religiosa. Ha una licenza in pedagogia/scienze dell'educazione conseguita presso l'Università di Valencia, un Master in discernimento e leadership per lo sviluppo delle Organizzazioni ecclesiali ottenuto presso la Pontificia Università di Comillas a Madrid ed un Master in Cooperazione Internazionale ottenuto presso l'Università di Sevilla. La religiosa ha lavorato in vari ambiti educativi e pastorali, principalmente nelle zone provate dal punto di vista socio-economico. Dal 2001 al 2011 è stata Preside di una scuola primaria in Guinea Equatoriale dove ha costruito anche una scuola secondaria e ha collaborato anche in un'altra scuola per la promozione della donna. E' stata Consigliera Provinciale della Delegazione delle Religiose di Gesù-Maria/Africa per 5 anni, Presidente dell'Associazione dei Centri Educativi Cattolici della Guinea Equatoriale . Tornata in Spagna nel 2011 ha svolto diversi compiti di governo presso il suo Istituto religioso. Infatti dal 2014 al 2018 è stata Consigliera Provinciale incaricata della Formazione e Maestra delle Religiose con voti temporanei della Provincia di Spagna e dal 2018 al 2022 è stata Consigliera e Economa Provinciale della medesima Provincia. Nel 2022 è stata inviata nell'Arcidiocesi di Tanger, in Marocco come Direttrice dell'Asilo nido del Sacro Cuore e di Dar Tika, che è un rifugio per ragazze a rischio o abusate. E' anche membro del Consiglio per gli Affari Economici e Delegata delle Opere Missionarie dell'Arcidiocesi di Tanger.<br /> Thu, 14 Mar 2024 10:06:57 +0100ASIA/COREA - Rinuncia e nomina del Vescovo di Uijeongbuhttps://www.fides.org/it/news/74824-ASIA_COREA_Rinuncia_e_nomina_del_Vescovo_di_Uijeongbuhttps://www.fides.org/it/news/74824-ASIA_COREA_Rinuncia_e_nomina_del_Vescovo_di_UijeongbuCittà del Vaticano - Il Santo Padre in data 13 marzo ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Uijeongbu , presentata da S.E. Mons. Peter Ki-Heon Lee. Il Santo Padre ha nominato Vescovo della medesima Diocesi S.E. Mons. Benedict Hee-song Son, Vescovo titolare di Campli, finora Ausiliare e Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Seoul in Corea.<br /> Thu, 14 Mar 2024 09:19:51 +0100AMERICA/BELIZE - Rinuncia del Vescovo Ausiliare di Belize City-Belmopanhttps://www.fides.org/it/news/74823-AMERICA_BELIZE_Rinuncia_del_Vescovo_Ausiliare_di_Belize_City_Belmopanhttps://www.fides.org/it/news/74823-AMERICA_BELIZE_Rinuncia_del_Vescovo_Ausiliare_di_Belize_City_BelmopanCittà del Vaticano - Il Santo Padre in data 13 marzo ha accettato la rinuncia all’Ufficio di Ausiliare della Diocesi di Belize City-Belmopan , presentata dall’Ecc.mo Mons. Christopher J. Glancy, C.S.V.<br /> <br />Thu, 14 Mar 2024 09:12:55 +0100AFRICA/TANZANIA - Nomina del Vescovo Ausiliare di Mbeyahttps://www.fides.org/it/news/74822-AFRICA_TANZANIA_Nomina_del_Vescovo_Ausiliare_di_Mbeyahttps://www.fides.org/it/news/74822-AFRICA_TANZANIA_Nomina_del_Vescovo_Ausiliare_di_MbeyaCittà del Vaticano - Il Santo Padre in data 9 marzo ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Mbeya il Rev. Godfrey Jackson Mwasekaga, del clero della medesima Arcidiocesi, finora Vicario Generale di Mbeya e Parroco di St. Francis of Assisi a Mwanjelwa, assegnandogli la Sede titolare di Tuburbo minore.<br />S.E. Mons. Godfrey Jackson Mwasekaga è nato il 7 marzo 1976 a Kyela, Mbeya. Ha studiato presso il Seminario Maggiore St. Augustin in Peramiho ed è stato ordinato sacerdote il 14 luglio 2005 per il clero di Mbeya.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Vice-Parroco di St. Peter Claver a Mlowo ; Direttore Ufficio per la catechesi dell’Arcidiocesi e Direttore del Catechetical Training Center ; Licenza in Sacra Teologia presso l’Istituto Teologico Salesiano San Tommaso a Messina e Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Salesiana a Roma ; Parroco di St. Peter Claver a Mlowo ; dal 2017 è Direttore dell’Ufficio per la catechesi dell’Arcidiocesi, Direttore del Catechetical Training Center e Coordinatore della Liturgia; dal 2019 è Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Mbeya e Parroco di St. Francis of Assisi a Mwanjelwa.<br /> Wed, 13 Mar 2024 16:09:24 +0100AFRICA/MADAGASCAR - Nomina del Vescovo di Miarinarivohttps://www.fides.org/it/news/74821-AFRICA_MADAGASCAR_Nomina_del_Vescovo_di_Miarinarivohttps://www.fides.org/it/news/74821-AFRICA_MADAGASCAR_Nomina_del_Vescovo_di_MiarinarivoCittà del Vaticano - Il Santo Padre in data 9 marzo ha nominato Vescovo della Diocesi di Miarinarivo il Rev. Mons. Jean Claude Rakotoarisoa, del clero della Diocesi di Tsiroanomandidy, finora Vicario Generale e Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Madagascar. <br />S.E. Mons. Jean Claude Rakotoarisoa è nato il 4 ottobre 1971 a Tsiroanomandidy. Dopo il Seminario Minore e quello Propedeutico a Tsiroanomandidy, ha studiato Filosofia presso il Seminario Maggiore Interdiocesano St Paul a Manantenasoa-Antsirabe. Ha svolto due anni di esperienza pastorale nel Seminario Minore di Tsiroanomandidy ed ha studiato Teologia presso il Seminario Maggiore Interdiocesano Saint Pierre di Ambatoroka-Antananarivo.È stato ordinato sacerdote il 29 agosto 1999 per la Diocesi di Tsiroanomandidy.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Master in Teologia presso l’Istituto Cattolico del Madagascar, Antananrivo ; Vicario della Cattedrale di Tsiroanomandidy ; Economo e Segretario diocesano di Tsiroanomandidy ; Direttore ad interim del Liceo Cattolico di Tsiroanomandidy ; Vicario nel Distretto di Andranomadio ; Parroco del Distretto di Andranomadio ; Studi a Roma per la Licenza e il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Urbaniana ; Amministratore diocesano di Tsiroanomandidy . Dal 2021 è Vicario Generale di Tsiroanomandidy e Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Madagascar.<br /> Wed, 13 Mar 2024 16:07:20 +0100ASIA/INDONESIA - Rinuncia e nomina dell’Arcivescovo Metropolita di Kupanghttps://www.fides.org/it/news/74820-ASIA_INDONESIA_Rinuncia_e_nomina_dell_Arcivescovo_Metropolita_di_Kupanghttps://www.fides.org/it/news/74820-ASIA_INDONESIA_Rinuncia_e_nomina_dell_Arcivescovo_Metropolita_di_KupangCittà del Vaticano - Il Santo Padre in data 9 marzo ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di Kupang , presentata da S.E. Mons. Peter Turang. Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo della medesima Arcidiocesi Metropolitana il Rev. Sac. Hironimus Pakaenoni, del clero di Kupang, finora Formatore del Seminario Maggiore Interdiocesano St. Michael di Kupang e Docente presso l’Universitas Katolik Widya Mandira.<br />S.E. Mons. Hironimus Pakaenoni è nato il 14 aprile 1969 a Noemuti, Diocesi di Atambua. Ha frequentato il Seminario Minore di Lalian, Diocesi di Atambua e poi il Seminario Maggiore Interdiocesano di Ritapiret, Diocesi di Maumere, seguendo i corsi di Filosofia presso la Scuola Superiore a Ledalero. Dopo un anno pastorale presso l’Arcidiocesi di Kupang, ha continuato gli studi di Teologia a Ritapiret e Ledalero. È stato ordinato sacerdote l’8 settembre 1997, incardinandosi a Kupang.<br />Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Vicario parrocchiale S.M. Assunta a Kupang ; Parroco della comunità St. Petrus a Sulamu ; Licenza in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana a Roma ; Vicario Parrocchiale di San Gregorio Magno ad Oloeta ; Formatore del Seminario Maggiore Interdiocesano St. Michael di Kupang e Docente di Teologia Dogmatica presso l’Universitas Katolik Widya Mandira a Kupang ; Decano della Facoltà di Filosofia della Religione dell’Universitas Katolik Widya Mandira di Kupang ; Presidente della Fondazione Educativa Swastisari .<br /> Wed, 13 Mar 2024 16:04:13 +0100AMERICA/CILE - XI anniversario di pontificato: gli insegnamenti di Papa Francesco per il Cile di oggihttps://www.fides.org/it/news/74819-AMERICA_CILE_XI_anniversario_di_pontificato_gli_insegnamenti_di_Papa_Francesco_per_il_Cile_di_oggihttps://www.fides.org/it/news/74819-AMERICA_CILE_XI_anniversario_di_pontificato_gli_insegnamenti_di_Papa_Francesco_per_il_Cile_di_oggiSantiago – “Il Papa vuole portarci a fare di Gesù il centro della nostra vita e del Vangelo il nostro biglietto da visita nella vita personale, familiare, sociale ed economica” dice mons. Fernando Chomalì, arcivescovo di Santiago, in occasione dell’XI anniversario di Pontificato di Papa Francesco. <br /> “Oggi, 13 marzo 2024, tutto il mondo celebra questa ricorrenza, e anche noi a Santiago preghiamo per lui e divulghiamo il suo ricco magistero – sottolinea nel messaggio di auguri per il Santo Padre. I suoi insegnamenti ci possono essere di aiuto per uscire dalla grave crisi spirituale che siamo attraversando e che ha portato ad una profonda crisi sociale e politica.”<br />“Il Papa ci parla di misericordia, ci parla di condividere i beni che abbiamo a disposizione con i più bisognosi, in mezzo a tanta avarizia e attrattiva per il superfluo. Ci dice di essere umili in mezzo a tanta arroganza e superbia, di essere al servizio degli altri in mezzo alle tante voci in cerca di potere. Ancora, ci invita ad una maggiore profondità spirituale e discernimento in mezzo a tanta mondanità, anche tra i credenti.”<br />“Il Cile sta attraversando una crisi di sicurezza senza precedenti che ci mette in allarme e ci fa temere – sottolinea mons. Chomalì. E il Papa invita ad allargare lo sguardo, a guardare con gli occhi dei più poveri. Io penso che in Cile dobbiamo guardare oltre i nostri confini e capire noi stessi come comunità. Pensare al mondo che lasceremo alle generazioni future è una domanda che Francesco si è posto fin dal primo momento del suo insediamento come Papa. A questa domanda ognuno di noi deve rispondere con coraggio, alla luce degli insegnamenti del Successore di Pietro e Vicario di Cristo. La fratellanza universale è il suo grande anelo; la cura della casa comune è il suo grande progetto. Una Chiesa povera per i poveri è il suo grande sogno, passando da una cultura ecclesiastica e verticale ad una cultura ecclesiale e orizzontale dove camminare insieme sia la norma. Per questo motivo il Papa ci esorta a pregare ininterrottamente, così come le prime comunità e a condividere con i più bisognosi. Far vivere il Vangelo nella vita quotidiana è la via del Papa per la Chiesa, senza clamore, ma con sensibilità, con il cuore e con grande umiltà. L'invito rivolto a noi è a fare lo stesso, guardando con occhio critico ai nostri gesti, alle nostre parole, alle nostre azioni.”<br />“Il Papa chiama ognuno di noi ad impegnarsi seriamente per una società più giusta e non rimanere fermi ad aspettare, osservare, criticare senza fare nulla. E per questo, - conclude l’arcivescovo Chomalì – c’è una sola strada, conoscere, credere, seguire e imitare Gesù”<br /> <br />Wed, 13 Mar 2024 13:09:16 +0100AFRICA/NIGERIA- Allarme per i rapimenti di massa di studenti: un fenomeno più criminale e politico che “religioso”https://www.fides.org/it/news/74818-AFRICA_NIGERIA_Allarme_per_i_rapimenti_di_massa_di_studenti_un_fenomeno_piu_criminale_e_politico_che_religiosohttps://www.fides.org/it/news/74818-AFRICA_NIGERIA_Allarme_per_i_rapimenti_di_massa_di_studenti_un_fenomeno_piu_criminale_e_politico_che_religiosoAbuja – Allarme rapimenti di massa di studenti in 14 Stati della Nigeria. Lo ha lanciato la Safe Schools Initiative, l’ente nigeriano nato dopo il rapimento di 276 studentesse nella scuola media di Chibok nel 2014 , con l’incarico di proteggere le scuole da attacchi terroristici.<br />L’avvertimento giunge dopo il rapimento di 287 scolari a Kuriga, nell'area governativa locale di Chikun, nello stato di Kaduna , e di altri 15 studenti del villaggio di Gidan Bakuso, nello Stato di Sokoto, mentre circa 300 sfollati interni risultano dispersi a seguito dell’assalto condotto da jihadisti della Provincia nell’Africa Occidentale dello Stato Islamico al campo di Babba Sansani, nei pressi delle rive del lago Ciad, nello Stato di Borno.<br />L’allarme riguarda gli Stati di Adamawa, Bauchi, Borno, Benue, Yobe, Katsina, Abuja, Kebbi, Sokoto, Plateau e Zamfara, il territorio della capitale federale, Abuja, ed altri tre Stati non precisati.<br />La lettura di questa ondata di rapimenti di massa varia. C’è chi dà una lettura “religiosa”, un tentativo dei gruppi jihadisti di terrorizzare le popolazioni locali per spingere l’ondata jihadisti verso la costa, riprendendo un antico progetto del Califfato di Sokoto di espandersi fino all’oceano Atlantico. Il fatto che vengono rapiti cristiani quanto musulmani fa propendere per una lettura più politica, ovvero l’interesse di gruppi di potere politici e criminali di indebolire il governo del Presidente, Bola Tinubu, insediatosi nel maggio 2023.<br />I rapimenti inoltre sono commessi da gruppi diversi e questo fa propendere più per una lettura politica e in parte puramente criminale che non religiosa. <br />Nel caso del sequestro degli alunni della scuola di Kuriga, il principale indiziato sarebbe un gruppo dei pastori Fulani che avrebbe agito per conto di Dogo Gide, un noto bandito specialista nei sequestri di persona, già protagonista del rapimento di 126 alunni della Bethel Baptist Secondary School di Maraban, nello Stato di Kaduna, nel luglio 2021.<br />La figura di Dogo Gide è paradigmatica per comprendere i legami tra jihadismo e banditismo nel nord della Nigeria. La stampa nigeriana riporta che agli inizi di dicembre questi sarebbe riuscito a sfuggire alla morte dopo che il gruppo da lui diretto sarebbe stato vittima di un assalto congiunto di jihadisti appartenenti all’ISWAP ed Ansaru .<br />In precedenza Gide ha cercato un accordo tattico con Ansaru per contrastare il dominio dell’ISWAP nelle sue roccaforti nello Stato del Niger. L’accordo poi fallito era volto a promuovere un’alleanza con Ansaru nello stato di Zamfara, nel nord-ovest della Nigeria. <br />La presenza di diversi attori armati, jihadisti, pastori Fulani e banditi, in rapporti di alleanza e di competizione tra loro, accresce l’insicurezza in tutta la Nigeria centro-settentrionale. A farne le spese sono le famiglie degli ostaggi che, per riabbracciare i loro cari, devono pagare riscatti vendendo i loro beni e le loro attività economiche. <br />Tue, 12 Mar 2024 11:35:36 +0100ASIA/MALAYSIA - La comunità ecclesiale della Malaysia accoglie e si prepara al battesimo di oltre 1.700 adultihttps://www.fides.org/it/news/74817-ASIA_MALAYSIA_La_comunita_ecclesiale_della_Malaysia_accoglie_e_si_prepara_al_battesimo_di_oltre_1_700_adultihttps://www.fides.org/it/news/74817-ASIA_MALAYSIA_La_comunita_ecclesiale_della_Malaysia_accoglie_e_si_prepara_al_battesimo_di_oltre_1_700_adultiKuala Lumpur - La comunità cattolica in Malaysia registra negli ultimi anni un numero crescente di adulti che chiedono il battesimo. Gli adulti che desiderano essere battezzati si incamminano in un percorso secondo le tappe previste dal "Rito di iniziazione cristiana degli adulti", che le diverse diocesi hanno organizzato e strutturato, date le crescenti richieste giunte dalle parrocchie. Come appreso da Fides, nel 2024 sono oltre 1.700 i catecumeni malaysiani che riceveranno il Battesimo nella Veglia pasquale. <br />Con gioia e trepidazione, 547 catecumeni di varie parrocchie si sono riuniti nella chiesa della Sacra Famiglia, nell'Arcidiocesi di Kuala Lumpur, per il "Rito dell'elezione" , insieme con i catechisti , i padrini, i parroci e numerosi fedeli. L'Arcivescovo Julian Leow ha ricordato loro la fedeltà di Abramo, disposto a sacrificare il suo unico figlio, Isacco, per l'obbedienza al Signore. L'Arcivescovo ha anche sottolineato l'obbedienza di Gesù, fedele alla sua missione: sacrificare se stesso per donare a tutti la salvezza. Agli eletti, l'Arcivescovo ha ricordato l'impegno a rimanere fedeli a Dio: “Nel rito dell'elezione, Dio vi ha chiamati personalmente a far parte del suo popolo eletto. E' qualcosa di bello che va celebrato”.<br />Nell'Arcidiocesi di Kota Kinabalu, 941 catecumeni provenienti da 20 chiese del territorio sono stati ufficialmente iscritti nel "Libro degli eletti" . L'Arcivescovo John Wong, presiedendo la speciale celebrazione nella Cattedrale del Sacro Cuore, li ha accolti con calore , invitando ognuno di loro a porsi la domanda-chiave: "Chi è Gesù per te? Chi è Gesù nella tua vita adesso? Qual è la tua esperienza di Lui? Lo ha accolto come tuo Dio e Salvatore?". "Il battesimo è solo l'inizio della sequela di Gesù”, ha affermato il Presule, ricordando ai catecumeni che la scelta di ricevere il battesimo "è una scelta di vita, non è una moda passeggera". L'Arcivescovo li ha anche esortati a continuare a unirsi a Gesù attraverso la preghiera, la lettura e la riflessione sulla Parola di Dio, "aggrappandosi a Gesù, appoggiandosi a Lui, lasciandosi rafforzare da Lui" .<br />Anche la diocesi di Melaka-Johor ha recentemente riunito 240 catecumeni prima per un ritiro spirituale - il primo primo ritiro fisico dopo la pandemia - e poi per celebrare il "rito della elezione" nella chiesa dell'Immacolata Concezione, a Johor Bahru. Il Vescovo Bernard Paul, nella sua omelia, ha sottolineato l'importanza di tre doni, speciali e imprescindibili, che i candidati al battesimo ricevono nel loro cammino di fede: Cristo crocifisso; la Bibbia e l'Eucaristia. "Vivete e contemplate la bellezza e la forza di questi doni nel tempo di preparazione personale, ma non solo, ora: per tutta la vita”, ha detto. Il "Rito di iniziazione cristiana degli adulti" - spiega la Chiesa malaysiana - "è un viaggio spirituale compiuto in compagnia di sacerdoti, catechisti e con il sostegno della comunità ecclesiale. Accompagna alla scoperta della fede attraverso l'insegnamento, la condivisione, le preghiere, il culto comunitario, la comunione e altre forme di esercizi esperienziali".<br />Il "Rito dell'elezione" giunge verso la conclusione del periodo del Catecumenato. Durante questo rito - di solito fissato agli inizi della Quaresima - la comunità ecclesiale, sulla base delle testimonianze dei padrini, dei catechisti e data la volontà espressa dai catecumeni, compie “l'elezione” avviandoli a ricevere i Sacramenti dell'iniziazione. I catecumeni iscrivono i loro nomi nel "Libro degli eletti" come pegno di fedeltà. Nel tempo della Quaresima essi continuano il cammino con tre "scrutini" , con la consegna del "Credo" e del "Padre Nostro". L'iter si conclude con la celebrazione dei Sacramenti dell'iniziazione cristiana nel corso della Veglia Pasquale.<br />Va notato che il percorso di catecumenato non è esente da ostacoli e difficoltà. Ad esempio molti, inizialmente lontani dalla prassi ecclesiale, non hanno idea delle condizioni che possono riguardare la sfera del matrimonio, del divorzio o di altre situazioni personali. La Chiesa malaysiana adotta un approccio di “accoglienza, accompagnamento e discernimento” di quanti si avvicinano alla comunità per conoscere Cristo e il suo Vangelo ed, eventualmente, chiedere poi di diventare cristiani.<br />Su una popolazione di 23 milioni di abitanti, in Malaysia il 60,4% sono musulmani e il 9,1% sono cristiani. I cattolici, divisi in 9 diocesi tra la Malaysia peninsulare e il territorio dell'isola del Borneo, sono in tutto circa 1,3 milioni.<br /> Tue, 12 Mar 2024 11:32:50 +0100