Fides News - Italianhttps://www.fides.org/Le notizie dell'Agenzia FidesitI contenuti del sito sono pubblicati con Licenza Creative Commons.ASIA/MACAO Il Concilio di Nicea al centro del 14° Forum di studi cattolici riservato a giovani studiosi cinesihttps://www.fides.org/it/news/77152-ASIA_MACAO_Il_Concilio_di_Nicea_al_centro_del_14_Forum_di_studi_cattolici_riservato_a_giovani_studiosi_cinesihttps://www.fides.org/it/news/77152-ASIA_MACAO_Il_Concilio_di_Nicea_al_centro_del_14_Forum_di_studi_cattolici_riservato_a_giovani_studiosi_cinesiMacao - "Il 1700° Anniversario del Concilio di Nicea: l'Unità cristiana e lo Sviluppo della Civiltà Umana". E’ questo il tema della prima parte del 14° Forum di studi cattolici riservato a giovani studiosi cinesi . <br />Inaugurato il 11 dicembre presso l'Università San Giuseppe a Macao, e concluderà il 15 dicembre. <br /><br />Durante 5 giorni di Convegno, le sessioni di lavori si articolano intorno a 5 punti : : 1. Studi storici sulle Chiese orientali e occidentali prima e dopo il Concilio di Nicea; 2. Ricerche sul Concilio di Nicea, sui Concili ecumenici successivi e sulla teologia patristica; 3. Studi teologici, filosofici e giuridici sul Concilio di Nicea e sui Concili ecumenici successivi in relazione alla fede cristiana; 4. Storia e futuro dell'unità dei cristiani; 5. Scambio e dialogo tra la fede cristiana e le diverse civiltà nell'apprendimento reciproco.<br />Il Forum a Macao è organizzato congiuntamente dall'Università di San Giuseppe di Macao e dall'Istituto di Studi e Cultura Cattolica di Pechino, diretto da don Peter Zhao Jianmin, con il contributo dell'Università di San Francesco Saverio di Hong Kong e dell'Istituto di Studi Cattolici dell'Università Cattolica Fu Jen di Taiwan. <br />Il 2025 segna il 1700° anniversario del Concilio ecumenico che è stato anche al centro del primo Viaggio apostolico del Papa Leone XIV. Data la rilevanza storica del tema, le sessioni sono suddivise in percorsi separati per professori e studenti post-laurea, al fine di facilitare il libero scambio dei risultati delle ricerche. <br /><br />Lo scorso anno, nel dicembre 2024, grazie al generoso sostegno di tutte le parti coinvolte – realtà e soggetti ecclesiali insieme alle autorità civili di Pechino e Macao - il 13° Forum di studi sul cattolicesimo a Macao, incentrato su San Tommaso d’Aquino a 800 anni dalla nascita, si era tenuto con successo presso l'Università di San Giuseppe. <br />L'Istituto di Studi e Cultura Cattolica di Pechino è stato fondato ufficialmente a Pechino il 3 agosto 2002 dal don Peter Zhao Jianmin. L'Istituto è dedicato alla ricerca accademica, con l'obiettivo di promuovere una piattaforma per l'apprendimento reciproco tra civiltà e lo scambio culturale attraverso l'impegno accademico. <br />Nel dicembre 2008, l'Istituto ospitò a Pechino il primo Forum di studi cattolici per giovani studiosi cinesi. <br />Successivamente, il Forum si è tenuto ogni anno nello stesso periodo. <br /><br />Nel dicembre 2019, l'Istituto ha ospitato a Pechino il dodicesimo Forum.<br /> Negli anni successivi, il Forum è stato sospeso a causa della pandemia di COVID-19. Lo scorso anno, il 13° Forum è stato il primo a tenersi fuori da Pechino e ha segnato l’inizio della collaborazione con l’Università San Giuseppe a Macao.<br />Sat, 13 Dec 2025 16:49:37 +0100AFRICA/KENYA - Il pellegrinaggio di speranza e solidarietà dei bambini missionari della diocesi di Kakamegahttps://www.fides.org/it/news/77151-AFRICA_KENYA_Il_pellegrinaggio_di_speranza_e_solidarieta_dei_bambini_missionari_della_diocesi_di_Kakamegahttps://www.fides.org/it/news/77151-AFRICA_KENYA_Il_pellegrinaggio_di_speranza_e_solidarieta_dei_bambini_missionari_della_diocesi_di_KakamegaKakamega – Vestiti, cibo, sussidi per pregare, aiuto economico e sorrisi. Sono i doni che circa 30 bambini appartenenti alla Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria della diocesi di Kakamega in Kenya, accompagnati dai loro animatori sacerdoti, religiosi e religiose, hanno portato ai loro coetanei delle diocesi di Lodwar, situata in una delle regioni meno sviluppate del Paese ed il cui territorio comprende 33 comunità parrocchiali. <br />“I bambini aiutano i bambini”, motto della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, fondata da Mons. Charles de Forbin-Janson, è stato il filo rosso che ha “attraversato” non solo le quattro intense giornate di questo pellegrinaggio ma anche tutta la preparazione durata diversi mesi e nel corso della quale i bambini e gli adolescenti si sono dati da fare per sensibilizzare tutti nella raccolta degli aiuti destinati ai loro coetanei.<br />"La visita di questi bambini è stata un grande gesto di collaborazione, di lavoro insieme; rappresenta concretamente lo spirito missionario e rafforza anche ciò che il movimento rappresenta, soprattutto ora che le risorse esterne si sono ridotte" ha affermato John Mbinda, vescovo della diocesi di Lodwar. "I bambini hanno dato un esempio molto importante, che dovrebbe essere emulato da altre diocesi e gruppi di persone”.<br />Facendo eco alle parole del Vescovo, il direttore delle Pontificie Opere Missionarie della diocesi di Lodwar ha descritto il contributo dei bambini come una "grande benedizione", sottolineando la necessità di collaborazione tra le diocesi nei Paesi africani.<br />Durante il loro soggiorno a Lodwar, i bambini si sono impegnati attivamente con la comunità locale. Nella parrocchia di Cristo Re a Lokichar, hanno donato ai loro coetanei rosari, materiale di animazione e generi alimentari. Nella città di Lodwar, il Vescovo ha celebrato la Santa Messa per i bambini di entrambe le diocesi. I giovani missionari hanno anche visitato il Santuario dell'Immacolata Concezione, interagito con le famiglie e distribuito personalmente gli oggetti che avevano portato. Padre Godfrey Sechero, direttore diocesano delle POM di Kakamega, che ha accompagnato il gruppo, ha sottolineato che gli incontri tra i due gruppi di bambini sono stati tra i momenti più significativi del pellegrinaggio. “Vogliamo che i bambini percepiscano che siamo lo stesso popolo, un solo popolo, anche se viviamo in aree geografiche e condizioni climatiche diverse", ha affermato Padre Sechero, che ha osservato come il pellegrinaggio abbia ravvivato la fede e lo spirito missionario dei bambini che vi hanno preso parte.<br /> <br /><br /><br />Sat, 13 Dec 2025 16:34:01 +0100Missionari nell’amicizia di Cristo. Il Cardinale Tagle celebra la messa di ringraziamento per San Newman Patrono dell’Urbanianahttps://www.fides.org/it/news/77150-Missionari_nell_amicizia_di_Cristo_Il_Cardinale_Tagle_celebra_la_messa_di_ringraziamento_per_San_Newman_Patrono_dell_Urbanianahttps://www.fides.org/it/news/77150-Missionari_nell_amicizia_di_Cristo_Il_Cardinale_Tagle_celebra_la_messa_di_ringraziamento_per_San_Newman_Patrono_dell_UrbanianaRoma - «Fratelli e sorellle, possa il nostro nuovo Dottore della Chiesa e Patrono della nostra Università ispirarci nella nostra vita e nel nostro lavoro come Università e come persone inviate in missione». <br /><br />È la preghiera e la richiesta che il Cardinale Luis Antonio Tagle, Pro- Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha espresso stamattina nella Cappella del Pontificio Collegio Urbano, stracolma di più di 300 tra docenti, studenti, studentesse e personale della Pontificia Università Urbaniana. A riunirli tutti è stata la liturgia eucaristica di ringraziamento celebrata per «il dono di un nuovo dottore della Chiesa, che è anche nostro ex alunno e nostro patrono, San John Henry Newman». <br /><br />Papa Leone XIV ha proclamato San Newman Dottore della Chiesa in occasione della recente Solennità di Tutti i Santi, e ha anche disposto la sua proclamazione a Patrono della Pontificia Università Urbaniana, per lo speciale vincolo che unisce il Santo teologo inglese alla comunità di quella Università e di tutto il Dicastero missionario. <br />Oggi, all’ingresso della processione dei celebranti, tutta l’assemblea raccolta nell Cappella del Pontificio Collegio Urbano ha intonato in inglese l’inno “Praise to the Holiest In the Height” , scritto da Newman e vibrante di stupore grato per il mistero dell’incarnazione di Cristo. Per aver visto «la carne e il sangue che fallirono in Adamo» lottare «nuovamente con il nemico», e «prevalere». <br /><br />Annunciare il Vangelo nell’amicizia di Cristo <br /><br />La parola di guarigione e liberazione di Gesù - ha ricordato all’inizio dell’omelia il Cardinale Tagle, prendendo spunto dal brano della seconda epistola di San Paolo a Timoteo, tra le letture indicate per la memoria liturgica di Newman - «deve essere proclamata sia che la situazione sia favorevole o sfavorevole, sia che sia conveniente o meno, sia nei momenti e nei contesti in cui è facile ottenere ascolto per il Vangelo, sia nelle situazioni in cui è difficile». E «l’opera di tutta la vita di Newman» è stata proprio «quella di proclamare il Vangelo alle persone del suo tempo, con le loro domande e sfide "scomode"». <br /><br />Il Cardinale ha citato in particolare due opere del neo-Dottore della Chiesa: il “Saggio sullo sviluppo della dottrina”, che «affrontava con serietà la difficile questione del cambiamento e della storia applicati alla vita e all'insegnamento della Chiesa» , e la “Grammatica dell’assenso", dove «proprio in un'epoca di crescente incredulità, affrontava la difficile questione di come le persone giungono effettivamente alla fede e se questo sia un atto umanamente responsabile».<br /><br />Si diventa e si rimane cristiani, e si diventa anche missionari - ha ricordato il Cardinale, prendendo spunto dal brano del Vangelo di Giovanni letto nella liturgia - non per una fredda deduzione intellettuale, ma per aver sperimentato l’amicizia di Cristo: «sentiamo Gesù rivolgersi ai suoi discepoli in modo sorprendente. “Vi chiamo amici”. Non servi. Non ammiratori. Non fan. Amici. Non follower su istagram. Amici».<br /><br />“Cor ad Cor loquitur”<br /><br />L’amicizia di Cristo fu la sorgente della testimonianza cristiana di Newman. E proprio l’amicizia – ha sottolineato il Cardinale – la forma propria assunta dalla sua stessa testimonianza tra gli uomini e le donne del suo tempo. <br />L'ultimo sermone tenuto da anglicano, prima di aderire alla Chiesa cattolica - ha ricordato il Pro-Prefetto del Dicastero missionario - era intitolato “The Parting of Friends" , e in esso Newman «riflette proprio su Gesù come vero amico dei suoi discepoli». E «In un altro sermone, intitolato “The Tears of Christ at the Grave of Lazarus” , Newman medita sul significato delle lacrime versate da Gesù per il suo amico Lazzaro e conclude invitando i suoi ascoltatori ad avere fede nel fatto che, così come Cristo era amico di Lazzaro, lo è anche per noi».<br /><br />«Dovunque c'è fede in Cristo» disse Newman in quel sermone «c'è Cristo stesso». E «Nulla può privarci di questa consolazione: saremo certi, attraverso la Sua grazia, che Egli veglia su di noi con amore». <br /><br />Mosso dall'amicizia di Cristo, Newman intrecciò amicizie in tutta la sua vita. Le sue “lettere agli amici” sono raccolte in oltre trenta volumi. Si coinvolse nell'opera di riforma della Chiesa anglicana «non da solo, ma con un gruppo di amici». E quando divenne cattolico «scelse di diventare oratoriano per vivere la sua fede in una comunità». E quando divenne cardinale, Newman scelse come motto "Cor ad Cor loquitur", "Il cuore parla al cuore", immagine evocativa di come il cuore di Gesù parla ai Suoi amici nell'intimo del loro cuore. . <br />Tutta la vita di Newman – ha rimarcato il Cardinale Tagle è stata «una testimonianza di Gesù», la cui amicizia «lo ispirava ad essere amico degli altri».<br /><br />Seguendo i passi di Newman – ha suggerito il Cardinale, rivolto a docenti e studenti dell’Università pontificia di cui lui è Gran Cancelliere «nel nostro insegnamento e nella nostra ricerca, possiamo affrontare le domande "scomode" del nostro tempo, delle culture nuove ed emergenti, con la luce del Vangelo, con coraggio intellettuale, fedeltà creativa, pazienza e carità». Anche in Newman si ritrova in forme proprie il paradigma della “Chiesa della prossimità” suggerito tante volte anche da Papa Francesco, «come il Signore si è avvicinato a noi con la sua Incarnazione, anche noi dobbiamo essere una Chiesa di vicinanza». <br /><br /><br />Come Newman – ha concluso il Cardinale Tagle – anche oggi «possiamo essere predicatori missionari della Parola», affinché «il nostro mondo possa conoscere la beatitudine, la gioia trasformante di essere amati da Gesù e di ricambiare il suo amore. Solo un cuore che parla con il cuore di Gesù può parlare al cuore dell’umanità». .<br />Fri, 12 Dec 2025 12:54:39 +0100ASIA/CAMBOGIA - Appello dei Vescovi per la tregua e la pacehttps://www.fides.org/it/news/77149-ASIA_CAMBOGIA_Appello_dei_Vescovi_per_la_tregua_e_la_pacehttps://www.fides.org/it/news/77149-ASIA_CAMBOGIA_Appello_dei_Vescovi_per_la_tregua_e_la_pacePhnom Penh - "Chiediamo un cessate il fuoco immediato e la ripresa del dialogo e della diplomazia, cercando soluzioni che promuovano il bene comune e la vera pace": lo scrivono i Vescovi della Cambogia in un appello diffuso oggi, 12 dicembre, mentre proseguono le ostilità al confine tra Thailandia e Cambogia. Il messaggio è firmato da Olivier Schmitthaeusler, Vicario Apostolico di Phnom Penh; Pierre Suon Hangly, Amministratore apostolico di Kompong Cham e Vicario coadiutore di Phnom Penh; p. Enrique Figaredo Prefetto Apostolico di Battambang. <br />Nel testo, inviato all'Agenzia Fides, si legge: "Come capi della Chiesa cattolica in Cambogia, esprimiamo il nostro profondo dolore e la nostra tristezza per le rinnovate ostilità al confine tra Thailandia e Cambogia. In questo momento di sfida, ci vengono in mente le parole di Gesù: 'Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio' ."<br />"Crediamo che ogni essere umano - rimarcano i Presuli in un testo inviato anche oltre frontiera, ai cattolici thailandesi - sia creato a immagine di Dio e meriti di essere trattato con dignità e amore. Preghiamo per tutte le vittime, militari e civili, che hanno perso la vita e affermiamo la vicinanza dei nostri cuori a tutte le famiglie sfollate, in particolare ai bambini, ai malati e alle persone vulnerabili".<br />I Vescovi esortano i fedeli a "essere agenti di pace, promuovendo comprensione e rispetto, e in particolare a pregare per la pace in questo tempo di preparazione al Natale, mentre aspettiamo Gesù, il Principe della Pace. Vi invitiamo anche a unirvi a diversi sforzi e iniziative per sostenere i militari e le migliaia di sfollati, in particolare i bambini che non possono andare a scuola".<br />Il messaggio auspica che " la nostra comune umanità e il nostro impegno per la pace ci guidino verso un futuro più luminoso, dove l'amore e la compassione superino l'odio e la divisione", chiedendo l'intercessione della Vergine Maria, Regina della Pace.<br /> Fri, 12 Dec 2025 12:40:14 +0100ASIA/CAMBOGIA - Il Prefetto Apostolico di Battambang: "Tra tensione e paura della guerra, aiutiamo gli sfollati e preghiamo per la pace"https://www.fides.org/it/news/77148-ASIA_CAMBOGIA_Il_Prefetto_Apostolico_di_Battambang_Tra_tensione_e_paura_della_guerra_aiutiamo_gli_sfollati_e_preghiamo_per_la_pacehttps://www.fides.org/it/news/77148-ASIA_CAMBOGIA_Il_Prefetto_Apostolico_di_Battambang_Tra_tensione_e_paura_della_guerra_aiutiamo_gli_sfollati_e_preghiamo_per_la_paceBattambang - "Siamo in un momento di grande tensione, le ostilità al confine tra Thailandia e Cambogia continuano per il quinto giorno consecutivo. La gente ha molta paura e gli sfollati cambogiani sono oltre 200mila. L'appello di Papa Leone per la pace, all'udienza del 10 dicembre, ci ha dato grande consolazione e speranza": lo dice all'Agenzia Fides, p. Enrique Figaredo Alvargonzález, Prefetto Apostolico di Battambang, mentre gli scontri militari alla frontiera tra Cambogia e Thailandia sono entrati nel quinto giorno. <br />La Cambogia accusa l'esercito thailandese di continuare i bombardamenti e il primo ministro ad interim della Thailandia, Anutin Charnvirakul, ha confermato che parlerà con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che in ottobre aveva medito un una tregua e un accordo di pace, infranto dalle nuove ostilità. <br />Riferisce p. Figaredo a Fides: "Accogliamo la preoccupazione e la sofferenza della gente e cerchiamo di donare il nostro conforto. La gente si chiede soprattutto il perché, non comprende le ragioni di una tale escalation. Crediamo che motivazioni legate alla politica interna in Thailandia abbiano una forte influenza sulla questione. Dinamiche politiche portano i militari thailandesi a ricercare, anche tramite questa guerra con un nemico esterno, una gloria nazionale che restituisca unità al paese. Ma anche in Thailandia vediamo che la gioventù non condivide questo approccio, e chiede la pace". Il prefetto Apostolico ha appena visitato un campo profughi nella provincia di Banteay Meanchey, portando aiuti umanitari ma anche confronto morale e spirituale agli sfollati: "Sono 800 persone, tra donne, anziani, disabili, moltissimi bambini, che si sentono abbandonati e chiedono se il mondo sa cosa sta accadendo. Per questo, le parole del Santo Padre sono un segnale di speranza, dato che il suo appello potrà essere prezioso per la ricerca di pace" rimarca. <br />"Come piccola Chiesa locale - aggiunge p. Figaredo - viviamo questo momento di prova nel tempo di Avvento, rimettendo la nostra condizione di precarietà e dolore nelle mani di Dio. Questa sera abbiamo in chiesa la preghiera di Taizè, animata dai giovani, e la pace sarà il tema principale. Questa sofferenza unisce ancora di più la nostra comunità nella comunione e solidarietà reciproca. Ricordiamo che Cristo viene a donarci pace e speranza, e dunque la nostra attesa vigile del natale, intrisa di preghiera, sarà anche spiritualmente più intensa", dice. <br />In una estesa situazione di grave disagio, Caritas Cambogia sta collaborando ed è a stretto contatto con le autorità locali. "Ci stiamo impegnando a fornire cibo, acqua, istruzione, protezione e supporto psicosociale a 3.200 famiglie", riferisce Kim Rattana, Direttore esecutivo di Caritas Cambogia. "Caritas Cambogia sta contribuendo a realizzare 20 nuovi campi per sfollati nelle province di Preah Vihear, Siem Reap, Oddor Meanchey e Banteay Meanchey, fornendo 1500 rifugi temporanei, supporto alimentare e servizi igienico-sanitari per 5.000 famiglie, ma anche assistenza psicosociale e protezione per bambini e adulti", rimarca Rattana.<br />Dal 7 dicembre una grave escalation bellica si è verificata lungo il confine tra Cambogia e Thailandia . L'impatto umanitario è stato notevole con 13 civili uccisi, altri 60 feriti e gli sfollati hanno raggiunto un totale di 37mila famiglie, per oltre 190mila persone sparse, sparse in diverse province di confine. Preah Vihear, Oddar Meanchey, Banteay Meanchey, Siem Reap, Battambong e la provincia di Pursat sono state sottoposte a bombardamenti di artiglieria, assalti di carri armati, esplosivi lanciati da droni e attacchi aerei. L'intensità e la diffusione geografica di questi attacchi hanno provocato una paura diffusa, lo sfollamento di civili che, sparsi in sei province. <br />Le forze militari thailandesi hanno preso di mira specificamente Prolean Thmor, nella provincia di Preah Vihear, dando l'avvio a una serie di attacchi transfrontalieri sempre più intensi. L'8 dicembre, le ostilità si sono estese in modo significativo, con 12 località sottoposte a fuoco coordinato intorno al Tempio di Preah Vihear, ai templi di Tamoan e Prasath Khnar, rappresentando una minaccia diretta per i civili e il patrimonio culturale. <br />Il Comitato nazionale per la gestione dei disastri ha registrato 377 scuole chiuse a causa dell'insicurezza, con conseguenze dirette su oltre 78mila studenti nelle sei province più colpite. I siti di sfollamento, per lo più pagode, scuole, centri comunitari e rifugi temporanei, sono diventati rapidamente sovraffollati, acuendo l'urgenza di beni di prima necessità, soprattutto per gruppi vulnerabili, come donne, bambini, anziani e persone con disabilità.<br /> Fri, 12 Dec 2025 12:25:36 +0100ASIA/EMIRATI ARABI - Il Cardinale Luis Antonio Tagle e la comunità filippina del Vicariato di Arabia del sud insieme due giorni per la 'Simbang Gabi'https://www.fides.org/it/news/77147-ASIA_EMIRATI_ARABI_Il_Cardinale_Luis_Antonio_Tagle_e_la_comunita_filippina_del_Vicariato_di_Arabia_del_sud_insieme_due_giorni_per_la_Simbang_Gabihttps://www.fides.org/it/news/77147-ASIA_EMIRATI_ARABI_Il_Cardinale_Luis_Antonio_Tagle_e_la_comunita_filippina_del_Vicariato_di_Arabia_del_sud_insieme_due_giorni_per_la_Simbang_GabiAbu Dhabi - "Avevamo spesso parlato con il Cardinale Tagle della possibilità di una sua visita negli Emirati Arabi Uniti per il 'Simbang Gabi'. Quest'anno, questa possibilit¢ │ finalmente diventata realtà". Così il Vicario Apostolico di Arabia del Sud , vescovo Paolo Martinelli, ofm Cap., in merito alla visita del Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione - Sezione per la Prima Evangelizzazione e le Nuove Chiese Particolari, Luis Antonio Gokim Tagle, prevista dal 16 al 18 dicembre 2025. Lo scopo principale della visita saranno le celebrazioni della 'Simbang Gabi' o 'Messa dell'Alba', la novena a cui partecipano i cattolici filippini in previsione del Natale, dal 15 al 23 dicembre. <br />"La comunità filippina, - spiega il Vicario Apostolico - è la più numerosa del Vicariato", che comprende Oman, Emirati Arabi Uniti e Yemen. <br />Il Cardinale Tagle presiederà la Messa a Dubai la sera di martedì 16 dicembre e ad Abu Dhabi la sera di mercoledì 17 dicembre. Durante il suo soggiorno di due giorni, il Pro-Prefetto avrà l'opportunità di incontrare i membri della comunità filippina e di approfondire la loro realtà, così come quella del Vicariato attraverso incontri dedicati con il Vescovo Martinelli, e i suoi collaboratori, tra cui sacerdoti e leader della comunità.<br /> <br />Fri, 12 Dec 2025 10:00:21 +0100AFRICA/SUD SUDAN - Appello all'unità e alla responsabilità collettiva: incontro sulla promozione della pace e di un clima elettorale pacificohttps://www.fides.org/it/news/77145-AFRICA_SUD_SUDAN_Appello_all_unita_e_alla_responsabilita_collettiva_incontro_sulla_promozione_della_pace_e_di_un_clima_elettorale_pacificohttps://www.fides.org/it/news/77145-AFRICA_SUD_SUDAN_Appello_all_unita_e_alla_responsabilita_collettiva_incontro_sulla_promozione_della_pace_e_di_un_clima_elettorale_pacificoTombura Yambio - “La pace è la nostra eredità; la riconciliazione è la nostra via; l'unità è il nostro futuro. La pace non verrà da un unico gruppo. Verrà da tutti noi, mano nella mano, cuore per cuore, villaggio per villaggio e contea per contea”.<br /><br />E’ l’invito che il vescovo della diocesi di Tombura Yambio, Barani Eduardo Hiiboro Kussala, ha fatto rivolgendosi alle autorità, ai leader della comunità, rappresentanti della società civile, delegati dei giovani provenienti dalle dieci le contee dello Stato dell'Equatoria Occidentale, in occasione di un recente incontro sulla promozione della pace e di un clima elettorale pacifico in Sud Sudan, curato dalla Commissione Diocesana Giustizia e Pace della Catholic Organization for Development & Peace .<br /><br />“In veste di vostro Vescovo, ho attraversato villaggi ancora terrorizzati per i conflitti passati; ho pregato con vedove i cui occhi nascondono ancora lacrime silenziose; ho ascoltato giovani che portano il peso di sogni infranti; e mi sono seduto con anziani che temono che la pace stia lentamente sfuggendo dalle mani dei loro figli. Ma ho anche visto segni di grazia – rimarca il prelato. Ho visto comunità che scelgono il dialogo invece della violenza, giovani che scelgono lo sport invece della vendetta, donne che scelgono la ricostruzione invece della disperazione, anziani che scelgono la saggezza invece della rabbia, e la Chiesa che si erge come ponte dove un tempo sorgeva la divisione.<br />È da queste realtà vissute, dalle ferite e dalle speranze del nostro popolo, che mi rivolgo a voi tutti, invitando ad un dialogo inclusivo, dove ogni voce conta; al coinvolgimento dei giovani costruttori di futuro. I nostri giovani non sono una minaccia. Sono la più grande opportunità per la rinascita dell'Equatoria Occidentale. E’ necessario guarire i traumi, guarire i cuori per guarire la terra. Una società traumatizzata non può costruire una pace sostenibile. Nessuna comunità dovrebbe mai più essere sorpresa da un conflitto.”<br /><br />Ed è proprio in questa occasione che Hiiboro ha annunciato formalmente la creazione di una rete qualificata di giovani osservatori di pace in ogni distretto del Paese che collaboreranno a stretto contatto con il DJPC, i capi, i leader parrocchiali e le autorità della contea.<br /><br />Parlando poi degli anziani spina dorsale della coesione sociale, delle donne madri di pace, figlie della speranza, di educazione civica, cambiamento di mentalità edi cultura, il vescovo mette in luce l’auspicio di una nuova cultura basata sulla trasparenza e sulla responsabilità condivisa.<br /><br />“Ci impegniamo a collaborare con le autorità della contea, gli amministratori e gli organi di sicurezza per la protezione dei civili e la promozione della giustizia. Nessuna istituzione può fare questo lavoro da sola – conclude Hiiboro. Quando i quattro pilastri della pace - cuore mente comunità strutture - si uniscono, la pace diventa incrollabile.”<br /><br /> <br />Thu, 11 Dec 2025 12:29:14 +0100L’ASEAN, le comunità di credenti e il futuro del mondo. La “Lectio “Magistralis” dell’Ambasciatore malese Assan all’Urbanianahttps://www.fides.org/it/news/77146-L_ASEAN_le_comunita_di_credenti_e_il_futuro_del_mondo_La_Lectio_Magistralis_dell_Ambasciatore_malese_Assan_all_Urbanianahttps://www.fides.org/it/news/77146-L_ASEAN_le_comunita_di_credenti_e_il_futuro_del_mondo_La_Lectio_Magistralis_dell_Ambasciatore_malese_Assan_all_Urbanianadi Gianni Valente<br /><br /> Roma - Nell’era globalizzata in cui siamo immersi, i Paesi e i popoli del Sud-Est asiatico rappresentano un “attore transregionale” imprescindibile per cercare insieme cammini di sviluppo sostenibili e inclusivi. E in quella regione del mondo, dove convivono centinaia di gruppi etnici, lingue e tradizioni religiose diverse, è percepito con sensori speciali il contributo che il dialogo interculturale e interreligioso può offrire al bene comune dell’intera famiglia umana.<br /> <br />È vasto e pieno di dettagli suggestivi l'orizzonte disegnato dalla "Lectio Magistralis” svolta oggi nell'Auditorium "San Giovanni Paolo II" della Pontificia Università Urbaniana da Hendy Assan, Ambasciatore della Malaysia presso la Santa Sede. Sala stracolma di studenti e professori dell’Ateneo, insieme a rappresentanti del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.<br /><br />Il Professor Vincenzo Buonomo, Delegato Pontificio e Rettore della Pontificia Università, nelle parole introduttive di saluto annuncia che a “Lectio Magistralis” dell’Ambasciatore Assan inaugura una serie di “incontri ravvicinati” della comunità universitaria multietnica e multiculturale dell’Urbaniana con rappresentanti del mondo diplomatico su questioni di rilevanza culturale, sociale e geopolitica. Incontri promossi dal Centro di studi cinesi e asiatici, operante nell’Ateneo Pontificio e diretto dal Professor Alessandro Dell’Orto. <br /> <br />“Transregional ASEAN: Sostenibilità, Inclusività e il Ruolo del Dialogo Interculturale nella Cooperazione Regionale e Globale” è l’articolato titolo della “Lectio” dell’Ambasciatore malese. Sviluppata lungo il filo conduttore del crescente protagonismo globale giocato dall’ASEAN, l’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico, la cui presidenza di turno è stata guidata nel 2025 ormai agli sgoccioli proprio dalla Malaysia.<br /> <br /><br /><br />istituita nel 1967 a Bangkok da cinque Paesi fondatori , l’ASEAN conta attualmente 11 Paesi membri .<br /><br />«Il Sud Est asiatico, mosaico di colori e sfumature» sottolinea il Cardinale Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, nell’intervento letto a suo nome in apertura dell’incontro da don Agostino Hyuntaek Han «nell’unire le diversità in modo armonioso e attraverso un dialogo strutturale, può contribuire a dar concretezza alle aspirazioni alla pace, nella Regione e nel mondo».<br /><br />“Una storia di successo del Sud Globale”<br /><br />Il diplomatico malese definisce l’ASEAN «uno dei raggruppamenti regionali più dinamici al mondo», «una storia silenziosa di successo del Sud Globale». Strumento utile per conseguire «condizioni economiche che hanno sollevato milioni di persone dalla povertà», divenuto nel tempo presente «ponte indispensabile tra l'Indo-Pacifico e l'Europa, tra l'Asia e il Medio Oriente e sempre più tra il Sud Globale e i quadri di governance globale».<br />Un dinamismo “transregionale” che nel corso degli anni si è declinato e continua a svilupparsi in una fitta rete di piani strategici, progetti, accordi- quadro e partenariati intessuti con soggetti economici e geopolici diversi, in ogni direzione. L’Ambasciatore cita, tra gli altri, l'Area di Libero Scambio ASEAN-Australia-Nuova Zelanda, i rapporti allacciati con Canada e India, insieme al prossimo allargamento dell’area di libero commercio con la Cina . Elenca anche i patti sottoscritti o in via di perfezionamento, come l'Accordo Quadro sull'Economia Digitale e la Roadmap sugli Standard del Commercio Digitale o iniziative sul terreno della sostenibilità ambientale che si muovono in linea «con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite». <br /><br />L'integrazione economica - chiarisce la Lectio Magistralis del diplomatico malese - «resta la spina dorsale del processo di costruzione della comunità ASEAN.». E la crescita del 4,8% registrata dalla regione nel 2024 manifesta l’efficacia del processo di integrazione, in un tempo segnato da instabilità e incertezza. Ma l’Ambasciatore richiama anche l’agenda ASEAN focalizzata sullo sviluppo umano - emigrazione, protezione sociale, istruzione superiore e mobilità del lavoro. Rivendica il sostegno di ASEAN alle operazioni umanitarie nel Myanmar afflitto dal conflitto interno. E mentre si è riacceso lo scontro militare tra Cambogia e Thailandia, ambedue membri dell’Associazione, l’Ambasciatore Assan fa riferimento al contributo fornito da ASEAN come «piattaforma neutrale per il dialogo» utile a prevenire e a tentare di risolvere i conflitti, anche attraverso strumenti come il «Trattato di Amicizia e Cooperazione" tra i Paesi membri e il Trattato sulla Zona Libera da Armi Nucleari del Sud-Est asiatico. <br /> <br /><br />Sostenibilità e inclusione, “priorità” della Presidenza malese <br /><br /><br /> La Presidenza malese dell’ASEAN - ha documentato l’Ambasciatore nella sua Lectio all’Urbaniana - ha concentrato attenzione e energie intorno a alcune priorità come l’impegno volto ridurre i divari di sviluppo, o il sostegno a uno sviluppo inclusivo e sostenibile. Nella regione sono state incrementate iniziative sulla transizione verde, lo sviluppo dell'economia collegata alle risorse marine, la sicurezza alimentare e idrica. <br /><br />«L’ASEAN» ha rimarcato L’Ambasciatore Assan, definendo l’inclusività come “pilastro” della linea perseguita durante l’anno di Presidenza malese - «non può rivendicare progressi se i benefici non raggiungono le comunità rurali, i lavoratori migranti, le persone con disabilità, le donne e le ragazze, gli anziani e i gruppi vulnerabili». Sollecitudine - ha suggerito la relazione del diplomatico - che rende facile anche riconoscere e apprezzare «il ruolo trasformativo del dialogo interculturale e interreligioso nel promuovere un futuro pacifico, inclusivo e sostenibile».<br /> <br /><br />Il ruolo “trasformante” del dialogo interreligioso <br /><br />«L’ASEAN» ha ricordato il diplomatico malese «è una regione definita dal pluralismo» Vi si trovano «centinaia di gruppi etnici, lingue e tradizioni religiose - Islam, Cristianesimo, Buddhismo, Induismo, Sikhismo, Taoismo, spiritualità indigene - che convivono in complesse trame sociali». La Malaysia stessa è «un esempio vivente di questo pluralismo», con l'Islam definito costituzionalmente come la religione della Federazione, e una società in cui sono presenti anche cristiani, buddhisti, induisti e credenti di altre fedi.<br /><br /> La composizione plurale del mosaico malese - ha affermato l’Ambasciatore - potenzia la attitudine della Malaysia a « promuovere la comprensione interculturale a livello regionale e globale». E a affermare «l'importanza della diplomazia culturale, della cooperazione educativa e della comprensione interreligiosa come strumenti per rafforzare la coesione regionale, contrastare la disinformazione e costruire resilienza contro l’estremismo». <br /><br />Riferendosi in particolare al cristianesimo, l’Ambasciatore malese ha ricordato che «In tutta l'ASEAN, le organizzazioni cristiane hanno storicamente contribuito all'istruzione, alla sanità, agli aiuti umanitari e al servizio comunitario, in particolare a favore delle popolazioni emarginate». E «I loro valori di compassione, responsabilità, solidarietà e servizio risuonano profondamente con la visione dell'ASEAN di una comunità inclusiva e centrata sulle persone». <br /><br />Anche in Malaysia - ha aggiunto il diplomatico malese parlando nell’’Università che è parte integrante del Dicastero missionario - «le missioni cristiane furono pioniere nell'istituzione di scuole e ospedali, creando mobilità sociale che continua a beneficiare generazioni».<br /><br />Nei tempi correnti, dove le società affrontano «la duplice pressione della trasformazione tecnologica e della polarizzazione ideologica», il dialogo interculturale e interreligioso - ha rimarcato l’Ambasciatore Assan - diventa ancora più urgente.perché svolge «un ruolo preventivo e di guarigione» che contrasta «le narrazioni della paura» e «crea spazi condivisi in cui le differenze vengono celebrate, non strumentalizzate».<br /> <br /><br />Roma “crocevia” di fede, diplomazia e cultura<br /><br /><br />In questa cornice globale, il diplomatico malese ha concluso la sua Lectio Magistralis celebrando «l’importanza transregionale del nostro dialogo con l'Europa e, in particolare, con l'Italia e la Santa Sede. Roma - ha ricordato l’Ambasciatore Assan si trova a un crocevia unico di fede, diplomazia, cultura e sapere. Le sue università, le istituzioni religiose e la presenza diplomatica offrono piattaforme per approfondire gli scambi tra l'ASEAN e l’Europa». E «la Santa Sede, con la sua autorevolezza morale e le sue reti globali, è anche un partner fondamentale nella promozione della pace, dell'azione umanitaria e della comprensione interculturale».<br /><br />«Stiamo entrando in un decennio» ha riconosciuto il diplomatico accreditato presso la Santa Sede «in cui le tensioni globali sono destinate a intensificarsi, gli impatti climatici a diventare più gravi e i cambiamenti tecnologici a superare la capacità dei sistemi di regolamentazione. Eppure, questo decennio offre anche enormi opportunità di innovazione, cooperazione e progresso, se sapremo agire con determinazione e unità. La forza dell’ASEAN» ha rimarcato «non risiede nella potenza militare, ma nel suo capitale morale: l'impegno al dialogo invece della contrapposizione, all'inclusività invece dell'esclusione, alla sostenibilità invece del guadagno immediato, al consenso invece della coercizione». E «In un contesto globale segnato dall’incertezza», il dialogo interculturale e interreligioso «offre una bussola radicata nell'umanità condivisa». . <br />Wed, 10 Dec 2025 13:27:52 +0100AFRICA/CONGO RD - Avanzata dell’M23 verso Uvira nonostante gli accordi di pacehttps://www.fides.org/it/news/77144-AFRICA_CONGO_RD_Avanzata_dell_M23_verso_Uvira_nonostante_gli_accordi_di_pacehttps://www.fides.org/it/news/77144-AFRICA_CONGO_RD_Avanzata_dell_M23_verso_Uvira_nonostante_gli_accordi_di_paceKinshasa – Uvira, città strategica dì Uvira è nel mirino del movimento ribelle M23. Secondo fonti delle Nazioni Unite i ribelli, appoggiati da elementi dell'esercito ruandese, starebbero avanzando verso la città. Uvira nel Sud Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo è uno snodo importante che collega la provincia congolese con il confinante Burundi, le cui truppe affiancano i militari congolesi per cercare di fermare l’avanzata ribelle.<br />La firma il 4 dicembre dell’accordo di pace tra Ruanda e la RDC non ha quindi messo fine alle ostilità nel Sud Kivu. Mentre a Washington i Presidenti dei due Paesi africani firmavano l’intesa sotto l’egida del Presidente americano Donald Trump l’M23 e l’esercito ruandese inviavano rinforzi nel Sud Kivu, secondo un comunicato inviato all’Agenzia Fides dall’ufficio di coordinamento provinciale della società civile del Sud Kivu.<br />Il comunicato afferma che alcuni rinforzi sono arrivati con dei battelli da Goma, il capoluogo del Nord Kivu caduto a gennaio nelle mani dell’M23 , mentre altri hanno attraversato la frontiera provenendo da Bugarama in Ruanda sfilando per le vie di Bukavu, il capoluogo del Sud Kivu conquistato dai ribelli a febbraio in direzione di Kamanyola e Kotoga.<br />La società civile denuncia atrocità contro i civili anche con l’uso di droni kamikaze che piombano all’improvviso sulle popolazioni inermi e dell’artiglieria che colpisce città e villaggi.<br />Secondo il comunicato i combattimenti nel Nord e Sud Kivu mirano a spianare la strada ai ribelli per la conquista di Kisangani. <br /><br />Wed, 10 Dec 2025 10:42:40 +0100ASIA/BAHRAIN - “SERENATA: diffondiamo la gioia del Natale”: preparativi natalizi nel Vicariato d’Arabia del Nordhttps://www.fides.org/it/news/77143-ASIA_BAHRAIN_SERENATA_diffondiamo_la_gioia_del_Natale_preparativi_natalizi_nel_Vicariato_d_Arabia_del_Nordhttps://www.fides.org/it/news/77143-ASIA_BAHRAIN_SERENATA_diffondiamo_la_gioia_del_Natale_preparativi_natalizi_nel_Vicariato_d_Arabia_del_NordAwali – “Tempo di Natale: facciamo qualcosa per i bambini”, da questo desiderio espresso dal Vicario Apostolico di Arabia del nord , vescovo Aldo Berardi, O.SS.T., è nata l’idea, oltre ai molti concerti organizzati dalle comunità, di organizzare un concorso online di canti natalizi per bambini sotto i 17 anni, con una categoria di gruppo limitata a 15 membri. Lo scrive all’Agenzia Fides padre Marcus Fernandez, ofm cap. Delegato delle Pontificie Opere Missionarie AVONA.<br /><br />Il Vescovo Aldo mi ha detto: "Padre, il 6 dicembre la Chiesa ricorda San Nicola, il Santo patrono dei bambini, organizza qualcosa per loro" racconta il Cappuccino. Ho quindi ideato alcune attività: un concorso di disegno e di scrittura di saggi per bambini in due categorie: sotto i 12 anni e dai 13 ai 17 anni, con il tema ‘San Nicola e la sua storia’. Il Vicario Apostolico ha apprezzato il progetto e ha dato il via libera. Lo abbiamo chiamato ‘SERENATA: diffondiamo la gioia del Natale’ – prosegue padre Marcus - al quale hanno risposto entusiaste le parrocchie del nostro Vicariato composto da Bahrain, Kuwait, Qatar e Arabia Saudita, e molti gruppi si sono iscritti. Entro il 17 dicembre riceveremo tutti i video registrati e li caricheremo sul nostro canale YouTube https://www.youtube.com/@avonacatholic.<br /><br />“I bambini hanno fatto un lavoro fantastico, abbiamo avuto molti bei disegni e saggi – prosegue p. Marcus. Una bambina, commentando il saggio che ha preparato ha detto: ‘La vita di San Nicola ci insegna a prenderci cura degli altri, a condividere ciò che abbiamo e a diffondere il bene. Oggigiorno, molte persone accettano un Babbo Natale commercializzato e dimenticano che all'origine era un vescovo santo e gentile. Dobbiamo ricordare che il Natale è un momento sacro per essere buoni, amorevoli e rispettosi’.” <br /><br />“Il giorno prima, venerdì 5 dicembre 2025, durante la messa di catechismo, il nostro vescovo si era rivolto ai bambini chiedendo loro se si stessero preparando tutti a celebrare il Natale. Ha parlato loro di San Giovanni Battista, traendo spunto dalle letture della seconda domenica di Avvento. Ha menzionato alcuni santi e feste del mese, come Santa Lucia, l'Immacolata e San Nicola un uomo buono, un Vescovo che amava i bambini e i poveri. Ha inoltre rimarcato che le vite di tutti i santi ci mostrano come si sono preparati ad accogliere Gesù nella loro vita. Ispirati da Gesù e dal Suo Vangelo; e che allo stesso modo, dobbiamo prepararci a ricevere Gesù.” Dopo la benedizione finale, abbiamo consegnato i premi ai vincitori dei concorsi di disegno e di saggio, distribuito cioccolatini ai bambini e anche agli adulti”.<br /><br />Padre Marcus conclude il suo racconto aggiungendo che nelle 10 parrocchie del Vicariato, dal 2 al 4 gennaio 2026, celebreranno la Giornata dell'Infanzia Missionaria. “Stiamo organizzando qualcosa di speciale per i nostri bambini con il tema ‘Bambini uniti nel nome di Cristo’.<br /><br /> <br />Wed, 10 Dec 2025 09:54:01 +0100ASIA/FILIPPINE - Una centrale nucleare a Luzon, "rischio inaccettabile", affermano i Vescovihttps://www.fides.org/it/news/77142-ASIA_FILIPPINE_Una_centrale_nucleare_a_Luzon_rischio_inaccettabile_affermano_i_Vescovihttps://www.fides.org/it/news/77142-ASIA_FILIPPINE_Una_centrale_nucleare_a_Luzon_rischio_inaccettabile_affermano_i_VescoviManila - Una centrale nucleare nel Nord dell'isola di Luzon è "un rischio inaccettabile" e desta perplessità sul piano della sicurezza, per l'ambiente e anche di natura etica e morale: è quanto affermano i rappresentanti di sei diocesi cattoliche che hanno lanciato un appello contro la centrale nucleare progettata nell'area di Pangasinan occidentale. <br />In una lettera aperta, diffusa nella comunità e inviato alle autorità civili, i Vescovi della regione ecclesiastica di Lingayen-Dagupan - l'arcidiocesi metropolitana e cinque diocesi suffraganee - hanno rilevato che la regione, vicina alla faglia tettonica di East Zambales, rende qualsiasi progetto nucleare molto pericoloso e con conseguenze potenzialmente molto dannose per la popolazione locale. <br />"Non a Pangasinan, nè da nessun'altra parte!", hanno dichiarato gli esponenti cattolici, esortando funzionari e cittadini a "dare priorità alla vita della gente e al bene comune piuttosto che pensare al profitto".<br />Il messaggio ricorda il disastro di Fukushima che nel 2011 ha sconvolto il Giappone, rimarcando i pericoli dell'energia nucleare e il suo potenziale di "causare danni irreversibili alla vita, ai mezzi di sussistenza e all'ambiente".<br />Il testo della lettera cita l'enciclica Laudato Si' di Papa Francesco, invitando alla prudenza, alla solidarietà intergenerazionale e allo sforzo di individuare "fonti di energia rinnovabili per salvaguardare le generazioni future".<br />In tale prospettiva, i cattolici incoraggiano investimenti pubblici nell'energia solare, eolica e in altre fonti energetiche sostenibili, sostenendo che l'energia rinnovabile offre una soluzione più sicura e a lungo termine rispetto all'energia nucleare, nota per la produzione di scorie radioattive, minaccia duratura, dato che mantengono la loro pericolosità e letalità per migliaia di anni.<br />I rappresentanti delle comunità cattolica osservano che "la nostra regione è stata benedetta da Dio perchè ha un altissimo potenziale di energia rinnovabile", dunque non serve "sviluppare tecnologie pericolose che portano profitti alle aziende private, ma mettono in pericolo la nostra gente". E, facendo eco ai Vescovi giapponesi, affermano: "Bisogna dare priorità alla protezione di ogni forma di vita", rispetto a "qualsiasi beneficio a breve termine".<br />Un mese fa Noel Uson, sindaco della città di Pangasinan, si è detto pronto a ospitare una centrale nucleare , accogliendo con favore la recente promulgazione del "Philippine National Nuclear Energy Safety Act", provvedimento legislativo firmato dal presidente Ferdinando Marcos jr che promuove "l'uso sicuro e responsabile dell'energia nucleare" nelle Filippine. "Sosteniamo pienamente l'utilizzo dell'energia nucleare", ha detto il sindaco, mentre altri amministratori hanno affermato che saranno affrontate "tutte le preoccupazioni relative alle centrali nucleari, tra cui la sicurezza". Secondo le autorità civili locali, il 66% della popolazione della regione è favorevole alla costruzione di una centrale nucleare in cambio di elettricità gratuita, come affermato in un sondaggio.<br /> Wed, 10 Dec 2025 09:42:30 +0100AMERICA/PERU’- Pontificie Opere Missionarie e Ufficio Nazionale per l’Educazione cattolica insieme per la formazione missionaria nelle scuole del Paesehttps://www.fides.org/it/news/77141-AMERICA_PERU_Pontificie_Opere_Missionarie_e_Ufficio_Nazionale_per_l_Educazione_cattolica_insieme_per_la_formazione_missionaria_nelle_scuole_del_Paesehttps://www.fides.org/it/news/77141-AMERICA_PERU_Pontificie_Opere_Missionarie_e_Ufficio_Nazionale_per_l_Educazione_cattolica_insieme_per_la_formazione_missionaria_nelle_scuole_del_PaeseLima – Arricchire l'insegnamento della religione cattolica e promuovere la vocazione missionaria negli studenti di tutto il Paese. E’ questo l’obiettivo dei nuovi materiali didattici e pastorali presentati presso l’Auditorium della Conferenza Episcopale Peruviana dall'Ufficio Nazionale per l'Educazione Cattolica e le Pontificie Opere Missionarie del Perù mercoledì 3 dicembre, giorno in cui si celebra la memoria di San Francesco Saverio, patrono delle missioni. <br />Alla presentazione hanno partecipato rappresentanti di diverse istituzioni educative, direttori di scuole, insegnanti, coordinatori pastorali e membri delle istituzioni che hanno collaborato fattivamente all’ideazione e realizzazione di questi materiali. Padre José Hipólito Purizaca S., Direttore Nazionale delle POM peruviane, ha illustrato l'importanza pedagogica, pastorale ed evangelizzatrice di questi nuovi materiali spiegando come essi siano stati progettati per integrare la dimensione missionaria nell’insegnamento religioso impartito a scuola, rispondendo alle esigenze formative dei tre livelli educativi. “Questi testi permetteranno agli studenti non solo di comprendere cosa sono le POM, ma anche di vivere la missione nella loro realtà quotidiana” ha sottolineato padre Hipólito mostrando che nei medesimi sono offerte attività significative, proposte pedagogiche ben strutturate, il tutto con un linguaggio chiaro e accessibile. "La missione è il cuore della Chiesa e la scuola è uno spazio privilegiato per risvegliare, coltivare e accompagnare la vocazione missionaria dei bambini e dei giovani" ha affermato Padre Hipólito che ha inoltre sottolineato che i testi sono stati inseriti nella Biblioteca Nazionale del Perù, un gesto che ne riconosce il valore educativo e pastorale, e costituiscono una risposta all'appello della Chiesa e di Papa Leone XIV, che prima di essere eletto Vescovo di Roma ha vissuto proprio in Perù la sua lunga esperienza missionaria. Il direttore delle POM peruviane ha poi spiegato come l'istruzione peruviana stia attraversando un momento di rinnovamento curricolare, orientato a formare studenti solidali, fraterni e responsabili. In questo contesto si collocano questi materiali che cercano di rafforzare l'educazione religiosa in una prospettiva integrale, umana e spirituale. "La missione non è solo un compito informativo. È parte essenziale della vita della Chiesa. Tutti siamo chiamati a viverla, ad intra o ad extra" ha inoltre aggiunto padre Richard Santos Caycho, Segretario Esecutivo della Commissione Episcopale per l'Educazione, la Cultura e i Beni Culturali, mentre Alfredo León Sánchez, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’Educazione cattolica, ha sottolineato l'importanza del lavoro sinergico con le POM, indicando i quattro pilastri che sostengono l'opera missionaria: cooperazione, animazione, formazione e spiritualità.<br /> <br />Tue, 09 Dec 2025 14:08:25 +0100AFRICA/NIGERIA - "Gli ostaggi liberati in viaggio per riunirsi con le loro famiglie" dice a Fides il Vescovo di Kontagorahttps://www.fides.org/it/news/77140-AFRICA_NIGERIA_Gli_ostaggi_liberati_in_viaggio_per_riunirsi_con_le_loro_famiglie_dice_a_Fides_il_Vescovo_di_Kontagorahttps://www.fides.org/it/news/77140-AFRICA_NIGERIA_Gli_ostaggi_liberati_in_viaggio_per_riunirsi_con_le_loro_famiglie_dice_a_Fides_il_Vescovo_di_KontagoraAbuja – “I 100 ragazzi liberati si stanno dirigendo da Minna, la capitale dello Stato del Niger a Papiri per potere così riunirsi alle loro famiglie” dice all’Agenzia Fides Bulus Dauwa Yohanna, Vescovo di Kontagora, la diocesi dove il 21 novembre 315 persone tra alunni e personale scolastico erano state rapite da un commando armato che ha assalito la scuola cattolica St. Mary .<br />“L’annuncio della loro liberazione è stata fatta dalle autorità militari senza però specificare le circostanze nelle quali è avvenuta. I ragazzi liberati sono stati portati a Minna ed ora sono di ritorno a Papiri per finalmente ricongiungersi con i loro cari” dice il Vescovo.<br />Rimangono nelle mani dei rapitori ancora poco più di un centinaio di persone , ma siamo fiduciosi che potremmo presto riabbracciare anche loro” conclude Mons. Yohanna. <br />In una dichiarazione della diocesi di Papiri condivisa con l’Agenzia Fides il Vescovo Yohanna ringrazia il Presidente della Nigeria Bola Ahmed Tinubu per il suo impegno per la liberazione degli studenti. <br />Tue, 09 Dec 2025 12:23:48 +0100AFRICA/NAMIBIA - Confermato il direttore delle Pontificie Opere Missionariehttps://www.fides.org/it/news/77139-AFRICA_NAMIBIA_Confermato_il_direttore_delle_Pontificie_Opere_Missionariehttps://www.fides.org/it/news/77139-AFRICA_NAMIBIA_Confermato_il_direttore_delle_Pontificie_Opere_MissionarieCittà del Vaticano - Il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione , in data 30 ottobre 2025 ha confermato nell'incarico di Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie in Namibia, fino al 4 aprile 2029, p. Mathias Tshithigona, OMI .<br /> Tue, 09 Dec 2025 12:08:02 +0100AFRICA/BENIN - Il fallito golpe in Benin mette in risalto le fratture regionali nell’Africa occidentalehttps://www.fides.org/it/news/77137-AFRICA_BENIN_Il_fallito_golpe_in_Benin_mette_in_risalto_le_fratture_regionali_nell_Africa_occidentalehttps://www.fides.org/it/news/77137-AFRICA_BENIN_Il_fallito_golpe_in_Benin_mette_in_risalto_le_fratture_regionali_nell_Africa_occidentaleCotonou – Il fallito golpe in Benin mette in luce le fratture esistenti tra i Paesi dell’Africa Occidentale. Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre alcuni membri della Guardia Nazionale hanno attaccato la residenza presidenziale a Cotonou, occupando la sede della televisione di Stato per poi annunciare in diretta televisiva la rimozione Presidente Patrice Talon, la sospensione della Costituzione e l'istituzione di un "Comitato militare per la rifondazione" guidato dal tenente colonnello Pascal Tigri. I golpisti aveva motivato la loro azioni come volta a combattere mali del Paese da loro indicati: cattiva amministrazione, favoritismi all'interno dell'esercito, abbandono dei soldati uccisi in azione e delle loro famiglie, deterioramento della sicurezza nel nord, tagli all'assistenza sanitaria, aumento delle tasse e restrizioni alle libertà politiche.<br />Il tentato golpe è stato denunciato dalla locale Conferenza Episcopale, che tramite una dichiarazione firmata dal suo Presidente, Mons. Roger Houngbédji, Arcivescovo di Cotonou “ha condannato fermamente qualsiasi ricorso alla violenza o azioni che possano mettere a repentaglio la pace e l'unità”.<br />La pronta reazione dei miliari rimasti fedeli al governo civile ha permesso di liberare la sede della televisione mentre l’aviazione nigeriana ha preso il controllo dello spazio aereo del Benin per poi bombardare la caserma dei golpisti. Questi ultimi si sono arresi e sono stati in gran parte arrestati.<br />Anche gli altri Stati membri della Comunità Economica degli dell’Africa Occidentale sono intervenuti. In particolare la Costa d’Avorio ha inviato un reparto delle proprie forze speciali che si è affiancato alle truppe nigeriane e locali per mettere in sicurezza il Paese.<br />L’intervento di Nigeria e Costa d’Avorio è visto come una segnale per affermare che non saranno tollerati altri golpe militari nei Paesi dell’Africa occidentale dopo quelli in Mali, Burkina Faso e Niger. Questi tre Stati hanno dichiarato la loro uscita dalla Comunità Economica degli dell’Africa Occidentale ed hanno dato vita all’Alleanza degli Stati del Sahel che si contrappone agli ex partner della CEDEAO. La giunta militare del Burkina Faso ha dichiarato il 7 dicembre che un aereo C-130 dell'Aeronautica Militare nigeriana, con a bordo 2 membri dell'equipaggio e 9 militari ha violato lo spazio aereo dell'Alleanza degli Stati del Sahel senza previa autorizzazione. Secondo le autorità burkinabé l'aereo è stato costretto ad atterrare all'aeroporto di Bobo-Dioulasso. L’aviazione nigeriana ha invece smentito questa ricostruzione dei fatti affermando che il proprio aereo era in volo verso il Portogallo quando per un guasto il velivolo ha effettuato un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto burkinabé. <br />Tue, 09 Dec 2025 11:39:12 +0100ASIA/LIBANO - “Un momento straordinario di fede e di speranza”, il vescovo Berardi sulla visita del Papahttps://www.fides.org/it/news/77136-ASIA_LIBANO_Un_momento_straordinario_di_fede_e_di_speranza_il_vescovo_Berardi_sulla_visita_del_Papahttps://www.fides.org/it/news/77136-ASIA_LIBANO_Un_momento_straordinario_di_fede_e_di_speranza_il_vescovo_Berardi_sulla_visita_del_PapaBeirut – «Ho avuto il privilegio di essere invitato dal Patriarca maronita Rai a partecipare alla visita di Papa Leone in Libano dal 30 novembre al 2 dicembre. Dico privilegio perché sono stati giorni memorabili di fraternità e comunione» dice all’Agenzia Fides il Vicario Apostolico di Arabia del nord, vescovo Aldo Berardi, O.SS.T. in merito alla recente visita che il Pontefice ha fatto nel Paese dei cedri.<br /><br />«Il Libano è speciale quanto alla sua storia e alla sua fede così profonda. La mia partecipazione a questo grande evento rappresenta un momento straordinario di fede e di speranza. Siamo consapevoli delle difficoltà del Libano, dei problemi economici e sociali, e delle tensioni politiche interne ed esterne. La situazione attuale non ci lascia indifferenti e ci turba profondamente – rimarca il presule. Sogniamo tutti un Libano prospero e generoso, un Libano secolare che educa i popoli, pieno di energia e risorse che trae dal suo passato plurisecolare. Un Libano multiculturale e tollerante. Tuttavia gli eventi recenti lo hanno reso un paese sofferente che vuole ritrovare la sua vitalità e il suo respiro creativo. In questo contesto la visita di Papa Leone è stata ancora più rilevante. Il Pontefice doveva venire a dare speranza e gioia a questo popolo ferito che vuole rimettersi in piedi. Ne ha tutte le risorse e le possibilità».<br /><br />«Sono rimasto particolarmente commosso durante i vari eventi ai quali ho preso parte – rimarca il Vicario Apostolico di Bahrain, Qatar, Kuwait e Arabia Saudita. Abbiamo tutti percepito una vera comunione e uno sguardo rivolto al futuro. Tengo nel cuore le migliaia di persone affollate sulla strada, tutte le religioni messe insieme, che vivevano la storicità dell'evento. Ballare sotto la pioggia per onorare un leader religioso accolto come fratello. Ricordo le migliaia di giovani cattolici che hanno accolto giovani di altre religioni esprimendo la loro speranza davanti al Papa nonostante i dubbi e le difficoltà, i dolori e le tentazioni di andarsene verso altri orizzonti. Un padre era venuto a dire loro di avere il coraggio per un futuro più luminoso, costruendo le loro vite e la loro società sulla verità. Tengo nella mia mente vescovi e sacerdoti, religiose e religiosi, il più vicino possibile al loro popolo, che condividono miseria e dolore, in solidarietà con un gregge amato dal Signore. Sono un esempio di vicinanza e compassione che muovono i cuori».<br /><br />Berardi condivide la grande comunione della Chiesa cattolica in tutti i suoi aspetti, riti e tradizioni, premendo contro il Cuore del Signore, offrendosi sull'altare per diventare un'offerta al Padre nello Spirito Santo. La visita di Papa Leone ha restituito forza. Il soffio vitale è ricominciato. Il Libano ritroverà forza e vivrà di nuovo radicandosi nella sua fede e rialzandosi con il suo Signore. Gli operatori di pace hanno quindi ricevuto la Pace che viene da Dio. Prego vivamente che questo paese così caro possa riprendersi. Lo merita” conclude il Vicario Apostolico. <br /><br /> <br /><br />Tue, 09 Dec 2025 11:28:00 +0100ASIA/SRI LANKA - Nel paese devastato "bisogna ricominciare da zero", racconta il direttore delle POMhttps://www.fides.org/it/news/77135-ASIA_SRI_LANKA_Nel_paese_devastato_bisogna_ricominciare_da_zero_racconta_il_direttore_delle_POMhttps://www.fides.org/it/news/77135-ASIA_SRI_LANKA_Nel_paese_devastato_bisogna_ricominciare_da_zero_racconta_il_direttore_delle_POMColombo - "Ora che il tifone ha finito la sua carica distruttiva, si possono constatare gli incommensurabili danni sulle infrastrutture e alla vita di centinaia di migliaia di persone. Il paese intero è stato travolto, e i danni sono tre volte superiori a quelli dello tsunami del 2004. Strade, case, linee ferroviarie, ponti distrutti: la devastazione è impressionante. Una marea di fango ha travolto la vita di tanta gente che deve ricominciare da zero. E' un nuovo inizio, bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare", dice all'Agenzia Fides padre Basil Rohan Fernando, sacerdote di Colombo e Direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Sri Lanka, mentre il paese cerca di risollevarsi dopo la furia del ciclone Ditwah.<br />"Colpisce vedere i danni causati del fango che, nelle case rimaste in piedi, ha inghiottito ogni cosa, utensili, libri, vestiti: tutto è inservibile. La gente è disperata, si è ritrovata di punto bianco solo con i vestiti che aveva indosso. E' davvero molto triste", rileva il sacerdote. <br />"Ora ci si sta dedicando a cercare di ripulire le case ma, come detto, ne rimane solo lo scheletro. E c'è il problema della sopravvivenza e di come soddisfare i bisogni primari: dove trovare cibo e un po' di riso? e dove cucinarlo?", nota. "Gravissimi danni si registrano all'agricoltura e alla pesca: immense piantagioni di the e di altre colture sono azzerate, si pone il problema della sopravvivenza per migliaia di contadini e pescatori, parte sensibile dell'economia nazionale", rileva il direttore delle POM.<br />"In tutto questo - nota - va riconosciuto al governo un impegno straordinario: si offrono sussidi alle famiglie e le squadre di soccorso e di emergenza, giunte anche dall'estero, sono attive su tutto il territorio nazionale". <br />P. Fernando non manca di sottolineare l'impegno dei solidarietà delle comunità cattoliche: "Vi è un'ampia mobilitazione, tutti sono pronti a donarsi, i giovani volontari soprattutto si danno da fare nelle diverse zone del paese, specialmente in quelle più colpite, come le diocesi Badulla e Kandy, nel centro dell'isola. E' uno spirito che scalda i cuori sofferenti", afferma. "A testimonianza dell'impegno della Chiesa nel sostenere i fedeli nei momenti difficili, il Vescovo di Badulla, Jude Nishantha Silva - riferisce - ha visitato alcune comunità per portare consolazione e assicurare vicinanza concreta, portando beni di prima necessità. E tanti altri preti e consacrati fanno lo stesso". Accanto alla Caritas, "anche i gruppi delle Pontificie Opere Missionarie sono attivi nel soccorso alle famiglie: tutti stiamo mettendo a disposizione risorse per condividerle con chi ha perso tutto", dice il sacerdote. <br />P. Fernando ricorda: "Viviamo questo tempo di Avvento come tempo speciale di solidarietà e di carità. Siamo uniti spiritualmente, in comunione di spirito, e avvertiamo la vicinanza di Papa Leone che ringraziamo perchè, nell'Angelus del 7 dicembre, si è ricordato noi: ci porta nel cuore e ci esprime il suo affetto e la sua preghiera; questo per noi è un grande incoraggiamento". <br />"Ci avviciniamo al Natale, un tempo di speranza. Preghiamo e crediamo che per lo Sri Lanka sia un momento di rinascita e di nuova speranza per il futuro", conclude p. Fernando<br /> <br />Tue, 09 Dec 2025 10:33:38 +0100ASIA/COREA DEL SUD - Video creati con l'intelligenza artificiale ingannano i fedeli: l'allarme dei Vescovihttps://www.fides.org/it/news/77122-ASIA_COREA_DEL_SUD_Video_creati_con_l_intelligenza_artificiale_ingannano_i_fedeli_l_allarme_dei_Vescovihttps://www.fides.org/it/news/77122-ASIA_COREA_DEL_SUD_Video_creati_con_l_intelligenza_artificiale_ingannano_i_fedeli_l_allarme_dei_VescoviSeoul - Video creati con l'intelligenza artificiale , diffusi su Youtube e su altri social media, usano i vescovi cattolici coreani per diffondere false informazioni, false dottrine o chiedere donazioni in denaro: è l'allarme dai media ufficiali della Conferenza episcopale della Corea che mettono in guardia i fedeli sull'uso capzioso e manipolatorio dei mezzi di AI che cercano di influenzare i fedeli. <br />La diffusione sempre più ampia di tali video solleva preoccupazioni e induce la Chiesa a invocare massima cautela contro la disinformazione.<br />Recentemente, sono stati ripresi e modificati video e foto ufficiali dell'Arcivescovo Jeong Soon-taek di Seul e del Vescovo Lee Seong-hyo di Masan, rielaborando con l'AI per creare contenuti fuorvianti , che ingannano i fedeli perchè sembrano essere le reali dichiarazioni dei Vescovi. "E' una tendenza in crescita" notano i media ufficiali dei Vescovi coreani.<br />Alcuni credenti, che hanno visto questi video, sono caduti nel tranello e hanno accolto come veritiere le informazioni, pubblicando commenti come "Grazie, Signore"; altri hanno inviato donazioni in denaro.<br />Sul canale ufficiale della Conferenza episcopale si ribadisce che "i Vescovi non hanno mai rilasciato le dichiarazioni presenti in quei video" e che "si tratta di atti arbitrari di YouTuber". "Chiediamo ai credenti di premere il pulsante di segnalazione di YouTube ogni volta che si imbattono in tali video", si rimarca.<br />La Conferenza episcopale della Corea ha ripetutamente esortato i fedeli a non accogliere come vere le informazioni sulla Chiesa trovate sul web e non verificate . Nel novembre scorso, i Vescovi hanno pubblicato una nota ufficiale intitolata "Linee guida per un corretto accesso ai contenuti dei media cattolici". Il documento spiega: "Anche se un video o un post include il volto, la voce o il discorso del vescovo, se la fonte non è il canale ufficiale o un organo di stampa cattolico, c'è un'alta probabilità che si tratti di editing o sintesi non autorizzate". <br />Il documento aggiunge: "Quando vi imbattete in un video o in un post di origine poco chiara, contattate il vostro parroco o la vostra diocesi, controllate i documenti ufficiali della Chiesa cattolica o le parole del Vescovo tramite il sito web ufficiale".<br /> Mon, 08 Dec 2025 09:17:03 +0100ASIA/PAKISTAN - Ucciso un Pastore presbiteriano: cristiani nel dolore e in preghiera per la pace, nel tempo di Avventohttps://www.fides.org/it/news/77132-ASIA_PAKISTAN_Ucciso_un_Pastore_presbiteriano_cristiani_nel_dolore_e_in_preghiera_per_la_pace_nel_tempo_di_Avventohttps://www.fides.org/it/news/77132-ASIA_PAKISTAN_Ucciso_un_Pastore_presbiteriano_cristiani_nel_dolore_e_in_preghiera_per_la_pace_nel_tempo_di_AvventoGujranwala - Profondo dolore avvolge la comunità cristiana di Gujranwala che ieri, 6 dicembre, ha celebrato la messa funebre del Pastore presbiteriano Kamran Michael Naz, ucciso il 5 dicembre a colpi d'arma da fuoco a Gujranwala, nella provincia del Punjab, da un ignoto aggressore. Fedeli delle diverse confessioni cristiane si sono radunati e hanno preso parte alla celebrazione funebre, tenutasi nella chiesa presbiteriana di San Paolo a Gujranwala. L’omicidio ha generato profonda sofferenza e sdegno nella comunità, che si è stretta attorno alla famiglia nella commossa celebrazione di commiato.<br /> Il Pastore Kamran stava accompagnando la figlia a scuola, verso le 8 del mattino del 5 dicembre, quando un uomo gli si è avvicinato e ha gli sparato tre colpi di pistola alle spalle, e poi è fuggito. Il Pastore aveva già ricevuto minacce e aveva subito un attentato nel settembre scorso . Ma, pur avendo ricevuto intimidazioni - ed essendo accusato da alcuni musulmani di "proselitismo" - continuava a svolgere la sua missione al servizio della comunità con coraggio e umiltà, come hanno sottolineato i fedeli.<br />“Questo attacco è particolarmente straziante perché sua figlia ha assistito all'assassinio, ed è traumatizzata. La bambina <br />ha coraggiosamente tentato di colpire l'assassino con il bastone da passeggio che l’uomo usava dopo aver subito il primo attentato”, racconta all’Agenzia Fides padre Lazar Aslam, OFM Cap, frate cappuccino e e vice responsabile della “Commissione nazionale per la pace”, organismo che unisce rappresentanti di diverse religioni . “Nonostante le continue minacce e la sua disabilità, il pastore Kamran non ha smesso di svolgere fedelmente la missione affidatagli da Gesù Cristo. La sua morte ha traumatizzato la sua famiglia e ha gettato l'intera comunità nel lutto e nella paura", rileva il frate. <br />“Oggi chiediamo al governo pakistano di condurre un'indagine trasparente sull'omicidio del pastore Kamran e di proteggere gli esponenti religiosi di alto profilo”, nota. Intanto, per quanto riguarda le misure di sicurezza, il governo centrale e quelli provinciali chiedono alle chiese e alle istituzioni cristiane di organizzare e finanziare per proprio conto il corpo di guardia e presidi di sicurezza in vista del periodo natalizio. <br />“L’omicidio dl Pastore rappresenta una devastante testimonianza della crescente insicurezza in cui vivono le comunità cristiane pakistane, che subiscono discriminazioni e odio a causa della loro fede. Ancora non sono garantiti pari diritti e le donne più vulnerabili subiscono conversioni forzate all'Islam”, rileva Aslam, auspicando “l’istituzione urgente e un’opera fattiva della Commissione nazionale per le minoranze”, che il Parlamento pakistano ha da poco approvato e che dovrà essere tempestivamente istituita . <br />“Mentre nel tempo di Avvento ci prepariamo a celebrare la nascita di Cristo, preghiamo per la pace e l'amore che Cristo ha portato all'umanità. Ricordiamo nella preghiera la famiglia del pastore Kamran e tutti i cristiani che affrontano difficoltà, sofferenze, ingiustizie, violenze”, conclude .<br /> Sun, 07 Dec 2025 12:40:30 +0100Il Papa rende grazie per i Missionari Martiri Chimbote, a 10 anni dalla loro beatificazionehttps://www.fides.org/it/news/77131-Il_Papa_rende_grazie_per_i_Missionari_Martiri_Chimbote_a_10_anni_dalla_loro_beatificazionehttps://www.fides.org/it/news/77131-Il_Papa_rende_grazie_per_i_Missionari_Martiri_Chimbote_a_10_anni_dalla_loro_beatificazioneCittà del Vaticano - Erano tre missionari: due giovani francescani polacchi e un sacerdote diocesano italiano. Vennero uccisi nell’agosto 1991 in Perù, dai guerriglieri di “Sendero Luminoso”. Il 5 dicembre del 2015 furono beatificati come martiri uccisi “in odium fidei”. <br />A 10 anni dalla loro beatificazione, Leone XIV rende grazie per la loro testimonianza di fede, che può mostrare a tutti come solo guardando a Cristo «la missione ritrova la sua forma propria e la Chiesa ricorda il motivo per cui esiste». Lo fa in un Messaggio diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. <br /><br />«Avendo servito anche in quell’amato Paese» confida Papa Prevost «trovo in loro qualcosa di profondamente familiare per chi ha vissuto la missione e, al tempo stesso, essenziale per tutta la Chiesa: la comunione che nasce quando storie così diverse si lasciano riunire da Cristo e in Cristo, di modo che ciò che ciascuno è e apporta — senza smettere di essere proprio — finisce col confluire in un’unica testimonianza del Vangelo per il bene e l’edificazione del popolo di Dio».<br /><br />Michał Tomaszek, Zbigniew Strzałkowski e Alessandro Dordi, i tre martiri di Chimbote - rimarca nel messaggio i Vescovo di Roma - erano persone diverse per storia, provenienza, temperamento. Ma in Perù condivisero «la stessa dedizione e lo stesso amore per la gente — in particolare per i più bisognosi — portando nel cuore, con affetto pastorale, le preoccupazioni e le sofferenze degli abitanti di quelle terre».Anche per questo «le loro vite, così come il loro martirio, possono essere oggi un invito all’unità e alla missione per la Chiesa universale». Perché «In un tempo segnato da sensibilità diverse in cui facilmente si cade in dicotomie o dialettiche sterili, i Beati di Chimbote ci ricordano che il Signore è capace di unire ciò che la nostra logica umana tende a separare». <br /><br />Il sangue dei martiri di Chimbote - ripete il Pontefice - «non fu versato al servizio di progetti o idee personali, ma come un’unica offerta di amore al Signore e al suo popolo»E questo mostra a tutti la strada per «tornare a Gesù Cristo come misura delle nostre opzioni, delle nostre parole e delle nostre priorità». <br /><br />I due francescani uccisi “in odium fidei” erano giovani trentenni. Il Papa sottolinea come proprio nella «gioventù a volte considerata inesperta o fragile, Dio ha ricordato ancora una volta alla sua Chiesa che la fecondità della missione non dipende dalla durata del cammino, ma dalla fedeltà con cui si percorre». <br /><br />Guardando ai Martiri di Chimbote, Leone XIV invita i giovani del Perù e di tutto il mondo a «non aver paura» della chiamata del Signore» sia al sacerdozio, sia alla vita consacrata, «o anche alla missione ad gentes, per andare là dove Cristo ancora non è conosciuto». Il Successore di Pietro invita anche «anche il clero — specialmente i sacerdoti giovani — a considerare con generosità la possibilità di offrirsi come fidei donum, seguendo l’esempio del beato Alessandro», e incoraggia «i vescovi a sostenere l’ardore dei sacerdoti giovani e a soccorrere le Chiese più bisognose mediante l’invio fraterno di ministri che estendano la carità pastorale di Cristo là dove è più necessaria». Sat, 06 Dec 2025 23:15:51 +0100