AFRICA/BURUNDI - FORSE VICINO L’ACCORDO TRA IL GOVERNO E IL PRINCIPALE GRUPPO DI GUERRIGLIA BURUNDESE

giovedì, 11 settembre 2003

Bujumbura (Agenzia Fides)-Si terranno domenica 14 settembre, a Dar es Salaam (Tanzania) i colloqui tra il Presidente del Burundi, Domitien Ndayizeye, e Pierre Nkrurunziza, capo delle Forze di Difesa della Democrazia (FDD), il principale gruppo di guerriglia del paese. “Vi sono buone speranze di raggiungere un accordo, che sarà presentato il 15 settembre alla riunione dei capi di stato e di governo dei paesi della regione dell’Africa centrale” dicono osservatori contatti dall’Agenzia Fides a Bujumbura, capitale del Burundi. “Esiste già una bozza di accordo, i cui dettagli però non sono stati divulgati. Si sa comunque che rimangono difficoltà soprattutto per quel che riguarda il disarmo e la smobilitazione delle forze ribelli, la loro integrazione nell’esercito nazionale, e il ritorno dei profughi dai paesi vicini (Tanzania e Repubblica Democratica del Congo)”.
Continuano però gli scontri nei pressi della capitale, come riferiscono le fonti dell’Agenzia Fides: “In alcune località intorno a Bujumbura sono in corso combattimenti, tra le l’esercito governativo e l’altro gruppo ribelle del paese, le Forze Nazionali di Liberazione (FNL)” . L’FNL da anni controlla una vasta zona rurale attorno a Bujumbura e finora non ha voluto aderire agli accordi di pace. “Si tratta di un gruppo più piccolo rispetto al FDD, ma molto combattivo” affermano le fonti dell’Agenzia Fides. “Finora l’FNL ha rifiutato di aderire alle trattative di pace. Un accordo tra il governo e l’FDD potrebbe servire da esempio per giungere ad un intesa anche con l’FNL. Sicuramente quest’ultimo gruppo osserverà con interesse quali concessioni l’FDD riuscirà a strappare al governo. Anche qui i nodi fondamentali sono il reintegro degli ex guerriglieri e la creazione di un esercito nel quale sono rappresentate tutte le componenti del paese.”
Dal 1993, il Burundi è sconvolto da una guerra civile che vede contrapposti l’esercito governativo, formato in gran parte da Tutsi, e diversi movimenti di guerriglia hutu. Il conflitto finora ha provocato almeno 300mila morti. Nel 2000 è stato raggiunto un accordo ad Arusha (Tanzania) per formare un governo di transizione al quale partecipano la maggior parte dei partiti politici burundesi, ma non la guerriglia. Secondo gli accordi, nei primi 18 mesi di governo il presidente è un tutsi e il vicepresidente un hutu; nei successivi 18 mesi si ha un rovesciamento con un presidente hutu mentre il vicepresidente è un tutsi. (L.M.) (Agenzia Fides 11/9/2003 righe 31 parole 402)


Condividi: