EUROPA/GINEVRA - MANCANZA DI SERVIZI SANITARI EFFICIENTI E MISERIA AGGRAVANO IL DILAGARSI DELLA TUBERCOLOSI NEL MONDO

lunedì, 8 settembre 2003

Roma (Agenzia Fides) – La tubercolosi è uno dei maggiori problemi di sanità pubblica nel mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cominciato ad occuparsi di questa malattia a partire dal 1947 istituendo la Sezione Tubercolosi all’interno del proprio Segretariato. Purtroppo però, anche se nel corso degli anni si sono susseguite diverse politiche sanitarie con l’intento di controllare la malattia e di ridurne l’incidenza, non si è assistito a significativi progressi dal punto di vista farmacologico nè per l’immunoprofilassi che ha come unico presidio disponibile il vaccino Bcg.
Secondo stime attendibili, nel 2003 i nuovi casi di Tbc saranno 8,3 milioni. Circa 1,8 milioni di persone moriranno di questa malattia e il 98% dei decessi avverrà nei paesi in via di sviluppo. La co-infezione tubercolosi-Hiv contribuirà alla mortalità globale con circa 230 mila decessi. Malgrado la Tbc sia un problema che coinvolge tutti i paesi, inclusi quelli industrializzati, sono 22 quelli a più alta incidenza che raccolgono l’80% dei casi globali e sono: India, Cina, Indonesia, Bangladesh, Nigeria, Pakistan, Sud Africa, Filippine, Federazione Russa, Etiopia, Kenya, R.D. del Congo, Vietnam, Tanzania, Brasile, Tailandia, Zimbabwe, Cambogia, Myanmar, Uganda, Afghanistan, Mozambico. Si stima che nel 2000 in Africa l’incidenza di tubercolosi fosse di 290 casi su 100 mila con un numero totale di nuovi pazienti pari a 1.857.000. Il 31% della popolazione risulta essere colpito da un’infezione tubercolare latente e in alcune regioni dell’Africa sub-sahariana fino al 70% dei casi è associato all’HIV. Nel 2000 sono morte 482 mila persone per tubercolosi e il 39% di questi decessi viene attribuito all’infezione da HIV.
L’Africa, insieme al sud-est asiatico (con 2.986.000 nuovi casi nel 2000) e al Pacifico occidentale (con 2.361.000 nuovi casi nel 2000) è la regione in cui la situazione è più grave e dove è più urgente un intervento più efficace. Dati dell’OMS. (AP) (8/9/2003 Agenzia Fides; Righe:24 Parole:316)


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