ASIA/IRAQ - “BASTA SANGUE. IL POPOLO IRACHENO È STANCO DELLA GUERRA” DICE UN SACERDOTE IRACHENO

giovedì, 31 luglio 2003

Roma (Agenzia Fides)- “Come comunità cristiana irachena siamo veramente sconfortati per la perdita di vite umane, sia irachene che americane” dice all’Agenzia Fides p. Nizar Semaan, sacerdote siriaco iracheno, commentando lo stillicidio di attentati contro le forze americane in Iraq. Basta sangue. La violenza non porta da nessun parte. I nostalgici del vecchio regime si devono rassegnare: l’Iraq ha voltato pagina e non si può tornare indietro.” afferma p. Nizar.
“Per mettere fine alla violenza bisogna garantire il ristabilimento dei servizi essenziali ( acqua, elettricità, trasporti pubblici) e soprattutto creare posti di lavoro. Solo così quando gli iracheni vedranno il loro tenore di vita migliorare sensibilmente, le violenze cesseranno. Anzi la maggior parte degli iracheni si schiererà contro i guerriglieri che attaccano le forze americane. Il popolo iracheno è stanco della guerra: vuole la pace e la possibilità di costruirsi il proprio futuro. Se gli americani assicureranno queste condizioni vi sarà la pace” dice il sacerdote.
“Gli Stati Uniti, però, non possono farcela da soli” afferma p. Nizar. “Occorre che vi sia un intervento dell’ONU che dia legittimità alla presenza internazionale in Iraq. Solo così i soldati stranieri saranno visti dagli iracheni come una forza di pace, e non come un occupante. A questo proposito, penso che l’Europa unita possa giocare un ruolo essenziale in Iraq, soprattutto nella ricostruzione delle infrastrutture e nel rilancio dell’economia”.
D’altronde ci si può chiedere: a chi giova il terrorismo? non di certo al popolo iracheno.
Vi sono segnali di un lento ritorno alla normalità in Iraq. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha provveduto a rimpatriare 240 iracheni rifugiatisi in Arabia Saudita più di 12 anni fa. L’UNHCR prevede di assistere gruppi di rifugiati a rientrare dell’Arabia Saudita e dall’Iran nei prossimi mesi. Secondo l’organizzazione delle Nazioni Unite, fino a 500mila rifugiati iracheni potrebbero chiedere assistenza per tornare in Iraq, e nel 2004 il numero di iracheni desiderosi di rientrare nel proprio paese potrebbe essere più alto.
L.M.) (Agenzia Fides 31/07/2003 righe 30 parole 349)


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