ASIA/TERRA SANTA - A Gaza ogni ora muore un bambino. Mancano elettricità, acqua e servizi medici essenziali

mercoledì, 6 agosto 2014

Gaza (Agenzia Fides) – Non si arresta l’ondata di violenza e la crisi umanitaria che stanno gravemente colpendo la popolazione della Striscia di Gaza, le vittime più vulnerabili sono in particolare i bambini (vedi Agenzia Fides 25/7/2014). Finora ne sono morti almeno 408 e altri 2500 sono rimasti feriti durante l’offensiva terrestre, aerea e navale israeliana. I minori palestinesi costituiscono la metà del totale degli 1.8 milioni di persone che vivono nella zona colpita. Il 70% di queste morti corrisponde a piccoli di età inferiore ai 12 anni; circa 900 mila minori di 12 anni continuano a vivere un vero e proprio incubo, molti sono rimasti gravemente mutilati. Altri 370 mila hanno urgente bisogno di aiuto psicologico. Inoltre, a causa dell’esaurimento di carburante, quasi un milione di bambini sono rimasti senza elettricità, acqua e servizi medici. Le strutture sanitarie sono al collasso per l’incremento di parti prematuri, casi da trauma e mancanza di medicine. Alcuni ospedali hanno carburante necessario a far funzionare i generatori di elettricità solo per altri 4-5 giorni. In seguito agli attacchi aerei sull’unica centrale elettrica di Gaza, i residenti stanno ricevendo energia elettrica per un massimo di due ore al giorno, se non per niente. Non sono stati consegnati rifornimenti idrici, le pompe per liquame non funzionano e questo si riversa nelle strade causando ulteriori e serie preoccupazioni per la possibile diffusione di malattie nei rifugi sovraffollati. Il collasso totale del sistema sanitario e delle infrastrutture a Gaza sarebbe catastrofico per i bambini che stanno già pagando con le loro vite: ogni ora ne muore uno. Secondo un rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA), dall’inizio del conflitto di Tel Aviv hanno perso la vita circa 2 mila persone, per la maggior parte civili. (AP) (6/8/2014 Agenzia Fides)


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