AFRICA/CONGO RD - Congolesi espulsi da Brazzaville: i due governi formano una commissione per accertare le violazioni dei diritti umani

mercoledì, 4 giugno 2014

Kinshasa (Agenzia Fides) - La Repubblica Democratica del Congo (RDC, la cui capitale è Kinshasa) e la Repubblica del Congo (con capitale Brazzaville) hanno costituito una Commissione congiunta per indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse nel corso delle operazioni di espulsione da Brazzaville dei cittadini originari della RDC. Lo hanno deciso le autorità dei due Stati al termine di una riunione tenutasi a Kinshasa per risolvere il contenzioso nato dall’operazione “Mbata ya bakolo” che ha già portato all’espulsione da Brazzaville di più di 130.000 cittadini della RDC.
Secondo le autorità di Brazzaville l’operazione si è resa necessaria per far fronte alla criminalità di strada. Kinshasa replica che il governo congolese ha agito senza consultarla, creando a sua volta un grave problema umanitario e di ordine pubblico sull’altro versante del fiume Congo, che separa le due capitali. Diversi espulsi hanno lamentato di aver subito gravi violazioni dei loro diritti, violenze, furti e umiliazioni da parte delle forze di sicurezza e anche da parte di alcuni abitanti di Brazzaville.
La stampa di Kinshasa si interroga inoltre se tra gli espulsi vi siano pure dei miliziani hutu rwandesi ed ex militari dell’allora Zaire (il nome della RDC ai tempi del Presidente Mobutu destituito nel 1997 al termine della guerra che ha portato al potere il padre dell’attuale Presidente, Joseph Kabila), che erano componenti delle milizie di Pascal Lissouba, l’avversario del Presidente del Congo Brazzaville, Denis Sassou Nguesso. Dopo essere stati sconfitti nelle due guerre civili al termine degli anni ’90 del secolo scorso, alcuni dei miliziani di Lissouba hanno continuato a vivere nella precarietà a Brazzaville, rimanendo una forza potenzialmente destabilizzante al servizio del migliore offerente. Secondo la stampa di Kinshasa espellendoli da Brazzaville le autorità locali hanno allontanato questa minaccia, ma hanno aggravato la situazione dell’ordine pubblico a Kinshasa. (L.M.) (Agenzia Fides 4/6/2014)


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