ASIA/PAKISTAN - Modificare la legge sulla blasfemia: manifestazione in Punjab

lunedì, 12 maggio 2014

Faisalabad (Agenzia Fides) – Il governo deve modificare con urgenza la legge sulla blasfemia, divenuta “un'arma letale” per i difensori dei diritti umani, giornalisti, musulmani moderati, membri delle minoranze religiose e altre persone innocenti: è quanto chiedono numerose organizzazioni della società civile, composte per la maggior parte da musulmani pakistani, scese in piazza nei giorni scorsi a Faisalabad. Come appreso da Fides, l’imponente manifestazione è stata organizzata all’indomani del brutale assassinio dell’avvocato Rashid Rehman, coordinatore per l'ufficio Punjab della Ong “Commissione Diritti Umani del Pakistan” (vedi Fides 9/5/2014).
“Il governo dovrebbe prendere misure concrete e introdurre un meccanismo che controlli e punisca le responsabilità dei fondamentalisti, che hanno distrutto la pace e l'armonia sociale, abusando ciecamente di questa legge e uccidendo persone innocenti” hanno affermato i partecipanti, riunitisi nel centro della città l’8 maggio.
Come riferito a Fides, tutti i leader intervenuti hanno condannato l’omicidio, esprimendo dolore per la grave perdita di un coraggioso difensore dei diritti umani, portando nastri neri in segno di lutto e scandendo slogan contro il terrorismo. Concorde la richiesta di porre fine all'abuso della legge sulla blasfemia e di riportare la pace nella società.
La musulmana Nazia Sardar, leader dell’Ong “Awam” (Association of Women for Awareness and Motivation), tra gli organizzatori del corteo, ha ricordato Rashid Rehman come “un uomo che ha alzato la voce per la tutela dei diritti umani e che seguiremo come un modello”. L’attivista politico Arif Ayaz, anch’egli musulmano, ha detto: “Molte persone innocenti sono state uccise da quando vige la legge sulla blasfemia. L'assassinio di Rashid Rehman dimostra il fallimento del governo nel proteggere i cittadini. Il governo deve riformare la legge sulla blasfemia e promuovere un sistema giudiziario trasparente”. Amina Zaman, direttrice del forum ASDP (Agency for Sustainable Development Pakistan and Women Protection) ha rimarcato che “l’omicidio di Rashid Rehman è un punto interrogativo sul governo, che non sta prendendo alcuna contromisura in merito”. Il direttore della “National Minorities Alliance Pakistan”, Robin Denial, ha concluso: “Gli estremisti cercano di spaventare e sfidare l’opera dei difensori dei diritti umani come Rehman. Ma il suo sangue genererà molti nuovi molti difensori dei diritti umani in Pakistan”. (PA) (Agenzia Fides 12/5/2014)


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