AFRICA/CONGO RD - "Si impone la creazione di una Corte Penale Africana” per uno studioso dell’Università cattolica congolese

lunedì, 31 marzo 2014

Kinshasa (Agenzia Fides) - Creare una Corte Penale Africana per portare in giudizio i dirigenti politici e militari del continente che si rendono responsabili di gravi violazione dei diritti umani. È quanto ha proposto il prof. Toussaint Kwambamba, dell’Università Cattolica del Congo (UCC), nel corso di una conferenza tenutasi il 28 marzo a Kinshasa, sulla visione degli africani sull’operato della Corte Penale Internazionale (CPI). L’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Konrad Adenauer, è di stretta attualità visto che la CPI ha messo in stato di accusa alcuni dirigenti africani attualmente in carica.
“In assenza di una giurisdizione penale africana imparziale ed efficace, la Corte Penale Internazionale (CPI) gioca un ormai importante ruolo di intimidazione nei confronti degli attuali dirigenti del continente, e rimane l’unica consolazione dei popoli africani come di altri Paesi del Terzo Mondo che assistono alla violazione dei loro diritti spesso con il beneplacito delle autorità pubbliche” ha ricordato il prof. Kwambamba. Secondo lo studioso, la CPI, che ha sede all’Aja (Paesi Bassi), incontra però alcune difficoltà nell’operare nei confronti dei dirigenti africani.
“La creazione della CPI è stata accolta con soddisfazione” ha spiegato il prof. Kwambamba. “Ma visto che la competenza della Corte si estende solo ai crimini commessi dopo la sua entrata in vigore, visto il fatto che finora sono stati giudicati solo degli africani, viste la difficoltà ad avviare dei procedimenti giudiziari da parte delle autorità degli Stati che non hanno aderito alla CPI, vista la scelta della Corte di perseguire alcuni autori di crimini ma non altri, la creazione di una Corte Penale Africana si impone” ha concluso lo studioso. (L.M.) (Agenzia Fides 31/3/2014)


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