ASIA/PAKISTAN - In missione nella terra dei talebani con Papa Francesco

mercoledì, 12 marzo 2014

Quetta (Agenzia Fides) – La missione a Quetta, nella regione del Beluchistan, terra impervia dove si nascondono gruppi militanti talebani, procede “in compagnia di Papa Francesco”. Lo dice all’Agenzia Fides p. Renald Lawrence, dei missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI), procuratore del Vicariato Apostolico di Quetta. A un anno dalla sua elezione, il missionario spiega: “L’incoraggiamento pronunziato dal Papa: ‘andate, non abbiate paura, e servite il prossimo’ ci ha toccato nel profondo. Oggi lavoriamo con zelo e coraggio in questa terra, per condividere la stessa missione del Papa e testimoniare Cristo”. “Papa Francesco – spiega – è un uomo di Dio e la sua visione è quella di donare Cristo al mondo. Come missionari, in questa terra di confine e come operai nella vigna di Dio, condividiamo con lui, in circostanze spesso difficili, la missione di portare Cristo in questa parte del mondo”.
I missionari Oblati pensano che “Papa Francesco si è mostrato come un vero ponte tra Dio e il popolo, fra la Chiesa e l’umanità di oggi”. A colpire p. Lawrence è stata, in particolare la prima enciclica, “Lumen fidei”, scritta con Benedetto XVI. Un testo che “ci invita a far risplendere la luce della fede nella nostra vita e nella nostra terra. Insegna che la fede non è arrogante, rafforza i legami tra le persone ed è al servizio concreto della giustizia e della pace”, rimarca.
In Pakistan, afferma il missionario, sono molto apprezzati discorsi e azioni del Papa, come il fatto che stia “improntando una riforma della Curia secondo criteri di semplificazione e trasparenza”. Papa Francesco colpisce anche per la sua sobrietà ed essenzialità. P. Inayat Bernard, sacerdote della diocesi di Lahore, dice a Fides che “è esemplificativa la sua scelta di soggiornare in un luogo semplice, non nell’appartamento papale”. Colpito da questa testimonianza, p. Bernard racconta di “aver rifiutato uno smartphone come regalo di compleanno dagli amici”, devolvendo quella somma di denaro per i poveri.
Il Segretario esecutivo della Commissione Biblica del Pakistan, p. Emmanuel Asi, in un colloquio con Fides, ritiene che “l’elezione di Papa Francesco è stata una buona notizia per la Chiesa universale”. E racconta che la Commissione ha deciso di far tradurre in urdu l'esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, “così da diffondere il testo alla gente comune”. Del Papa condivide “lo stile di vita, e il suo approccio ecumenico e interreligioso”. Secondo p. Bonnie Mendes, sacerdote di Faisalabad, “il gesto del Santo Padre della lavanda dei piedi ai giovani carcerati e disabili gli ha fatto guadagnare il rispetto nei cuori e nelle menti di persone di tutte le religioni nel mondo”. P. Francis Nadeem OFM Cap, il coordinatore nazionale del “Consiglio interreligioso” a Lahore, nota a Fides che anche i leader musulmani hanno espresso apprezzamento per Papa Francesco e lo associano a Papa Giovanni Paolo II, che ha visitato il Pakistan nel 1981, auspicando che “Francesco possa visitare il Pakistan per incoraggiare e rafforzare il dialogo interreligioso” (PA-IB) (Agenzia Fides 12/3/2014)


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