AMERICA/STATI UNITI - La Chiesa non dimentichi il suo ruolo di accompagnare gli immigrati nell’integrazione

martedì, 25 febbraio 2014

Washington (Agenzia Fides) – “Gli immigrati riusciranno ad integrarsi nella società americana solo quando si sentiranno ‘forti’, ma la Chiesa cattolica non deve dimenticare il suo ruolo di accompagnamento della comunità degli immigrati" ha detto il Vescovo di Brooklyn, Sua Ecc. Mons. Nicholas DiMarzio. “Se non ti senti forte o benvenuto, rimani in disparte.... La sfida della Chiesa è vedere in che modo possa agire, come struttura di mediazione, nel processo di integrazione degli immigrati" ha spiegato il Vescovo, principale invitato ad una conferenza sull'integrazione degli immigrati.
Secondo Mons. DiMarzio, riferisce la nota inviata all’Agenzia Fides, c'è stato un momento nella storia degli Stati Uniti in cui la Chiesa cattolica “sembrava dimenticare che siamo una Chiesa di immigrati, ma con i cambiamenti delle leggi in materia di immigrazione, nel 1960, siamo tornati sull’argomento" ha ribadito. “L'immigrazione ha dato alla Chiesa la possibilità di costruire una comunione tra popoli e culture diverse, tra chi è nato qui e i nuovi arrivati. Non è stato facile e non è un lavoro finito ... ma abbiamo imparato molto negli ultimi due secoli lavorando come una Chiesa di immigrati negli Stati Uniti" ha detto il Vescovo, considerato una delle voci cattoliche più forti sul tema dell’immigrazione.
La Conferenza, svoltasi ieri a Washington, è stata organizzata dal Centro Studi delle Migrazioni (CMS la sigla in inglese) che intende unire gli sforzi dei diversi organismi cattolici che lavorano con gli immigranti (sanità, lavoro, formazione, servizi, ecc.). La Chiesa cattolica negli USA conta circa 68.2 milioni di fedeli ed è cresciuta proprio con l'aumento degli immigranti ispanici. Con loro la Chiesa ha lavorato fianco a fianco negli ultimi anni per affrontare la riforma delle leggi sull’immigrazione. (CE) (Agenzia Fides, 25/02/2014)


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