ASIA/NEPAL - Oltre 500 bambini ogni anno schiavi nei circhi

venerdì, 21 febbraio 2014

Kathmandu (Agenzia Fides) – Un tipo di schiavitù minorile poco tenuta in considerazione è quella presente in Paesi come India e Nepal, dove centinaia di bambini vengono sfruttati nei circhi. Per cercare di far fronte al fenomeno, è stata fondata la ong Esther Benjamin Trust, che oltre a denunciare queste situazioni, cerca di dare rifugio alle vittime. Le cifre esatte non si conoscono, ma la ong stima che ogni anni siano almeno 500 i piccoli che vengono sfruttati nelle attività circensi in spettacoli di varietà, acrobazie e contorsionismi.
Le storie sono tra le più drammatiche: normalmente si tratta di minori nepalesi, rapiti dai villaggi ai piedi dell’Himalaya, dove la sopravvivenza è talmente precaria che le famiglie hanno molte difficoltà a mantenere i propri figli. I rapitori arrivano nei villaggi con furgoni e promettono ai genitori che i loro figli diventeranno artisti del circo. Danno 20 o 30 dollari in cambio di una firma su un documento totalmente scritto in inglese, che i genitori non capiscono, e si portano via i bambini. Una volta in India, i piccoli trascorrono tutto il tempo nel circo senza poter uscire. Subiscono abusi di ogni genere, anche sessuali.
Secondo alcuni filmati, a Bangalore, per esempio, riscuote molto successo il numero dei coltelli, oppure quello dei piccoli equilibristi che devono resistere al dolore su lame affilate. Sono quasi sempre nepalesi e di una fascia di età al limite della legge. La Esther Benjamin Trust finora è riuscita a salvarne circa 700, di cui una sessantina si trovano in un rifugio segreto fuori Kathmandu. La piaga del lavoro minorile in questi Paesi asiatici diventa sempre più grave: ci sono venti milioni di piccoli lavoratori nelle fabbriche indiane e duecentomila schiavi nepalesi che non guadagnano neanche un centesimo pur lavorando 14 o 15 ore al giorno. (AP) (21/2/2014 Agenzia Fides)


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