ASIA/LIBANO - Documento della Chiesa maronita: usciamo insieme dalla crisi

mercoledì, 5 febbraio 2014

Bkerkè (Agenzia Fides) – La Chiesa maronita è preoccupata per il destino del Libano e indica con chiarezza le vie da imboccare per salvare il Paese dalle spinte centrifughe che lo stanno minacciando. In un documento di 13 pagine e 4 capitoli reso noto oggi dalla Sede patriarcale di Bkerkè, in occasione della riunione mensile dei vescovi maroniti presieduta dal Patriarca Bechara Butros Rai, vengono affrontati uno a uno tutti gli aspetti dell'attuale malessere libanese, e si propongono soluzioni per uscire dalla crisi. Nel primo capitolo, il documento rivendica il ruolo avuto dalla Chiesa maronita nella configurazione dell'identità libanese, ancor prima della proclamazione dell'indipendenza nazionale. Nella seconda sezione si denunciano i processi di marginalizzazione dei cristiani nella vita politica e sociale nazionale, attraverso fenomeni come l'alterazione dei fragili equilibri istituzionali che regolano la rappresentanza delle varie comunità confessionali e la acquisizioni di proprietà immobiliari appartenenti ai cristiani da parte di gruppi finanziari con base in altri Paesi del Medio Oriente. Tra le piaghe che affliggono il Libano, viene denunciata con forza quella della corruzione e del clientelismo. Inoltre nel documento viene ribadito con insistenza in più punti che non possono esistere nel Paese eserciti privati o milizie armate legate a fazioni o partiti, con evidente riferimento a Hezbollah. Si stigmatizza la contrapposizione tra i blocchi politici che sta portando il Paese alla paralisi istituzionale, auspicando la sollecita creazione di un governo di emergenza che veda coinvolte tutte le componenti del quadro politico nazionale, per poi affrontare senza rinvii le prossime scadenze elettorali (elezioni presidenziali e politiche). Nel capitolo conclusivo, il documento presentato dal Patriarca Rai chiama tutti i leader cristiani e musulmani a condividere un rinnovato patto d'onore per resistere insieme al terrorismo, al contagio dei conflitti regionali e continuare a difendere insieme la stessa identità libanese, fondata sulla convivenza pacifica e collaborativa tra gruppi etnici e confessionali diversi. (GV) (Agenzia Fides 5/2/2014).


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