AFRICA/CONGO RD - “Creare una commissione “Verità, Giustizia e Riconciliazione” per accertare chi ha diritto all’amnistia”

mercoledì, 5 febbraio 2014

Kinshasa (Agenzia Fides)- “Non è normale parlare di “atti di guerra” per i membri di un movimento insurrezionale come l’M23, responsabili per diciotto mesi di crimini di guerra, di crimini contro l’umanità, di violenze sessuali, di furti, di torture, di saccheggio di minerali, di reclutamento di bambini soldato, di distruzione delle infrastrutture di base, di incendi di villaggi” afferma una nota inviata all’Agenzia Fides dalla Rete Pace per il Congo commentando il progetto di legge sull’amnistia per atti di guerra, atti insurrezionali e infrazioni politiche presentato a gennaio al Senato dal Ministro della Giustizia della Repubblica Democratica del Congo, Wivine Mumba Matipa.
Secondo altre due precedenti leggi sull’amnistia, “i reati di guerra sono gli atti inerenti alle operazioni militari autorizzati dalle leggi e consuetudini di guerra che, durante la guerra, hanno causato danni ad altrui. I reati di insurrezione sono gli atti di violenza collettiva che mettono in pericolo le istituzioni della Repubblica o che minano l’integrità del territorio nazionale. Le infrazioni politiche sono i comportamenti che perturbano l’organizzazione e il funzionamento dei pubblici poteri e dell’amministrazione o quelle il cui movente o le circostanze che le ispirano sono di natura politica”.
“In linea di principio, una legge sull’amnistia non è possibile che quando la guerra sia finita” afferma la nota. “Tuttavia, nel caso dell’M23, se n’è ancora ben lontani. L’ultimo rapporto degli esperti delle Nazioni Unite indica chiaramente che il Rwanda e l’Uganda continuano a rafforzarlo militarmente. Da parte sua, il capo della Monusco, Martin Kobler, ha affermato che l’M23 sta facendo nuove incursioni nell’est della RDC, in particolare nel distretto dell’Ituri. Pertanto, il disegno di legge approvato dal Senato congolese a favore di un gruppo armato ancora attivo suona come una promessa di un’amnistia già accordata in anticipo, data per scontata comunque vadano le cose”. L’M23 ha subito una severa sconfitta militare a dicembre al punto che la sua dirigenza aveva accettato di deporre le armi (vedi Fides 13/12/2013), ma vi sono segnali di ricostruzione del movimento che ha a lungo imperversato nel Nord Kivu.
La Rete Pace per il Congo propone la costituzione di Commissione Nazionale neutra "Verità, Giustizia e Riconciliazione", per delineare con precisione la linea di demarcazione tra i "fatti di guerra, fatti di insurrezione e infrazioni politiche" e i "crimini di guerra, crimini di genocidio e crimini contro l’umanità" ed evitare, in tal modo, di equiparare i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità, esclusi dall’amnistia, a dei semplici fatti di guerra, fatti di insurrezione e infrazioni politiche inclusi nell’amnistia. (L.M.) (Agenzia Fides 5/2/2014)


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