AMERICA/BRASILE - Il Vaticano II e la dimensione missionaria della Chiesa: il Card. Filoni ai Vescovi brasiliani

martedì, 4 febbraio 2014

Rio de Janeiro (Agenzia Fides) – Si è aperto nel pomeriggio di ieri, 3 febbraio, a Rio de Janeiro, l’annuale corso di studio per i Vescovi brasiliani (vedi Fides 03/02/2014). Questa mattina la prima conferenza è stata tenuta dal Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il Card. Fernando Filoni, che ha trattato il tema “Il Concilio Vaticano II e la dimensione missionaria della Chiesa”.
“Il 7 dicembre 1965 i Padri Conciliari del Vaticano Il promulgarono il Decreto sull'Attività Missionaria della Chiesa ‘Ad Gentes’. Il Concilio sottolineava la vocazione missionaria della Chiesa come appartenente al suo stesso essere” ha ricordato il Cardinale, che ha poi sottolineato: “Si sentiva il bisogno di mettere in un più profondo rapporto la missionologia con la ecclesiologia. Bisognava anche animare missionariamente tutta la Chiesa per ricuperare nelle sue radici il motivo del suo esistere: la Missione”.
Nella sua ampia relazione, il Prefetto del Dicastero Missionario si è soffermato ad illustrare i fondamenti della missione alla luce del Concilio, la necessità “che ogni Chiesa Particolare non dimentichi la sua vocazione missionaria e cattolica”, i cambiamenti portati nella teologia e nella prassi della missione: “Spesso la missione era largamente concepita in termini assoluti di espansione religiosa. Questo implicava una certa chiusura alla capacità di apprezzare i ‘semina Verbi’ esistenti nelle religioni non cristiane, ma anche ad un confronto, spesso teso e ostile fra le diverse confessioni cristiane”.
Parlando dei fondamenti teologici della “missio ad gentes”, il Card. Filoni ha rilevato tra l’altro che “molti seminari e centri di insegnamento teologico cattolico non offrono alcun corso sulla teologia della missione. Esiste poco interesse per la missio ad intra, e ancora molto meno per la missio ad extra”. Quindi ha ribadito: “Abbiamo bisogno di una visione chiara della missione di Dio al mondo, del luogo del dialogo, dell’inculturazione, dello sviluppo umano, della promozione dei ‘valori del Regno’, dentro però una chiara teologia cristologica e soteriologica”.
Proponendo alcune considerazioni sulla missione nell’attuale mondo multireligioso e multiculturale, il Prefetto del Dicastero Missionario ha messo in evidenza che “il dialogo è oggi una parte integrante della missio Ad Gentes. Il dialogo però e i rapporti sociali non esauriscono la missio Ad Gentes … Anche nel mondo attuale della postmodernità ci sono situazioni di difficile confronto o di chiara ambiguità; questo mondo risulta spesso impermeabile alla fede cristiana, dato che rifiuta esperienze trascendenti”.
Tracciando quindi le prospettive future, il Card. Filoni ha ribadito che è avvenuto “un cambio paradigmatico nel mondo e nella Chiesa. La cultura è diventata un elemento decisivo per la missione del futuro. Allo stesso modo, anche la promozione umana, il dialogo e il servizio sono elementi importanti per la missio Ad Gentes”. Tuttavia, pur tenendo conto di questi aspetti, non si deve mai dimenticare “che la missione non ha senso senza Gesù Cristo e senza la Chiesa, suo corpo visibile nello spazio e nel tempo della storia”. (SL) (Agenzia Fides 04/02/2014)


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