ASIA/FILIPPINE - Il Natale dei profughi del tifone Haiyan, tra fame e rischi di abusi sui bambini

venerdì, 20 dicembre 2013

Manila (Agenzia Fides) – Centinaia di migliaia di persone stanno soffrendo disagio e privazione “proprio come quella di Gesù e dei suoi genitori, lottando per sopravvivere tra le macerie causate dal tifone più grande che abbia mai colpito le Filippine. Sarà un Natale difficile, segnato da fame e sofferenza per i profughi accampati sotto teli di plastica o tende improvvisate”: così p. Shay Cullen, SSC, missionario di San Colombano, nelle Filippine dal 1969, noto per il suo impegno sociale e pastorale, descrive, in un messaggio inviato all’Agenzia Fides, il Natale delle vittime del recente tifone Hayian che ha colpito la provincia filippine di Leyte, facendo oltre 5.000 morti e migliaia di sfollati. “Oltre a vento, piogge e devastazione, oggi giunge un'altra tempesta: quella dello sfruttamento umano e della tratta dei bambini, che sono nelle mire di trafficanti senza scrupoli”, ammonisce il missionario.
Nei centri di evacuazione a Leyte opera una squadra di soccorso della Fondazione “Preda”, creata dal missionario, per assistere i bambini: “Già si vedono manifesti che mostrano le foto di bambini fra 3 e 15 anni misteriosamente scomparsi, probabilmente rapiti e venduti. Cinque bambini sono stati salvati dagli assistenti sociali: erano già stati adescati da trafficanti. Si trattava di alcuni stranieri che dicevano di volerli portare a Manila: probabilmente era a scopo di sfruttamento sessuale”, racconta p. Cullen.
“Oltre un milione di bambini, vittime del giro di prostituzione, pedofilie e sfruttamento sessuale, passeranno un Natale di inferno nelle Filippine” prosegue il missionario. A Natale occorre proclamare con forza “i diritti umani dei poveri e degli oppressi, degli affamati; i diritti dei bambini stabiliti quando i bambini sono i più importanti nel Regno di Dio”, ribadisce p. Cullen. “Natale – conclude – è simbolo di vita e di amicizia. E 'un momento per rafforzare i nostri valori spirituali, riflettendo sul mistero della vita, rinnovando la nostra fede e trovando la nostra forza di agire per salvare gli sfruttati, i maltrattati e affamati”. (PA) (Agenzia Fides 20/12/2013)


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