AMERICA/NICARAGUA - “Le armi non sono lo strumento per rivendicare i diritti” ammonisce Mons. Herrera dopo le violenze nelle zone rurali

martedì, 15 ottobre 2013

Jinotega (Agenzia Fides) – Un deciso appello alla pace e al dialogo è venuto dal Vescovo della diocesi di Jinotega dopo gli episodi di violenza degli ultimi giorni fra membri dell'Esercito del Nicaragua e gruppi armati sconosciuti, che si sono fronteggiati nelle comunità rurali dei comuni di Pantasma e Wiwili. Negli scontri sono rimasti uccisi sette civili e un militare. Secondo fonti dell'Esercito, questi criminali sono presumibilmente guidati da un famoso delinquente.
Attraverso una dichiarazione, inviata all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale del Nicaragua, a firma dal Vescovo di Jinotega, Sua Ecc. Mons. Carlos Enrique Herrera,O.F.M., la Chiesa cattolica ammonisce i cosiddetti "riarmati" che "le armi non sono lo strumento efficace per rivendicare i loro diritti". Mons. Herrera invita quindi al dialogo e chiede all'Esercito di agire sempre "rispettando i diritti umani dei civili", perché questi "non sono colpevoli di ritrovarsi nel loro quartiere delle persone armate che passano di là". "Si deve cercare in ogni modo di dialogare" conclude il comunicato, "perché, alla fine, chi soffre di tutta questa situazione è la gente povera della campagna, che vive nella persecuzione e nella instabilità sociale".
Dalle informazioni raccolte da Fides risulta che la popolazione vive nella paura per la mancanza di sicurezza nelle zone di campagna. Secondo le autorità civili, questi gruppi si sono "riarmati" contro il governo di Daniel Ortega; secondo il capo dell'esercito, il generale Julio Cesar Aviles, questi gruppi armati invece sono formati da criminali che si dedicano al furto di bestiame, al sequestro di persona ed alle estorsioni. (CE) (Agenzia Fides, 15/10/2013)


Condividi: