ASIA/INDIA - Rapimenti, conversioni forzate e violenze sui cristiani

giovedì, 22 agosto 2013

New Delhi (Agenzia Fides) – Diversi episodi di violenza, lesivi della libertà religiosa, hanno turbato le comunità cristiane in India nei ultimi giorni. La polizia di Chennai, nello stato indiano del Tamil Nadu, sta cercando i genitori di una ragazza 23enne, che l'hanno sequestrata perché contrari alla sua conversione al cristianesimo e al suo desiderio di farsi suora. Secondo quanto l’Agenzia Fides ha appreso da fonti nella Chiesa locale, Lakshmi Priya, giovane donna laureata in ingegneria, di famiglia indù che risiede a Hyderabad (nello stato di Andra Pradesh), si era convertita al cristianesimo e si stava preparando a diventare suora, seguendo un cammino di formazione alla vita religiosa a Chennai, anche senza il consenso dei genitori. Questi hanno perciò fatto ricorso all’uso della forza per dissuaderla.
Un altro episodio di violenza si è verificato in Jharkhand, il 19 agosto. Un ragazzo di sette anni, che frequentava una scuola cattolica S. Francesco Saverio, gestita dai Gesuiti e da suore, è morto improvvisamente per arresto cardiaco. Dopo l’evento, una folla ha attaccato preti e suore di una missione gesuita in Jharkhand, chiedendo un risarcimento di un milione di rupie. Le Suore della Congregazione di Maria Immacolata (CIC), che operano nella scuola dal 2005, sono state attaccate da vandali che hanno devastato il loro convento. Uno dei sacerdoti intervenuti, p. Salomon, ha subito un trauma cranico ed è ricoverato in ospedale. Secondo un comunicato inviato a Fides, i Gesuiti sospettano che l’attacco sia stato istigato da gruppi di fanatici indù.
Alcuni giorni prima, nello stato di Rajastan, la madre di un Pastore cristiano è stata duramente picchiata da estremisti indù che avevano minacciato di ucciderla e tagliarla a pezzi se non si fosse convertita all'induismo. L’episodio è avvenuto a Jaipur, in Rajasthan, il 13 agosto. Quattro uomini armati hanno fatto irruzione in casa del Pastore Vishaal Behl e, accertando che non era in casa, hanno iniziato a devastare l’abitazione. Hanno poi minacciato sua madre, nel tentativo di convincerla a rivelare dove fosse suo figlio, malmenandola e causandole gravi lesioni alla testa e alle braccia. (PA) (Agenzia Fides 22/8/2013)


Condividi: