AFRICA/BURKINA FASO - I Vescovi : “il Burkina Faso ha bisogno di giustizia, di riconciliazione e di pace”

martedì, 23 luglio 2013

Ouagadougou (Agenzia Fides) – “Il Burkina Faso ha bisogno di giustizia, di riconciliazione e di pace. I protagonisti delle attuali tensioni sociali (partiti politici della maggioranza e dell’opposizione, movimenti e associazioni, società civile) devono evitare ogni violenza e qualsiasi azione che rischierebbe di aggravare le tensioni, di attentare alla dignità della persona umana e al bene comune, e di condurre il nostro paese nel caos”. E’ quanto scrivono i Vescovi del Burkina Faso nel documento stilato dopo l’Assemblea plenaria ordinaria della Conferenza Episcopale, svoltasi ad Ouagadougou dall’11 al 14 giugno, che ha esaminato la difficile situazione che sta vivendo il paese, contrassegnata da tensioni sociali e da agitazioni alimentate anche dal progetto di istituire il Senato nell’ambito delle riforme istituzionali e politiche.
Nel documento finale, pubblicato in questi giorni e pervenuto all’Agenzia Fides, i Vescovi evidenziano che i cambiamenti avvenuti nella società sono stati determinati da diversi fattori. In primo luogo, sul piano demografico, la popolazione è sempre più giovane (il 46,4% ha meno di 15 anni ed il 59,1% meno di 20), ma è insoddisfatta e sfiduciata per l’assenza di modelli sociali: “L’immagine che rimandano loro tutti coloro che esercitano qualche potere è piuttosto negativa, perchè offuscata dalla corruzione e dal clientelismo”. Si rileva poi la crescita dell’alfabetizzazione (16,17% nel 1985, 32% nel 2012), dell’accesso all’informazione grazie anche alle nuove tecnologie, ed un maggiore livello di presa di coscienza delle donne, sempre più istruite. Per quanto concerne i valori, il denaro “è diventato un valore di riferimento al di sopra della famiglia, della nazione, della repubblica e di Dio”, soprattutto per i giovani, assetati di beni materiali e pronti a tutto per procurarseli. Si assiste così al paradosso secondo cui “l'aumento della pratica religiosa non è accompagnato dall’esigenza di conformare i comportamenti sociali ai precetti ed ai comandamenti religiosi”.
Il documento rileva poi che il governo appare sempre più distaccato dalla realtà e il divario sociale si approfondisce: la povertà di massa cresce, un solo gruppo si divide i poteri politici e finanziari, dilaga la corruzione, i giovani sono senza speranza, cresce la violenza. “In un tale clima di estrema povertà, in cui le necessità primarie di base (salute, istruzione, occupazione, alloggio, cibo) non sono sufficientemente assicurate e un numero crescente di giovani ha un futuro incerto, non ci si può non interrogare legittimamente sull'opportunità della creazione di un Senato” scrivono i Vescovi, e ribadiscono che “la politica è l’uso del potere legittimo per perseguire il bene comune della società”.
“Sulla questione che divide l’opinione burkinabé, i vostri Vescovi ribadiscono che la Chiesa cattolica non intende essere di ostacolo alla scelta istituzionale e all’adozione del Senato – scrivono nel documento -. Questo è il motivo per cui, dopo aver richiamato l'attenzione dei membri del CCRP (Conseil Consultatif sur les Réformes Politiques) sulla inopportunità della creazione del Senato, fino al punto di sembrare un piantagrane, si è adeguata al parere della maggioranza, non senza aver espresso il suo rammarico in quanto non sono stati definiti in seno al CCRP, il contenuto, la composizione, i poteri e i rapporti di tale istituzione con l'Assemblea nazionale, insomma la configurazione del futuro Senato”. (SL) (Agenzia Fides 23/07/2013)


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