ASIA/INDIA - Bambini avvelenati in una scuola del Bihar: la Chiesa rilancia la sicurezza alimentare

mercoledì, 17 luglio 2013

New Delhi (Agenzia Fides) – Il caso dei 22 bambini morti oggi per avvelenamento in una scuola nello stato indiano del Bihar “rilancia fortemente il tema della sicurezza alimentare e della qualità del cibo, e l’urgenza che in India sia approvato il Food Security Bill”, la legge sulla sicurezza alimentare che, giunta il Parlamento, nelle prossime settimane dovrebbe essere discussa e approvata. Lo dice all’Agenzia Fides p. Charles Irudayam, Segretario esecutivo della “Commissione per Giustizia, pace e sviluppo” nella Conferenza Episcopale dell’India.
La tragedia di 22 bambini morti e altri 25 intossicati è avvenuta in una scuola elementare governativa di Marakh, nel distretto di Saran, in Bihar, India orientale. La scuola stava celebrando il “Mid-day meal”, programma alimentare nazionale che prevede la distribuzione di cibo gratis nelle scuole statali. Secondo le indagini, il cibo distribuito era contaminato da pesticidi, tanto da causare l’avvelenamento e la morte dei piccoli, tutti minori di 10 anni.
P. Irudayam, esprimendo “il dolore e le condoglianze dei Vescovi indiani alle famiglie dei bambini”, ricorda che “sta alle amministrazioni civili dei singoli stati indiani controllare e garantire la sicurezza e la qualità del cibo fornito alle scuole governative”. Il sacerdote riferisce a Fides che in India le scuole gestite dalla Chiesa cattolica e da altre comunità cristiane “pongono massima attenzione al cibo consumato dai bambini, per qualità e quantità”.
Il tema della sicurezza alimentare, dice allargando lo sguardo, “è una questione nazionale, di vitale importanza”, ricordando che l’episodio del Bihar rimette al centro del dibattito politico il “Food Security Bill” (vedi Fides 6/7/2013). P. Irudayam conclude: “La Chiesa cattolica è pienamente favorevole alla legge, che prevede di fornire cibo e ai poveri e agli emarginati, per debellare il problema della fame in India. La Commissione Giustizia e Pace dei Vescovi indiani ha lavorato fin dal 2008 per sostenere questa legge, ascoltando e facendosi portavoce delle istanze delle comunità povere in zone remote del paese. Ora crediamo che il testo di legge approdato in Parlamento abbia bisogno di correzioni e integrazioni, e speriamo che l’Assemblea possa accogliere i nostri suggerimenti e quelli della società civile”. (PA) (Agenzia Fides 17/7/2013)


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