ASIA/FILIPPINE - Giovani filippine abusate sessualmente da funzionari di stato

martedì, 2 luglio 2013

Manila (Agenzia Fides) – Giovani donne filippine sono vittime di abusi sessuali da parte di funzionari governativi, in servizio nelle ambasciate delle Filippine nei paesi del Medio Oriente: è la denuncia inviata a Fides da p. Shay Cullen, sacerdote cattolico, missionario nella Filippine, che chiede al presidente Benigno Aquino “tolleranza zero sullo sfruttamento sessuale”. P. Cullen, fondatore dell’associazione “Preda”, dedicata a combattere lo sfruttamento minorile, ha raccolto storie che accusano di “crimini e abusi sessuali alcuni aguzzini pagati come funzionari del governativi”.
Secondo una prassi diffusa, le donne sono costrette a prostituirsi per ottenere dai funzionari delle ambasciate un biglietto aereo e il disbrigo delle pratiche per tornare nelle Filippine. Abusi si aggiungono ad abusi: le domestiche filippine vengono spesso abusate sessualmente dai loro datori di lavoro, ma ora “si scopre che ad abusare di loro sono anche persone pagate dallo stato per assisterle”. P. Cullen chiede una sollecita indagine della magistratura per accertare la veridicità e le responsabilità personali, sulla base delle testimonianze da lui raccolte. Il missionario rimarca che “sarà comunque difficile arrivare in giudizio, dato che i testimoni sono già intimiditi, ed è molto difficile per una donna o per un bambino abusato sessualmente, raccontarlo in pubblico”.
“Questo fenomeno – afferma in una nota inviata a Fides – è una vergogna per il popolo filippino”. P. Cullen, stigmatizzando lo sfruttamento, la corruzione, la diffusa violenza su donne e bambini, chiama in causa “l’inerzia del governo”. Esiste nelle Filippine – prosegue – una pericolosa subcultura “che tollera in silenzio lo stupro di donne e bambini, il traffico di esseri umani. Dovremmo stupirci, allora, che anche i funzionari di governo ritengono loro privilegio e diritto sfruttare sessualmente le donne?”.
P. Cullen denuncia anche “la tolleranza diffusa e l'incoraggiamento del turismo sessuale da parte delle amministrazioni locali in diverse province, che danno facilmente licenze per locali notturni e sexy club”. “Il traffico di donne e bambini e la prostituzione minorile – conclude la nota giunta a Fides – sono ancora uno stigma per le Filippine”, paese a maggioranza cattolica dove “persiste una fiorente industria del sesso”.
Nel giugno del 2013 le Filippine sono finite nella “Tier 2 Watch List”, la “lista nera” del “Rapporto sul Traffico di esseri umani” stilata dal Dipartimento di Stato Usa. La lista include paesi che non rispettano gli standard minimi internazionali nel frenare la tratta di esseri umani, a causa della scarsità di arresti e condanne e per un sistema giudiziario debole. (PA) (Agenzia Fides 2/7/2013)


Condividi: