In questo «Anno del Rosario», voluto da Giovanni Paolo II in occasione del XXV del suo Pontificato, torna di grande attualità il carisma di una donna francese, la venerabile Pauline-Marie Jaricot, cui si deve, un secolo e mezzo fa, una straordinaria intuizione profetica: il Rosario vivente.
Pauline aveva sempre amato il Rosario della Madonna, ma entrata nel Terz'Ordine di San Domenico lo amò ancora di più, per alimentare la sua sete di santità e di missione (tanto che fondò l’Opera per la Propagazione della Fede). Così cominciando dalle sue «Riparatrici», apostole laiche dedite a riparare e a espiare per i peccati del mondo, propose che ognuna che già si impegnava a pregare la Madonna con il Rosario (una decina, cinque decine, 15 decine) trovasse altre cinque nuove persone e così via, che facessero la stessa cosa. Nacque così il «Rosario vivente» che in pochi anni ebbe in Francia un milione di iscritti e si diffuse in Europa, in America, in Asia, in terra di missione. (S.L.) (Agenzia Fides 4/4/2003 – Righe 11; Parole 181)