AFRICA/SUDAFRICA - I Vescovi chiedono spiegazioni sull’uso dei beni dello Stato per un matrimonio privato

sabato, 18 maggio 2013

Johannesburg (Agenzia Fides)- “Il governo deve ai sudafricani un’accurata e celere spiegazione sull’apparente abuso di personale e di proprietà dello Stato da parte di persone associate con il matrimonio della famiglia Gupta” afferma una nota della Southern African Catholic Bishops’ Conference. I Vescovi sudafricani intervengono così per chiedere trasparenza sulla vicenda del matrimonio di un membro della famiglia Gupta, imprenditori di origine indiana che hanno in Sudafrica vasti interessi nel campo minerario, dell’aviazione, dei media e delle alte tecnologie, che ha visto la mobilitazione di strutture e personale dello Stato.
Nella loro dichiarazione i Vescovi ricordano in particolare “l’impiego della squadra volante della polizia e di altre elementi delle forze di sicurezza, l’uso di una base dell’aeronautica militare da parte di un jet privato, e il fatto che le dogane siano state tenute all’oscuro. Tutto questo è indizio di gravi irregolarità ad alto livello nel processo decisionale”.
La stampa sudafricana ha riferito l’atterraggio nell’aeroporto militare di Waterkloof, nei pressi di Pretoria, di un aereo privato che portava gli invitati al matrimonio provenienti dall’India. Il corteo nuziale è stato poi scortato dalla polizia fino a Sun City, la “Las Vegas sudafricana”.
“È particolarmente preoccupante la notizia riferita dai giornali che circa 60 poliziotti sono stati impiegati nello scortare gli ospiti a Sun City” affermano i Vescovi. “La polizia sudafricana dovrebbe impegnarsi nel combattere il crimine, per la qual cosa si avverte l’urgente necessità, non per fornire un servizio di sicurezza privato a spese del contribuente”.
“L'intero episodio non fa che rafforzare la percezione che le persone che sono ben collegate politicamente non devono rispettare le stesse regole di cittadini comuni” rimarca la dichiarazione. “Non possiamo permetterci di guadagnare la reputazione di essere un Paese dove conta chi ha le giuste conoscenze, e dove la ricchezza può comprare un trattamento privilegiato da parte delle autorità” concludono i Vescovi. (L.M.) (Agenzia Fides 18/5/2013)


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