L’Europa delle Religioni - La Germania e L’Islam (a cura di Rossella Fabiani)

sabato, 2 ottobre 2004

L’Europa delle Religioni - La Germania e L’Islam
(a cura di Rossella Fabiani)
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LA GERMANIA E L’ISLAM

Quadro generale e tabelle statistiche
I movimenti del ’68 cambiano il volto della società
L’Islam in Germania non è un blocco unico

LA LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE

La strada verso la legge sull’ immigrazione: 1998-2002
Principi della politica degli stranieri
Breve cronologia della legge sull’immigrazione
Lo sviluppo dei dati dell’immigrazione
Gli stranieri disoccupati
L’estremismo tra gli stranieri
Nel 2050 in Germania una persona su tre avrà più di 60 anni
I Commissari per gli Affari degli Stranieri
L’uso del foulard
Provvedimento del Land della Bassa Sassonia
Educazione sessuale a scuola
La Corte Costituzionale Federale concede di macellare secondo i riti musulmani
La Corte del distretto di Berlino vieta le perquisizioni preventive
Parte il primo eurobond islamico
Ventitremila clandestini sono stati espulsi nel 2001
Il cambio di religione durante la procedura d’asilo
Statistiche delle richieste d’asilo

LA GERMANIA E L’ISLAM

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La Repubblica Federale Tedesca è una democrazia parlamentare ed è membro dell’Unione Europea. Dal 1949 al 1990, è stata divisa in due Stati come conseguenza della seconda guerra mondiale. Con la riunificazione, dopo la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda, sono state investite grosse somme per lo sviluppo delle regioni orientali, allo scopo di portare i livelli della produttività e delle retribuzioni all’altezza di quelli del resto del paese.
La Germania ha la maggiore popolazione d’Europa ed è una delle nazioni guida tra quelle industrializzate, specialmente nel campo dell’ingegneria meccanica e della produzione di veicoli a motore e anche in ingegneria chimica ed elettrica.

Secondo le statistiche ufficiali, nessuno in Germania vive sotto la soglia della povertà assoluta. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è stata una leggera crescita nella disuguaglianza della distribuzione dei redditi e quindi un aumento della povertà (OECD). Secondo le statistiche Eurostat per il 1996, il 16% tedeschi aveva un reddito del 60% inferiore al reddito medio nazionale ed era quindi classificato come povero permanente. Particolarmente colpite sono le famiglie numerose e quelle composte da una sola persona. Uomini e donne hanno uguali diritti per legge. Come in molti altri paesi, ciò non è sempre rispecchiato dalla realtà. Per esempio, in Germania nel 1998, le retribuzioni medie delle lavoratrici dell’industria erano inferiori del 24% a quelle degli uomini (Eurostat).


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