ASIA/FILIPPINE - Passa alla Camera la Legge sulla Salute Riproduttiva, i gruppi pro-vita annunciano ricorso

giovedì, 13 dicembre 2012

Manila (Agenzia Fides) – La Camera dei Rappresentanti delle Filippine ha approvato ieri sera, 12 dicembre, la Legge sulla Salute Riproduttiva (HR Bill n. 4244). Su 220 presenti, 113 membri hanno dato voto favorevole, 104 voto negativo, e 3 si sono astenuti. Il voto si è svolto tramite una “votazione nominale”, procedura che permette a ogni parlamentare di dichiarare e motivare brevemente il suo voto. La legge è passata in seconda lettura, grazie al sostegno del Partito Liberale (a cui appartiene in Presidente in carica, Benigno Aquino) e della “Nationalist People’s Coalition” (NPC), dopo che una serie di emendamenti proposti dalle opposizioni erano stati rigettati.
Il disegno di legge, che legalizza l’accesso alle informazioni e alla pratiche di pianificazione familiare, passerà nei prossimi giorni alla Commissione bicamerale, per eventuali modifiche, e poi al Senato per l’approvazione definitiva. Dopo questo iter, per sancirne l’entrata in vigore, sarà necessaria la firma presidenziale che, secondo gli osservatori, potrebbe arrivare entro Natale.
Fra il pubblico presente al Congresso per ascoltare le dichiarazioni di voto vi era una delegazione di 8 membri della Conferenza dei Vescovi filippini, fra i quali Mons. Gabriel Reyes, Vescovo di Aintipolo e Presidente della Commissione episcopale per la Famiglia e la Vita.
Come riferito a Fides, i gruppi pro-vita hanno annunciato che, ritenendo la legge incostituzionale, ricorreranno alla Corte Suprema. Rene Bullecer, laico cattolico e responsabile del movimento “Human Life International” nelle Filippine, dice a Fides: “La nostra opposizione non è solo su base morale, ma anche legale: infatti la legge contraddice le tutele alla vita e alla famiglia garantite dalla Costituzione delle Filippine in cui si afferma: ‘Lo Stato valorizza la dignità di ogni persona umana e garantisce il pieno rispetto dei diritti umani’. ‘Lo Stato riconosce la santità della vita familiare, protegge e rafforza la famiglia come fondamentale istituzione sociale autonoma. Esso protegge la vita della madre e la vita del nascituro fin dal concepimento”. Inoltre, nota Bullecer, il voto di ieri sarà una “discriminante” per il consenso elettorale: “Nelle prossime elezioni – afferma – sapremo quali sono i politici che hanno difeso la vita e quali non l’hanno fatto”.
Dopo quattordici anni di dibattito, l’impulso decisivo all’approvazione è venuto dal Presidente Benigno Aquino. Secondo fonti di Fides, Aquino ha cercato di persuadere i parlamentari indecisi con promesse sul “pork barrell”, il contributo economico garantito o ogni singolo membro del Congresso per le spese della campagna elettorale.
La legge introduce nel formulario farmaceutico nazionale pillole ormonali, contraccettivi meccanici e garantisce assistenza ospedaliera pubblica per pratiche di sterilizzazione maschile o femminile. Il testo “incoraggia” le coppie a non avere più di due figli come “dimensione ideale della famiglia”, per rispondere ai problemi di sovrappopolazione. Il testo è considerato da alcuni come possibile precursore della legalizzazione dell'aborto. Mentre si prevedono pene per chi si rifiuta di offrire “servizi di salute riproduttiva”, non si specifica il diritto all'obiezione di coscienza. (PA) (Agenzia Fides 13/12/2012)


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