AMERICA/URUGUAY - Lavoro minorile e discriminazione di genere per i bambini afro-uruguaiani

venerdì, 30 novembre 2012

Montevideo (Agenzia Fides) - Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica dell’Uruguay, il 10,6% della popolazione uruguaiana è di discendenza africana. Si stima che sia il 13,4% nella fascia di età che va dai 5 ai 17 anni. La maggioranza è costituita da bambini, bambine e adolescenti afro-discendenti sottoposti al lavoro minorile spesso pericoloso. Per esaminare la situazione attuale, la “Fundación Telefónica Uruguay” ha realizzato lo studio “Trabajo infantil en niños, niñas y adolescentes afrodescendientes en Uruguay. Descubriendo horizontes de integración” da cui in primo luogo emerge che il 29,8% dei bambini afro-discendenti tra 5 e 17 anni in Uruguay è impegnato in qualche forma di lavoro, remunerato o no. Si tratta di 27.485 minori lavoratori. I piccoli nella fascia di età tra 9 e 14 anni e i maschi adolescenti tra 15 e 17 anni rappresentano l’80% di quelli che lavorano con una retribuzione. Le donne dei tre gruppi di età considerati, invece, rappresentano oltre il 60% di quelli impegnati in lavori non retribuiti. Oltre al problema del lavoro minorile, in Uruguay emerge anche la discriminazione etnica e di genere. Per tutte le fasce d’età esaminate, le donne lavoratrici sono di più rispetto agli uomini. Lo studio segnala inoltre la riproduzione intergenerazionale della povertà. Infatti, a causa delle precarie condizioni familiari o per negligenza di adulti referenti o per la perdita della casa, molti sono costretti ad iniziare a lavorare sin da piccoli, in condizioni di sfruttamento. (AP) (30/11/2012 Agenzia Fides)


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