AFRICA/KENYA - Duemila contadini hanno perso il loro raccolto per le inondazioni e rischiano gravi malattie

giovedì, 15 novembre 2012

Kisumu (Agenzia Fides) - Le piene improvvise hanno spazzato via il raccolto di riso di circa 2 mila agricoltori nel Kenya occidentale, inondando alcune delle loro case e scaricando le latrine nei corsi d’acqua. I funzionari del Ministero dell’Agricoltura hanno detto che gran parte del riso era stata raccolta ed era ancora nelle fattorie ad essiccare. I contadini che sono stati danneggiati vivono negli 870 ettari delle risaie di Kano Plains, nel distretto di Kisumu. Le piogge hanno distrutto l’unica fonte di sostentamento di questa popolazione e minacciano di far spostare anche loro verso altre terre. Nel mese di ottobre, il dipartimento metereologico ha emesso un avviso su possibili inondazioni in alcune parti del paese, dopo l’inizio di brevi piogge nel periodo ottobre-dicembre, che può essere esacerbato da El Niño.
Il riso è il terzo alimento principale in Kenya, dopo il mais e il frumento. Secondo il Ministero delle Politiche Agricole, la produzione nazionale di questo alimento è pari a 50 mila tonnellate all’anno, mentre il consumo annuale è di 350 mila tonnellate. Il solo Pakistan, ogni anno, esporta 200 mila tonnellate di riso in Kenya. Le inondazioni non solo hanno spazzato via i raccolti e le fattorie, ma hanno anche allagato le latrine che potrebbero diventare focolaio di malattie trasmesse dall’acqua. Molti contadini tengono i raccolti nelle abitazioni e quando sopraggiungono le alluvioni perdono tutto. I vari tentativi fatti in passato da parte del governo per la costruzione di lance e canali per agevolare la popolazione in caso di inondazioni, sono stati abbandonati dopo che la gente del posto ha chiesto un indennizzo in quanto le strutture dovevano essere costruite nelle loro aziende. Nei mesi di aprile e maggio di quest’anno diverse zone della regione occidentale e di Nyanza hanno subito gravi inondazioni che hanno causato più di 15 mila sfollati. I centri di evacuazione costruiti quest’anno con l’aiuto del governo giapponese nella zona possono ospitare solo 12 mila persone. (AP) (15/11/2012 Agenzia Fides)


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