ASIA - “Anno della Fede” e Nuova Evangelizzazione in Asia: quale visione e quali speranze?

lunedì, 12 novembre 2012

Bangkok (Agenzia Fides) – “Il nostro umile servizio è aiutare la società moderna a ritrovare un’anima. Nell’Anno della Fede è necessario riportare la fede nei diversi contesti di vita. In Asia occorre cercare un terreno comune con persone di convinzioni diverse, al fine di contribuire alla ricerca della Verità”: è quanto dichiara all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Thomas Menamparampil, Arcivescovo di Guwahati (India) e responsabile dell’Ufficio per l’Evangelizzazione in seno alla Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (FABC), parlando di come le comunità cattoliche in Asia vivranno l’Anno della Fede.
L’argomento, spiega l’Arcivescovo, è stato sviscerato in un Seminario promosso dalla FABC a Bangkok nei giorni scorsi, con la partecipazione di 39 fra Vescovi, teologi, animatori pastorali, leader di movimenti ecclesiali, sul tema “Una visione di fede per l'Asia”. La consultazione, programmata per approfondire le tematiche del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, ha offerto spunti su come la fede possa essere vissuta in Asia, nei diversi contesti di vita, nei diversi paesi e nei diversi ambiti della società: politica, economia, università, mass-media, arte e spettacolo. I presenti hanno parlato dell’annuncio della fede nel contesto indonesiano, caratterizzato da un islam tollerante o in quello vietnamita, caratterizzato da un approccio comunista, ma che registra una crescente apertura; nel Myanmar in via di trasformazione o in Sri Lanka, dove si vive “l’entusiasmo della riconciliazione”; a Singapore, dove la gioventù è molto dinamica, o a Hong Kong, dove la fede va portata nel mondo delle imprese; in Cina, dove è forte la domanda di sacro, o nelle Filippine, segnate dalla cultura della nuove tecnologie.
“Un'esperienza di incontro con Cristo è l'inizio di tutto”, ha detto Manoj Sunny, leader del movimento “Jesus Youth”, che conta circa 40.000 giovani in oltre 30 paesi asiatici. Secondo il prof. Chainarong Monthienvichienchai, Cancelliere della St. John University a Bangkok, che ha 10.000 studenti nel suo campus, perlopiù non-cristiani, l'istruzione può essere un potente strumento per orientare i giovani nella loro ricerca di senso: in questo contesto il messaggio di Cristo diventa più convincente.
Eric Manlang, fondatore di un partito pro-vita nelle Filippine, ha asserito che “i valori cristiani possono essere portati al campo politico”, ma occorre “essere disposti a pagarne il prezzo”, costruendo credibilità “attraverso rettitudine di vita, trasparenza, servizio al bene comune”.
Sul tema della vita matrimoniale, il prof. Pushparajan e sua moglie Angela, da Bangalore (India) notano che “essa non è un letto di rose ma, con la forza della Parola di Dio, ogni sfida si trasforma in un'esperienza mistica, e la fede trasforma tutto”.
P. Mervyn Fernando, dallo Sri Lanka, e p. S.M. Michael dall’India, hanno concordato sul fatto che un maggiore impegno per la ricerca scientifica non indebolisce la fede, anzi la rafforza. Mentre Acharya Sachidandanda Bharati da Nagpur (India), ha chiesto “un approccio mistico” ai problemi umani che, ha aggiunto p. Leonardo Mercado dalle Filippine, “risulta molto utile ed efficace nel contesto asiatico”.
L’Arcivescovo Menamparampil conclude: “Non si deve pensare che per una società sofisticata, come quella odierna, siano necessarie risposte sofisticate. Quello che il cuore dell’uomo attende è una risposta semplice, ispirata dalla fede. Il Vangelo che la gente comprende meglio è quello tradotto nella vita di chi lo annuncia”. (PA) (Agenzia Fides 12/11/2012)


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