ASIA/BANGLADESH - Blasfemia su Facebook: templi buddisti distrutti da estremisti islamici, cristiani impauriti

lunedì, 1 ottobre 2012

Chittagong (Agenzia Fides) – Sono 22 i templi buddisti dati alle fiamme, oltre a 2 templi indù e più di 100 case private: è il bilancio di una giornata di violenza compiuta da oltre 20mila militanti musulmani contro le minoranze buddista e indù, avvenuta nei subdistretti di Ramu, Ukhia, Patia e Teknaf, della provincia di Chittagong. Come confermano a Fides fonti locali, la violenza è iniziata la sera del 29 settembre ed è proseguita per una notte e un giorno intero. I templi distrutti sono fra le pagode più venerate dai buddisti nel paese. La violenza è stata innescata, secondo i musulmani, da foto offensive verso il Corano, pubblicate da alcuni buddisti sul social network “Facebook”.
P. Adam S. Pereira, Superiore della Congregazione della Santa Croce, molto diffusa in Bangladesh, con numerose suore e preti a Chittagong, esprime in un colloquio con Fides “forte preoccupazione per la situazione molto tesa nella provincia”, raccontando “i timori di tutti i confratelli, le religiose e i laici cattolici presenti in loco, piccola minoranza, che hanno assistito attoniti a una violenza cieca e indiscriminata”.
Sua Ecc. Mons. Moses M. Costa, Vescovo di Chittagong, commenta a Fides: “Siamo molto addolorati, non ce l’aspettavamo. Le due comunità si accusano a vicenda, ma la violenza è pretestuosa: gruppi fondamentalisti islamici cercano appigli per scatenarla. Noi cristiani potremmo diventare i prossimi obiettivi. Riferiremo alla Conferenza Episcopale: condanniamo ogni forma di violenza e chiediamo il rispetto verso tutte le comunità religiose, in nome dell’armonia”.
In un comunicato inviato all’Agenzia Fides, l’Asian Centre for Human Rights (ACHR) denuncia che le forze di sicurezza non hanno arrestato nessuno dei colpevoli, mentre l’unica persona arrestata è stato un fedele buddista. “Gli attacchi fanno parte di un’ampia cospirazione contro le minoranze religiose, che coinvolge l'esercito del Bangladesh e i fondamentalisti islamici” afferma la nota. Il Centro invita il Segretario generale dell'ONU, Ban Ki Moon, a intervenire presso il governo del Bangladesh per porre fine agli attacchi contro le minoranze religiose, assicurare i responsabili alla giustizia, ricostruire i templi bruciati, risarcire adeguatamente le vittime. (PA) (Agenzia Fides 1/10/2012)


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