AMERICA/HAITI - Un bambino su 10 è costretto al lavoro forzato: sono i restavek, vittime invisibili e vulnerabili

venerdì, 31 agosto 2012

Port au Prince - Con 225 mila bambini lavoratori, principalmente bambine tra 5 e 17 anni, il lavoro minorile, una forma di schiavitù moderna, è purtroppo una pratica molto comune ad Haiti e va continuamente aumentando da quando il terremoto ha colpito l’isola, facendo registrare oltre 200 mila morti. Secondo gli ultimi dati denunciati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), ad Haiti 1 bambino su 10 è vittima del peggiore sistema di lavoro forzato. All’origine del fenomeno ci sono i genitori che, mandando i figli piccoli a vivere nelle città con i familiari, in migliori condizioni economiche, speravano potessero andare a scuola e vivere meglio. Purtroppo invece questi bambini sono diventati gli schiavi moderni, con una media tra dieci e quattordici ore di lavoro al giorno che li vedono impegnati come domestici e, in certi casi, anche sfruttati sessualmente. In lingua creola questi bambini sono chiamati restavek, e con loro è aumentato il numero di “intermediari” utilizzati per il reclutamento. Il sistema dei restavek è indubbiamente la più grave forma di lavoro forzato infantile ad Haiti e continua a peggiorare. Le vittime sono invisibili e vulnerabili ad ogni forma di sfruttamento. (AP) (31/8/2012 Agenzia Fides)


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